In questo inizio di 2025 una parte del dibattito politico si sta concentrando sulle prossime elezioni regionali, anche se ancora non sono state ufficializzate le date del voto. In teoria, quest’anno scade il mandato dei presidenti e dei consigli regionali in sei regioni: Veneto, Campania, Puglia, Toscana, Marche e Valle d’Aosta. Da settimane però varie fonti stampa riportano la possibilità che le elezioni possano essere posticipate al 2026. Una decisione di questo tipo permetterebbe ai partiti al governo e all’opposizione di prendere tempo e di risolvere le divisioni al loro interno su alcune questioni. Al momento questa resta solo un’ipotesi: a differenza di quanto avvenuto per le elezioni comunali, il governo Meloni non ha approvato ancora nessun provvedimento per posticipare le elezioni regionali in programma quest’anno.
Nonostante l’incertezza sulle date, nelle ultime settimane i partiti hanno intensificato i confronti su chi sostenere tra i futuri candidati presidente di regione. I due casi più spinosi sono quelli di Luca Zaia (Lega) in Veneto e di Vincenzo De Luca (Partito Democratico) in Campania. Entrambi hanno detto più volte che vogliono ricandidarsi, anche se non potrebbero: la legge infatti vieta di candidarsi per più di due mandati consecutivi, già ricoperti sia da Zaia sia da De Luca.
Anche il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha già svolto due mandati, sostenuto da una giunta di centrosinistra, e ha annunciato che non vuole ricandidarsi. Al contrario, in Toscana e nelle Marche i presidenti di regione uscenti Eugenio Giani (Partito Democratico) e Francesco Acquaroli (Fratelli d’Italia) stanno concludendo il primo mandato e i loro partiti sono intenzionati a sostenerli di nuovo. In Valle d’Aosta la situazione è diversa rispetto a tutte le altre regioni al voto.
Nonostante l’incertezza sulle date, nelle ultime settimane i partiti hanno intensificato i confronti su chi sostenere tra i futuri candidati presidente di regione. I due casi più spinosi sono quelli di Luca Zaia (Lega) in Veneto e di Vincenzo De Luca (Partito Democratico) in Campania. Entrambi hanno detto più volte che vogliono ricandidarsi, anche se non potrebbero: la legge infatti vieta di candidarsi per più di due mandati consecutivi, già ricoperti sia da Zaia sia da De Luca.
Anche il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha già svolto due mandati, sostenuto da una giunta di centrosinistra, e ha annunciato che non vuole ricandidarsi. Al contrario, in Toscana e nelle Marche i presidenti di regione uscenti Eugenio Giani (Partito Democratico) e Francesco Acquaroli (Fratelli d’Italia) stanno concludendo il primo mandato e i loro partiti sono intenzionati a sostenerli di nuovo. In Valle d’Aosta la situazione è diversa rispetto a tutte le altre regioni al voto.