Sul calo dell’evasione Fratelli d’Italia si prende meriti che non ha e contraddice Meloni

Secondo il partito, con l’attuale governo «evasori fiscali e sommerso continuano a diminuire», ma i dati più aggiornati arrivano al 2020. E più volte la presidente del Consiglio ha detto che il fenomeno non era calato
Pagella Politica
Il 3 ottobre Fratelli d’Italia ha pubblicato sui social network una grafica in cui rivendica alcuni risultati ottenuti dal governo Meloni, come il livello del tasso di disoccupazione, che secondo Istat ad agosto ha raggiunto il 7,3 per cento, la percentuale più bassa dal 2009. Al netto del fatto che il trend di decrescita è in atto dall’inizio del 2021, Fratelli d’Italia ha aggiunto che con l’attuale governo «continuano a diminuire» gli «evasori fiscali» e il «sommerso». 
È vero: l’evasione fiscale è in calo, ma il partito della presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha omesso due informazioni fondamentali. Da un lato i dati più aggiornati fanno riferimento a un periodo precedente all’insediamento dell’attuale governo. Dall’altro lato la stessa Meloni ha spesso ripetuto che negli anni l’evasione fiscale è rimasta stabile, posizione oggi contraddetta dal suo partito.

Nella grafica pubblicata sui social network Fratelli d’Italia ha ripreso il titolo di prima pagina del quotidiano Il Giornale, uscito il 2 ottobre. All’interno del quotidiano, però, non si spiega che cosa faccia riferimento la frase: «Evasori fiscali e sommerso continuano a diminuire». Con tutta probabilità la fonte è la nuova “Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva”, pubblicata il 30 settembre dal Ministero dell’Economia e delle Finanze in allegato alla Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza (Nadef). Secondo le stime contenute nella relazione, nel 2020 l’evasione delle imposte e quella dei contributi previdenziali ha raggiunto un valore pari a 86,9 miliardi di euro, in calo di quasi 13 miliardi di euro rispetto al 2019. Il 2020 è stato un anno fortemente condizionato dalla pandemia di Covid-19, ma anche tra il 2017 e il 2019 c’era stato un calo dell’evasione fiscale e contributiva, passata da 109,3 miliardi a 99,6 miliardi. Se si considera solo l’evasione fiscale, senza quella dei contributi, si è passati dai 97,6 miliardi del 2017 agli 86,9 miliardi del 2019, scesi ulteriormente a 76 miliardi nel 2020.

Come è evidente, stiamo parlando di dati aggiornati a quasi tre anni fa. Il governo Meloni è in carica dal 22 ottobre 2022, quindi in nessun modo può avere un merito nel calo dell’evasione fiscale. Tra l’altro, spiega la relazione del ministero, due delle misure più efficaci per ridurre l’evasione sono state la fatturazione elettronica e lo split payment, una particolare forma di liquidazione dell’Iva. Curiosità: in passato, quando erano all’opposizione, in varie occasioni Fratelli d’Italia e Meloni si erano detti contrari sia alla fatturazione obbligatoria, considerata troppo gravosa per i commercianti, sia allo split payment.

Oltre a rivendicare risultati raggiunti quando i governi erano altri, Fratelli d’Italia rivendica un traguardo smentito in passato proprio dalla stessa Meloni. Secondo il partito, infatti, gli «evasori fiscali e sommerso continuano a diminuire», segno che il trend di decrescita è in atto da tempo. In base ai dati visti sopra, questo è vero. Ma negli scorsi mesi la presidente del Consiglio ha fatto dichiarazioni opposte, ripetendo più volte che negli anni l’evasione fiscale in Italia non è calata, per dimostrare che le politiche messe in campo dai precedenti governi non sono state efficaci. Meloni lo ha detto per esempio a febbraio in un’intervista con Il Sole 24 Ore, a marzo al Congresso nazionale della Cgil e in un question time alla Camera, e ad aprile in una puntata della rubrica video “Gli appunti di Giorgia”.

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