Il 16 giugno, ospite a Non stop news su RTL 102.5, il segretario della Lega Matteo Salvini ha difeso (min. 10:46) la proposta del suo partito di approvare una nuova «pace fiscale», espressione già usata in passato per indicare un condono fiscale.
Al momento è all’esame della Commissione Finanze del Senato un disegno di legge, firmato da vari senatori della Lega, che chiede di permettere ai contribuenti di estinguere i debiti con il fisco accumulati tra il 2000 e il 2023, pagando solo l’importo originario, senza sanzioni e interessi, in un massimo di 120 rate mensili, cioè in dieci anni. Questo è un condono fiscale a tutti gli effetti, dato che propone ai contribuenti non in regola con il fisco condizioni vantaggiose per regolare la propria posizione pagando solo una parte del dovuto. Una proposta uguale è stata presentata dalla Lega alla Camera.
Durante l’intervista, a Salvini è stato chiesto se non pensa che un nuovo condono di questo tipo possa aggravare il problema dell’evasione fiscale in Italia. Il vicepresidente del Consiglio ha risposto di no, perché la misura «riguarda persone che hanno fatto la dichiarazione dei redditi» – e che quindi, a detta sua, non hanno evaso il fisco – e non «i maxi evasori». «Ricordo che l’evasione fiscale riguarda soprattutto i grandi gruppi, che hanno centinaia di milioni di arretrati, non riguarda chi ha una cartella arretrata di 2 mila euro o di 20 mila euro», ha aggiunto Salvini.
La ricostruzione del leader della Lega contiene però varie imprecisioni: le cartelle fiscali non escludono gli evasori, i dati mostrano che l’evasione in Italia non è concentrata soprattutto nei grandi gruppi, e i condoni rischiano di indebolire l’efficacia del sistema fiscale, incentivando l’attesa di nuove sanatorie e riducendo la propensione a pagare le imposte.
Al momento è all’esame della Commissione Finanze del Senato un disegno di legge, firmato da vari senatori della Lega, che chiede di permettere ai contribuenti di estinguere i debiti con il fisco accumulati tra il 2000 e il 2023, pagando solo l’importo originario, senza sanzioni e interessi, in un massimo di 120 rate mensili, cioè in dieci anni. Questo è un condono fiscale a tutti gli effetti, dato che propone ai contribuenti non in regola con il fisco condizioni vantaggiose per regolare la propria posizione pagando solo una parte del dovuto. Una proposta uguale è stata presentata dalla Lega alla Camera.
Durante l’intervista, a Salvini è stato chiesto se non pensa che un nuovo condono di questo tipo possa aggravare il problema dell’evasione fiscale in Italia. Il vicepresidente del Consiglio ha risposto di no, perché la misura «riguarda persone che hanno fatto la dichiarazione dei redditi» – e che quindi, a detta sua, non hanno evaso il fisco – e non «i maxi evasori». «Ricordo che l’evasione fiscale riguarda soprattutto i grandi gruppi, che hanno centinaia di milioni di arretrati, non riguarda chi ha una cartella arretrata di 2 mila euro o di 20 mila euro», ha aggiunto Salvini.
La ricostruzione del leader della Lega contiene però varie imprecisioni: le cartelle fiscali non escludono gli evasori, i dati mostrano che l’evasione in Italia non è concentrata soprattutto nei grandi gruppi, e i condoni rischiano di indebolire l’efficacia del sistema fiscale, incentivando l’attesa di nuove sanatorie e riducendo la propensione a pagare le imposte.