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Meloni sbaglia: l’evasione è calata (ma resta alta)

| 09 febbraio 2023
La dichiarazione
«In questi anni il tax gap è sempre rimasto invariato»
Fonte: Il Sole 24 Ore | 9 febbraio 2023
ANSA
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Verdetto sintetico
Le stime del Ministero dell’Economia dicono il contrario.
In breve
  • Nel 2019 l’evasione delle imposte tributarie e dei contributi era calata di circa 7 miliardi di euro rispetto al 2015. In cinque anni il tax gap è passato dal 5 per cento in rapporto al Pil al 4,1 per cento. TWEET
Il 9 febbraio, in un’intervista con Il Sole 24 Ore, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha criticato le misure «poco efficaci» dei governi precedenti contro l’evasione fiscale. Secondo la leader di Fratelli d’Italia, questo sarebbe dimostrato dal fatto che «in questi anni il tax gap è sempre rimasto invariato». 

Meloni sostiene dunque che il livello dell’evasione fiscale in Italia non è cambiato negli ultimi anni, ma i numeri le danno torto.

L’andamento dell’evasione fiscale in Italia

Le stime più affidabili e recenti sul valore dell’evasione fiscale in Italia sono contenute nell’aggiornamento alla “Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva”, pubblicato alla fine del 2022 dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Questo rapporto è realizzato da una commissione composta da esperti di economia e finanza, statistica, fisco, lavoro e diritto. Per quantificare il fenomeno dell’evasione è utilizzato il cosiddetto “tax gap”, un indicatore che rappresenta la differenza tra quanto lo Stato stima di dover ricevere con le tasse e quanto riesce effettivamente a raccogliere (qui sono disponibili i dettagli metodologici sul calcolo del tax gap).

Secondo i dati a disposizione, nel 2020 l’evasione delle entrate tributarie ha raggiunto un valore pari a quasi 79 miliardi di euro, in calo rispetto ai circa 87 miliardi di euro del 2019. La differenza tra l’evasione stimata nel 2020 e quella nel 2015 è di circa 15,9 miliardi di euro. Se si tiene conto anche del mancato pagamento dei contributi previdenziali, nel 2020 l’evasione sale a circa 89,9 miliardi di euro, in calo di oltre 16,3 miliardi rispetto al 2015.

Si potrebbe obiettare che il 2020 è stato un anno anomalo dal punto di vista delle tasse visto che è stato fortemente influenzato dalla crisi economica causata dalla pandemia di Covid-19. Ma anche se si guardano i dati fino al 2019, si scopre che negli ultimi anni l’evasione in Italia è calata. Nello specifico la differenza tra l’evasione delle imposte tributarie registrata nel 2019 e quella nel 2015 è stata pari a quasi 8,6 miliardi di euro. Considerando anche i contributi previdenziali, il calo è stato di 6,9 miliardi euro. 

Come sottolinea la relazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze, «il tax gap è una grandezza espressa in termini monetari e risente pertanto sia delle dinamiche inflazionistiche sia dell’andamento del ciclo economico». Questo indicatore è comunque in calo pure se si guarda il suo valore in rapporto al Prodotto interno lordo (Pil): era al 4,1 per cento nel 2019, mentre nel 2015 era intorno al 5 per cento.
Grafico 1. L’incidenza del tax gap sul Pil – Fonte: Ministero dell’Economia e delle Finanze
Grafico 1. L’incidenza del tax gap sul Pil – Fonte: Ministero dell’Economia e delle Finanze
Secondo la relazione del ministero, negli ultimi anni le politiche di contrasto all’evasione «più efficaci» sono state la fatturazione elettronica obbligatoria e lo split payment (una forma di liquidazione IVA che prevede che nei rapporti tra le aziende o i professionisti e la pubblica amministrazione sia quest’ultima a contribuire l’imposta relativa alla transazione). Curiosità: in passato, quando era all’opposizione, in varie occasioni Meloni si era detta contraria sia alla fatturazione obbligatoria, considerata troppo gravosa per i commercianti, sia allo split payment.

Nonostante ci siano stati miglioramenti nella riduzione dell’evasione fiscale, «l’evasione tributaria resta comunque elevata nel confronto europeo», sottolinea il ministero nella sua relazione. Secondo le stime più aggiornate della Commissione europea, l’Italia ha l’evasione dell’Iva più alta tra tutti gli Stati membri dell’Unione europea, con un valore pari a 26 miliardi di euro, rispetto ai 14 miliardi della Francia e agli 11 miliardi della Germania.

Il verdetto

Secondo Giorgia Meloni, negli ultimi anni il tax gap in Italia «è sempre rimasto invariato», cosa che dimostrerebbe l’inefficacia degli strumenti adottati contro l’evasione dai governi precedenti. In realtà, seppure l’evasione rimanga molto alta, i dati del Ministero dell’Economia dicono che è calata in questi anni.

Nel 2019 l’evasione delle imposte tributarie e dei contributi era calata di circa 7 miliardi di euro rispetto al 2015. In cinque anni il tax gap è passato dal 5 per cento in rapporto al Pil al 4,1 per cento.

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