Il centrosinistra in Liguria vuole tornare a vincere dopo quasi dieci anni di Toti

Dai candidati ai risultati del passato, abbiamo raccolto tutto quello che c’è da sapere sulle elezioni regionali del prossimo fine settimana
Ansa
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Domenica 27 e lunedì 28 ottobre si terranno le elezioni regionali in Liguria per l’elezione del nuovo presidente della regione e il rinnovo del consiglio regionale. Le elezioni in Liguria si sarebbero dovute tenere nel 2025, alla scadenza naturale del mandato dell’ex presidente Giovanni Toti, esponente di Noi Moderati. A causa però delle dimissioni di Toti, per via delle accuse giudiziarie nei suoi confronti, il 31 luglio il presidente della Regione facente funzioni Alessandro Piana (Lega) ha indetto le elezioni anticipate. 

La Liguria è la quinta regione al voto nel 2024: quest’anno i partiti che sostengono il governo Meloni hanno vinto le elezioni regionali in Abruzzo, Basilicata e Piemonte, mentre in Sardegna ha vinto Alessandra Todde, candidata del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle. Complici le vicende giudiziarie di Toti, il PD e il Movimento 5 Stelle, che sostengono la candidatura di Andrea Orlando, puntano alla vittoria dopo quasi dieci anni di governo del centrodestra in Liguria. Nel centrosinistra non mancano però le divisioni. 

Dai candidati al come si vota, passando per i risultati delle precedenti elezioni, abbiamo raccolto tutto quello che c’è da sapere per arrivare informati alle elezioni regionali in Liguria.

I candidati alla presidenza

I candidati presidenti alle elezioni regionali in Liguria sono nove. 

L’11 settembre i partiti di centrodestra hanno annunciato la candidatura del sindaco di Genova Marco Bucci, che è sostenuto anche dall’Unione Democratica di Centro (UDC), da Alternativa Popolare, e da due liste civiche, “Orgoglio Liguria-Bucci presidente” e “Bucci presidente-Vince Liguria” (qui è scaricabile il programma di Bucci). Sessantaquattro anni di età, Bucci è al secondo mandato come sindaco di Genova per il centrodestra, incarico per cui è stato eletto una prima volta nel 2017, venendo poi riconfermato nel 2022. Accettando la candidatura a presidente della regione, Bucci ha smentito sé stesso, dato che pochi giorni prima aveva escluso questa ipotesi, dicendo di essere malato e che voleva portare a termine il mandato da sindaco.
In ogni caso, Bucci è il candidato designato per la successione di Toti, che lo scorso 13 settembre ha patteggiato una condanna a due anni e un mese per i reati di corruzione impropria e finanziamento illecito. I reati riguardano un’inchiesta della Procura di Genova: secondo l’accusa, Toti avrebbe ricevuto tangenti in cambio di favori, tra cui la concessione di alcuni spazi del porto di Genova all’azienda di servizi portuali dell’imprenditore Aldo Spinelli. Dopo il patteggiamento, la pena a carico di Toti è stata sostituita con lavori socialmente utili per 1.500 ore. Nell’accordo di patteggiamento è stata indicata a carico di Toti anche l’interdizione temporanea dai pubblici uffici e l’impossibilità di contrattare con le pubbliche amministrazioni per la durata della pena, nonché la confisca di 84.100 euro.
Immagine 1. Il sindaco di Genova Marco Bucci, candidato del centrodestra alle regionali in Liguria – Fonte: Ansa
Immagine 1. Il sindaco di Genova Marco Bucci, candidato del centrodestra alle regionali in Liguria – Fonte: Ansa
Il principale sfidante di Bucci è Orlando, ex ministro nei governi Renzi, Gentiloni, Letta e Draghi, nonché esponente di punta del PD. Cinquantacinque anni, originario di La Spezia, Orlando ha ricevuto il sostegno anche di Azione di Carlo Calenda, di Alleanza Verdi-Sinistra e del Movimento 5 Stelle, che il 1° settembre ha rinunciato alla candidatura del senatore genovese Luca Pirondini. Orlando è sostenuto pure dalle liste civiche “Andrea Orlando presidente” e “Liguri a testa alta – Orlando presidente” (qui è scaricabile il programma di Orlando). La carriera politica di Orlando viene da lontano. Già membro della segreteria nazionale dei Democratici di Sinistra, nel 2006 è stato eletto per la prima volta come deputato, incarico che ricopre ancora oggi da cinque legislatura consecutive. Durante la sua carriera, ha svolto vari incarichi di rilievo all’interno del PD, per esempio come portavoce del partito nella segreteria di Walter Veltroni, e commissario del partito a Napoli nel 2011. Nel 2017 Orlando si è candidato alle primarie per la scelta del segretario del PD, poi vinte però da Matteo Renzi. 

Oltre a Bucci e Orlando, ci sono altri sette candidati: l’ex senatore del Movimento 5 Stelle Nicola Morra per la lista “Uniti per la Costituzione”; Francesco Toscano per “Democrazia Sovrana Popolare”; Nicola Rollando per il Partito Comunista Italiano, Potere al Popolo e Rifondazione Comunista; l’ex leghista Roberto Castelli per il Partito Popolare del Nord; Alessandro Rosson per “Indipendenza”; Davide Felice per Forza del Popolo; e Marco Ferrando per il Partito Comunista dei Lavoratori.
Immagine 2. Andrea Orlando insieme alla segretaria del PD Elly Schlein – Fonte: Ansa
Immagine 2. Andrea Orlando insieme alla segretaria del PD Elly Schlein – Fonte: Ansa

Né con Orlando, né con Bucci

Un discorso a parte va fatto per Italia Viva. Alle elezioni regionali in Liguria il partito dell’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, non sostiene nessun canddiato. 

Ad aprile 2022, alle elezioni comunali a Genova il partito di Renzi ha sostenuto Bucci e, dopo la vittoria del candidato del centrodestra, è entrato nella sua maggioranza. A settembre di quest’anno, però, Renzi ha annunciato che non avrebbe sostenuto la candidatura del sindaco di Genova alle regionali, sebbene lo stimi. «Stavolta noi non lo appoggeremo. La politica ha le sue regole, siamo seri. Noi abbiamo scelto due mesi fa di aderire all’appello di Elly Schlein per costruire un nuovo centrosinistra. Oggi Marco si candida con la destra. La politica ha le sue regole: non c’è nessuna amicizia o stima personale che possa superare questa contraddizione», ha scritto Renzi su X l’11 settembre. Il riferimento di Renzi è all’apertura, fatta a luglio dalla segretaria del PD, a un’alleanza non solo con il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte, ma anche per l’appunto con Italia Viva. 

Il 30 settembre, però, Italia Viva ha annunciato che non sosterrà la candidatura di Orlando, per il fatto che il Movimento 5 Stelle non vuole un’alleanza con loro. Due giorni prima, infatti, Conte aveva accusato Schlein di aver «restituito centralità politica a Renzi, che è un fattore divisivo e ha sempre voluto distruggere il Movimento 5 Stelle», aggiungendo che allearsi con Renzi, anche a livello nazionale, sarebbe «un grave errore politico».

Come è andata alle europee

Per le elezioni regionali in Liguria non sono al momento pubblicamente disponibili sondaggi sulle tendenze di voto perché nei 15 giorni precedenti alla data delle elezioni vige il cosiddetto “silenzio elettorale”. È comunque possibile analizzare che cosa è successo in occasione delle diverse tornate elettorali del passato.    

Le ultime elezioni che si sono tenute in Liguria in ordine di tempo sono state quelle per il Parlamento europeo dell’8 e 9 giugno 2024. In questa occasione, Fratelli d’Italia è arrivato primo in Liguria con il 26,8 per cento, seguito dal Partito Democratico con con il 26,3 per cento e dal Movimento 5 Stelle con il 10,2 per cento. La Lega si è fermata all’8,9 per cento, la lista di Forza Italia e Noi Moderati all’8,4 per cento, mentre Alleanza Verdi-Sinistra al 7,7 per cento. La lista “Stati Uniti d’Europa”, formata tra gli altri da Italia Viva e Più Europa, ha ottenuto il 3,7 per cento, Azione il 3,5 per cento, “Pace terrà e dignità” il 3,1 per cento, mentre la lista “Libertà” di Cateno De Luca sotto l’1 per cento.

Alle elezioni europee non sono previste le coalizioni, e quindi ogni partito ha partecipato con una lista propria. In ogni caso, in Liguria alle europee i partiti di centrodestra hanno ottenuto insieme il 44,1 per cento, i partiti che in Parlamento sono all’opposizione il 51,4 per cento, mentre gli altri il 4,5 per cento.