Ai giovani va solo il 3 per cento della nuova legge di Bilancio

A questa fascia della popolazione sono destinate misure finanziate con quasi 800 milioni di euro
Ansa
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Solo il 3 per cento delle risorse stanziate dalla legge di Bilancio per il 2024, approvata dalla Camera il 29 dicembre, è destinato a politiche per i giovani. In base alle verifiche di Pagella Politica, sono 14 le misure contenute nel testo rivolte direttamente o indirettamente ai giovani, per uno stanziamento di poco inferiore agli 800 milioni di euro nel 2024 su una spesa totale di circa 25 miliardi di euro. Nella scorsa legge di Bilancio, quella per il 2023, lo stanziamento era stato più alto, intorno al 5 per cento del totale. 

Per conteggiare le risorse stanziate per i giovani abbiamo considerato i finanziamenti contenuti nella prima sezione del disegno di legge di Bilancio, dove sono raccolte le misure specifiche decise dal governo. Nel conteggio abbiamo considerato sia le misure rivolte direttamente ai giovani, come le agevolazioni per l’acquisto di un’abitazione, sia le misure che potrebbero incidere su di loro indirettamente, come le risorse stanziate per l’istruzione. Questo conteggio è comunque frutto di una stima: individuare tutte le misure che potrebbero avere un impatto su una determinata categoria di persone non è semplice, data la varietà degli interventi contenuti nella legge di Bilancio.

Le misure rivolte ai giovani

La principale misura rivolta direttamente ai giovani è la proroga, fino al 31 dicembre 2024, della garanzia statale sui mutui per l’acquisto della prima casa per le persone sotto i 36 anni di età e con un Isee inferiore ai 40 mila euro. Questa misura è stata introdotta dal governo Draghi a maggio 2021 e il governo guidato da Giorgia Meloni ha stanziato 282 milioni di euro per prorogarla anche quest’anno. Per gli under 36 il governo Draghi aveva introdotto una serie di esenzioni dal pagamento delle imposte per l’acquisto della prima casa, come l’imposta di registro. Nella scorsa legge di Bilancio il governo Meloni aveva prorogato queste esenzioni nel 2023, con un costo per lo Stato di circa 132 milioni di euro, ma non le ha rinconfermate quest’anno. 

Un’altra misura rivolta ai giovani è l’“Erasmus italiano”, con borse di studio fino a mille euro. Chi accederà a questo nuovo programma potrà andare a studiare per un certo periodo di tempo in un’università italiana (non estera quindi) diversa da quella in cui si è iscritto. Le borse di studio saranno finanziate da un fondo specifico, che nel 2024 avrà una dotazione di 3 milioni di euro. Il governo ha stanziato circa 12 milioni di euro per le borse di studio destinate a studenti originari di Paesi africani, aumentando di 5 milioni di euro le risorse previste per il 2023.

Le misure indirette

Il governo ha poi introdotto alcuni provvedimenti non direttamente rivolti ai giovani ma che potrebbero comunque incidere su di loro. Tra questi, la misura più sostanziosa è l’aumento dei fondi per il cosiddetto “bonus asilo nido”, introdotto nel 2017 per aiutare le famiglie a pagare le rette degli asili nido pubblici o di quelli privati. Il governo ha portato fino a 3.600 euro il valore del bonus per le famiglie con un Isee fino a 40 mila euro, e che hanno almeno un figlio con meno di 10 anni di età e che ne avranno un altro dal 1° gennaio 2024. Le risorse stanziate nella legge di Bilancio per incrementare il bonus sono pari a 240 milioni di euro per quest’anno, e salgono a 254 milioni di euro nel 2025 e a 300 milioni di euro nel 2026. Come abbiamo verificato in un precedente fact-checking, l’aumento delle risorse per il bonus non basterà a coprire l’intera retta in alcune città italiane, mentre in altre gli asili nido sono troppo pochi in rapporto al numero di bambini piccoli.

Nella nuova legge di Bilancio sono stati stanziati quasi 140 milioni di euro per aumentare il congedo parentale per i genitori nel 2024. Il congedo parentale è un periodo di astensione dal lavoro concesso ai genitori per prendersi cura dei figli nei primi anni di vita. Oltre all’attuale indennità pari dell’80 per cento della retribuzione per un mese entro il sesto anno di vita del figlio, il governo ha previsto il riconoscimento di un’indennità pari al 60 per cento per un altro mese. E solo per quest’anno l’indennità aggiuntiva per il secondo mese è pari all’80 per cento della retribuzione. Quest’anno il governo conta invece di recuperare circa 163 milioni di euro con l’aumento al 10 per cento dell’Iva sui prodotti per l’infanzia, come i pannolini e il latte per i bambini. L’anno scorso l’imposta su questi prodotti era stata abbassata dal 22 per cento al 5 per cento, ma non ha funzionato

Ci sono poi altre misure che potrebbero avere un impatto sui giovani, ma di cui non è possibile al momento quantificare le risorse stanziate. Per esempio il governo ha stanziato circa 700 milioni di euro nel 2024 per rifinanziare il “Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo”, istituito nel 2016 per aiutare l’industria cinematografica e dello spettacolo. Una parte di queste risorse è destinata a opere cinematografiche realizzate da giovani autori, ma l’importo esatto dovrà essere stabilito dal Ministero della Cultura con un decreto nei prossimi mesi. Nel 2023 ammontavano a 6 milioni di euro, meno dell’1 per cento degli stanziamenti totali del fondo, pari 746 milioni di euro.

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