A Cagliari il centrodestra cerca la rivincita dopo le regionali

Dai candidati al come si vota, ecco tutto quello che c’è da sapere sulle elezioni per il sindaco nel capoluogo della Sardegna
Ansa
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L’8 e il 9 giugno, oltre alle elezioni europee, 3.711 comuni in tutta Italia andranno alle urne per eleggere il nuovo sindaco e i membri del consiglio comunale. Tra i comuni più grandi al voto, oltre a Firenze e Bari, c’è Cagliari, capoluogo della Regione Sardegna, attualmente governato dal centrodestra con il sindaco Paolo Truzzu, al suo primo mandato. Esponente di Fratelli d’Italia, a febbraio di quest’anno Truzzu è stato il candidato del centrodestra alle elezioni regionali in Sardegna, dove ha perso contro la candidata del PD e del Movimento 5 Stelle Alessandra Todde. In seguito, Truzzu non è stato ricandidato dal centrodestra per un secondo mandato come sindaco di Cagliari. La coalizione formata da Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega ha preferito come candidata sindaca Alessandra Zedda, consigliera regionale uscente, e cerca la rivincita dopo la sconfitta alle regionali.

Dai candidati al come si vota, abbiamo raccolto tutto quello che c’è da sapere per arrivare informati alle elezioni comunali a Cagliari.

Zedda contro Zedda

I candidati sindaco alle elezioni comunali a Cagliari sono cinque. Il PD e il Movimento 5 Stelle sostengono la candidatura di Massimo Zedda, 48 anni di età, già sindaco del capoluogo sardo tra il 2011 e il 2019. La candidatura di Zedda è stata ufficializzata dai partiti di Elly Schlein e Giuseppe Conte ad aprile, e ha ricevuto il sostegno di Alleanza Verdi-Sinistra, l’alleanza tra Europa Verde e Sinistra Italiana, e Possibile, il partito fondato dall’ex deputato del PD Giuseppe Civati. Zedda è sostenuto anche dalla lista “Fortza Paris-PSI-PRI”, e dalle liste civiche “Cagliari che vorrei”, “Progressisti”, “Orizzonte comune”, “A innantis!” e “Cagliari avanti”. Zedda ha iniziato la sua carriera politica nella Federazione Giovanile Comunista, la sezione giovanile del Partito Comunista Italiano, e tra il 2009 e il 2016 ha fatto parte di Sinistra Italiana, che poi ha però lasciato. La sua candidatura è sostenuta da Italia Viva di Matteo Renzi, che però non ha presentato una propria lista per le elezioni comunali. Azione non sostiene ufficialmente nessun candidato sindaco e il partito ha lasciato libertà di voto ai suoi iscritti.
Massimo Zedda presenta la sua candidatura a sindaco di Cagliari, 17 aprile 2024 – Fonte: Ansa
Massimo Zedda presenta la sua candidatura a sindaco di Cagliari, 17 aprile 2024 – Fonte: Ansa
Come anticipato, la coalizione di centrodestra sostiene invece la candidatura di Alessandra Zedda, 67 anni di età, già consigliera regionale e più volte assessora regionale tra il 2009 e il 2024. Precisiamo che nonostante abbiano lo stesso cognome, i candidati del centrosinistra e del centrodestra non sono parenti. Oltre che da Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega, Zedda è sostenuta dai regionalisti del Partito Sardo d’Azione, dai Riformatori Sardi e dalle liste “Sardegna al centro 20Venti” e “Alleanza Sardegna”. Il centrodestra ha ufficializzato la candidatura di Zedda ad aprile. Questa decisione ha inizialmente scontentato il Partito Sardo d’Azione, storico partito regionalista sardo, che aveva proposto la candidatura del consigliere regionale Gianni Chessa. In un primo momento il Partito Sardo d’Azione ha deciso di uscire dalla coalizione di centrodestra, salvo poi cambiare idea un mese dopo, accettando la candidatura di Zedda.
A sinistra, la candidata sindaca per il centrodestra a Cagliari Alessandra Zedda – Fonte: Ansa
A sinistra, la candidata sindaca per il centrodestra a Cagliari Alessandra Zedda – Fonte: Ansa
I candidati fuori dagli schieramenti principali sono tre: Emanuela Corda, candidata di Alternativa; Claudia Ortu, per la lista “Cagliari Popolare” e per la lista “Alternativa di classe-Partito Comunista Italiano-Potere al Popolo”; e Giuseppe Farris per la lista “Civica 2024”.

Come si vota

A Cagliari, come in tutti i comuni italiani, l’elezione del sindaco avviene su un’unica scheda, dove gli elettori possono esprimere il loro voto in vari modi. Possono votare solo per un candidato sindaco, e il voto non si estende alle liste a esso collegate; possono votare per una lista di consiglieri, e il voto si estende al candidato sindaco collegato; oppure possono votare per un candidato sindaco e una delle liste collegate.

Come in tutti i comuni con più di 15 mila abitanti (i cosiddetti “comuni superiori”), è previsto anche il cosiddetto “voto disgiunto”: l’elettore può votare per un candidato sindaco e per una lista a lui non collegata. A Cagliari, e negli altri comuni superiori, se nessuno dei candidati sindaco ottiene almeno il 50 per cento più uno dei voti al primo turno è previsto un ballottaggio tra i due candidati che hanno ottenuto più voti, che si svolge due settimane dopo il primo turno. L’eventuale ballottaggio è previsto per domenica 23 e lunedì 24 giugno.

Una città a destra

Negli ultimi 20 anni Cagliari è stata governata cinque volte da giunte di centrodestra e due volte da giunte di centrosinistra. Quando ha governato il centrosinistra, il sindaco di Cagliari è stato sempre Massimo Zedda, oggi nuovamente candidato. 

Nel 1994 ha vinto le elezioni comunali il candidato di Forza Italia e Alleanza Nazionale Mariano Delogu, che è stato poi riconfermato nel 1998. Tre anni dopo, Delogu è stato eletto senatore con Alleanza Nazionale lasciando il ruolo di sindaco, e alle elezioni comunali del 2001 ha vinto di nuovo il centrodestra con Emilio Floris, che è stato rieletto nel 2006. Nel 2011 ha vinto invece per la prima volta il centrosinistra con Zedda, sostenuto tra gli altri dal PD e dai Verdi, ed è stato riconfermato cinque anni dopo, nel 2016. Nel 2019 Zedda si è dimesso dalla carica di sindaco per svolgere il mandato di consigliere regionale, e alle elezioni comunali del 2019 è tornato a vincere il centrodestra con Paolo Truzzu. 

Cinque anni fa Truzzu ha vinto al primo turno superando di poco la soglia del 50 per cento dei voti, mentre la candidata del PD e di altre liste civiche Francesca Ghirra ha ottenuto circa il 47 per cento dei voti. Nel 2019 un ruolo decisivo nella vittoria di Truzzu è stato giocato dalle due liste regionaliste alleate del centrodestra, ossia il Partito Sardo d’Azione e i Riformatori Sardi, che hanno preso insieme circa il 18 per cento dei voti, superando per esempio sia la Lega sia Forza Italia nei consensi.

La svolta a sinistra?

A Cagliari, nelle tornate elettorali più recenti che hanno coinvolto la Sardegna, c’è stato un cambio di tendenza, con vittorie dei partiti di opposizione sia alle elezioni politiche del 2022 sia alle elezioni regionali del 2024. Alle elezioni politiche del 2022 nel comune di Cagliari ha vinto, seppure di poco, la coalizione di centrosinistra formata da Partito Democratico, Alleanza Verdi-Sinistra, Più Europa e Impegno Civico (34 per cento), mentre il centrodestra è arrivato secondo (33 per cento). Al terzo posto è arrivato il Movimento 5 Stelle (18 per cento), mentre la lista Azione-Italia Viva è arrivata quarta (7 per cento). 

Nel capoluogo sardo il centrosinistra, questa volta allargato al Movimento 5 Stelle, ha vinto anche in occasione delle elezioni regionali del 2024. In Sardegna è stata eletta come presidente della regione Alessandra Todde, sostenuta tra gli altri dal PD e dal partito di Giuseppe Conte. Lo sfidante per il centrodestra era Truzzu, sindaco di Cagliari in carica. Alle elezioni regionali, nel collegio del comune di Cagliari le liste che sostenevano Todde hanno vinto con il 51 per cento dei voti, mentre quelle di centrodestra a sostegno di Truzzu hanno ottenuto il 39 per cento. Sulla sconfitta di Truzzu nel collegio di Cagliari ha pesato la perdita di consensi dei partiti regionalisti alleati del centrodestra. Rispetto alle elezioni comunali del 2019, quando Truzzu era stato eletto sindaco di Cagliari, a Cagliari il Partito Sardo d’Azione è passato dal 10 per cento a poco più del 5 per cento dei voti, mentre i Riformatori Sardi sono passati dall’8 per cento al 5 per cento. 

La perdita di consensi del Partito Sardo d’Azione potrebbe essere stata dettata dalle inchieste giudiziarie che poco prima delle elezioni regionali hanno coinvolto l’ex presidente della Regione Sardegna Christian Solinas, segretario del partito regionalista. Il 17 gennaio, quasi un mese prima delle elezioni regionali, la Guardia di finanza ha infatti sequestrato beni e immobili per un valore di circa 350 mila euro a Solinas e ad altri sei indagati per corruzione.

L’elezione dei consiglieri comunali

Le elezioni comunali a Cagliari serviranno a eleggere anche i nuovi membri del consiglio comunale. A Cagliari, come nelle altre città tra i 100 mila e 250 mila abitanti, il consiglio comunale è composto dal sindaco e da 32 consiglieri comunali.

I consiglieri comunali sono eletti con metodo proporzionale: ogni lista ottiene un numero di consiglieri pari ai voti presi. È comunque prevista una soglia di sbarramento al 3 per cento: le liste che non raggiungono questa soglia non eleggono nessun consigliere comunale. Per la lista o la coalizione che sostiene il candidato sindaco vincitore è previsto un premio di maggioranza del 60 per cento dei seggi in consiglio comunale, che viene assegnato secondo un sistema particolare, eccetto quelli della Valle d’Aosta, della Sicilia, del Friuli-Venezia Giulia, nella provincia autonoma di Bolzano e in quella di Trento, dove sono previste regole speciali.

Innanzitutto va precisato che i voti ottenuti da un candidato sindaco non corrispondono necessariamente ai voti presi dalle liste collegate. Un candidato può ottenere più voti delle liste che lo sostengono perché gli elettori possono votare solo per lui, senza scegliere nessuna lista di consiglieri. Un candidato può anche ottenere meno voti delle liste collegate quando molti elettori esercitano il voto disgiunto, e votano quindi per una lista e per un candidato sindaco a essa non collegato. Questo caso particolare è avvenuto di recente proprio alle elezioni regionali in Sardegna, dove era previsto il voto disgiunto: il candidato del centrodestra Truzzu, arrivato secondo, ha preso circa 328 mila voti mentre le liste collegate ne hanno presi circa 334 mila, quasi 6 mila in più dello stesso Truzzu. Fatta questa precisazione, l’assegnazione del premio di maggioranza alle comunali a Cagliari funziona in questo modo: se il sindaco è eletto al primo turno e la coalizione che lo sostiene ha ottenuto almeno il 40 per cento dei voti, la coalizione ottiene il 60 per cento dei seggi nel consiglio comunale, a patto che altre liste o coalizioni non abbiano superato il 50 per cento dei voti. Lo stesso è previsto in caso di elezione al ballottaggio.

L’anatra zoppa

Quando il premio di maggioranza non scatta si può verificare quello che nel gergo politico è chiamato “anatra zoppa”, ossia la situazione in cui un sindaco, pur avendo vinto, non ha la maggioranza dei consiglieri. Questo caso si è verificato per esempio a Catanzaro dopo le elezioni comunali 2022. All’epoca, le liste che sostenevano il candidato sindaco di centrosinistra Nicola Fiorita, vincitore al ballottaggio, hanno ottenuto solo 9 seggi in Consiglio comunale sui 32 totali, mentre quelle dello sconfitto Valerio Donato, candidato del centrodestra, ne hanno ottenuti 17. Il motivo è che al primo turno Donato era arrivato primo con il 44 per cento, risultato non sufficiente per vincere, ma le sue liste avevano superato il 50 per cento delle preferenze complessive. Dopo la vittoria al ballottaggio, Fiorita ha dovuto quindi stringere un accordo con il centrodestra per avere la maggioranza per governare in consiglio comunale.

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