Le elezioni comunali insieme alle europee possono avvantaggiare i partiti al governo

A giugno per eleggere il nuovo sindaco andranno al voto anche 3.700 comuni, dove alle ultime elezioni politiche è andato meglio il centrodestra
ANSA/FILIPPO VENEZIA
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Sabato 8 e domenica 9 giugno, insieme alle elezioni europee, si svolgeranno le elezioni regionali in Piemonte e le elezioni comunali in 3.711 comuni in tutta Italia, coinvolgendo oltre un terzo degli aventi diritto al voto a livello nazionale.

La concomitanza di elezioni comunali e regionali con le europee potrebbe avere un doppio effetto sul comportamento degli elettori. Da un lato, l’accorpamento delle votazioni potrebbe aumentare l’affluenza alle urne; dall’altro lato, potrebbe anche favorire la partecipazione di un elettorato con posizioni politiche diverse rispetto a quelle dell’elettorato nazionale, avvantaggiando alcuni partiti a scapito di altri.

Quali comuni andranno al voto

Negli oltre 3.700 comuni che voteranno contemporaneamente per le elezioni comunali gli aventi diritto di voto sono poco meno di 17 milioni, circa un terzo dei 46,6 milioni di elettori che ci sono in tutto il Paese. Alle prossime elezioni comunali, 9,8 milioni di elettori vivono in comuni con più di 15 mila abitanti (i cosiddetti “comuni “superiori”, mentre 7,1 milioni vivono in comuni con meno di 15 mila abitanti (i cosiddetti “comuni inferiori”).

Tra i comuni superiori andranno al voto 29 città capoluogo, tra cui Firenze, Bari, Prato, Modena, Reggio Emilia, Perugia, Livorno, Cagliari e Bergamo. La città più popolosa al voto è Firenze, con 360 mila abitanti, mentre il comune meno popoloso è Pedesina, in provincia di Sondrio, con 35 abitanti. I comuni al voto si trovano soprattutto nelle regioni del Centro e del Nord Italia.

Quanto votano “di più” questi comuni?

L’unione delle elezioni comunali e delle regionali in Piemonte con le elezioni europee può avere un effetto significativo sulla partecipazione degli elettori al voto. Per esempio, a giugno 2022 il 21 per cento degli aventi diritto di voto ha partecipato ai referendum sulla giustizia: nei comuni che hanno votato solo per i referendum l’affluenza si è fermata al 15 per cento, contro il 51 per cento dei comuni dove si sono tenute anche le elezioni comunali.

Gli effetti della presenza di più elezioni nei comuni al voto a giugno potremo osservarli solo una volta registrati i risultati, ma è possibile comunque vedere quali sono state le tendenze più recenti. Per esempio, i comuni dove quest’anno si tengono sia le elezioni comunali sia le europee tendono a votare di più: alle elezioni politiche del 2022 questi comuni hanno registrato un’affluenza media del 66,9 per cento, mentre gli altri del 62,4 per cento. Questa caratteristica è spiegata in parte dal fatto che i comuni al voto si trovano, come detto, soprattutto nel Centro e nel Nord Italia, dove storicamente c’è una maggiore affluenza al voto rispetto al Mezzogiorno.

Come hanno votato i comuni alle politiche

Alle elezioni politiche del 2022 i comuni che a giugno voteranno per le comunali e per le europee hanno votato di più a favore dei partiti del centrodestra. In questi comuni la coalizione formata da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati ha infatti ottenuto in media il 46,8 per cento dei consensi contro il 42,8 per cento dei comuni che a giugno voteranno solo per le europee.

Rimanendo sulle elezioni politiche di quasi due anni fa, la coalizione di centrosinistra formata da Partito Democratico, Alleanza Verdi-Sinistra, Impegno Civico e Più Europa, ha invece ottenuto in media il 26,9 per cento dei voti nei comuni che voteranno sia per le europee sia per le comunali, mentre nei restanti si è fermata al 25,5 per cento. Nel 2022 anche la lista formata da Azione e Italia Viva – oggi non più alleati – ha ottenuto un dato simile, registrando rispettivamente il 7,8 per cento nei comuni che voteranno sia per le europee che per le comunali e il 7,5 per cento negli altri.
Il Movimento 5 Stelle è invece il partito che potrebbe uscire peggio da un eventuale “effetto traino” di queste elezioni comunali. Alle elezioni politiche del 2022, nei comuni che voteranno per le europee e per le amministrative il partito di Giuseppe Conte ha registrato in media il 12,5 per cento, contro il 17 per cento degli altri comuni. Questo è dovuto al fatto che negli anni il Movimento 5 Stelle è diventato il partito con la distribuzione dei voti più disomogenea, passando dall’essere un partito nazionale a uno con una forte trazione meridionale. Come abbiamo visto, però, i comuni al voto per le comunali si trovano principalmente al Nord: un aumento dell’affluenza in questi comuni a causa del “doppio voto” potrebbe quindi risolversi in un una perdita di punti percentuali per il Movimento 5 Stelle.

Capire quanto può valere l’effetto traino delle comunali è ovviamente complesso e potremo saperlo solo analizzando i risultati elettorali. In passato, i comuni dove si terranno più elezioni hanno comunque già registrato una maggiore affluenza rispetto agli altri, e alle scorse elezioni politiche hanno sfavorito il Movimento 5 Stelle.  

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