Il 3 dicembre la Camera ha approvato il disegno di legge che obbliga le scuole medie e superiori a ottenere il consenso informato dei genitori prima di svolgere qualsiasi attività su temi legati alla sessualità. Il testo, presentato in Parlamento dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, stabilisce inoltre che l’insegnamento dell’educazione sessuale sia vietato nelle scuole dell’infanzia e nelle elementari. Per diventare legge a tutti gli effetti, il provvedimento dovrà ora essere approvato dal Senato.
La segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha definito questa scelta un «passo indietro clamoroso», ricordando che «l’Italia è uno dei soli sette Paesi europei che non ha l’educazione sessuale già obbligatoria a scuola». Senza entrare nel merito delle opinioni politiche, per comprendere meglio che cosa accade nel resto d’Europa è utile guardare alla ricerca più completa e recente sul tema, pubblicata nel 2020 dalla Commissione europea.
Secondo questo rapporto, che ha raccolto e armonizzato i risultati di numerose analisi scientifiche, a novembre 2019 in 19 Stati membri era obbligatorio per le scuole offrire qualche forma di educazione sessuale, mentre l’offerta restava facoltativa in altri otto Paesi: Spagna, Croazia, Ungheria, Slovacchia, Romania, Bulgaria, Lituania e, appunto, l’Italia. Lo stesso studio, però, mostra come il concetto di “educazione sessuale obbligatoria” renda solo in parte la complessità del quadro europeo.
La segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha definito questa scelta un «passo indietro clamoroso», ricordando che «l’Italia è uno dei soli sette Paesi europei che non ha l’educazione sessuale già obbligatoria a scuola». Senza entrare nel merito delle opinioni politiche, per comprendere meglio che cosa accade nel resto d’Europa è utile guardare alla ricerca più completa e recente sul tema, pubblicata nel 2020 dalla Commissione europea.
Secondo questo rapporto, che ha raccolto e armonizzato i risultati di numerose analisi scientifiche, a novembre 2019 in 19 Stati membri era obbligatorio per le scuole offrire qualche forma di educazione sessuale, mentre l’offerta restava facoltativa in altri otto Paesi: Spagna, Croazia, Ungheria, Slovacchia, Romania, Bulgaria, Lituania e, appunto, l’Italia. Lo stesso studio, però, mostra come il concetto di “educazione sessuale obbligatoria” renda solo in parte la complessità del quadro europeo.