«Per amministrare un territorio l’ideologia non serve, e certi slogan cari alla Lega, come “Prima i veneti”, lasciano il tempo che trovano, perché se poi governi ti devi confrontare con la realtà: le cose cambiano, devi dare risposte a tutti i tuoi cittadini». Marco Della Pietra, 48 anni, è sindaco di Spresiano dal 2015 e da un anno è diventato il responsabile per gli enti locali di Fratelli d’Italia in Veneto. Spresiano è un comune di oltre 10 mila abitanti nella campagna trevigiana, a pochi passi dal fiume Piave, tra i principali poli italiani nell’industria del mobile.
Fino a pochi anni fa Spresiano, così come gli altri comuni della provincia di Treviso, era dominato dalla Lega. Per intenderci, alle elezioni europee del 2019 a Spresiano la Lega ha preso circa il 54 per cento dei voti, una percentuale crollata cinque anni dopo al 17 per cento, alle elezioni europee di giugno 2024. Il calo dei voti della Lega in Veneto negli ultimi anni è dipeso da vari fattori: dalla gestione del partito a livello locale fino alla linea politica nazionale, considerata da molti troppo appiattita sulle posizioni di Fratelli d’Italia. Allo stesso tempo, di pari passo al calo del partito di Salvini, nella regione è aumentato il consenso per il partito di Giorgia Meloni. Alle elezioni europee del 2019 Fratelli d’Italia ha ottenuto in Veneto meno del 7 per cento dei consensi, circa 160 mila voti. Cinque anni dopo, questa percentuale è salita al 38 per cento, il miglior risultato di Fratelli d’Italia in tutte le regioni italiane.
Ma come è stato possibile che Fratelli d’Italia, partito espressione della destra nazionalista, si sia imposta in Veneto, territorio dalle forti istanze autonomiste, che più di tutti negli ultimi anni è stato un bacino elettorale della Lega? Una possibile risposta a questa domanda la si può ottenere conoscendo meglio la classe politica di Fratelli d’Italia in Veneto. Una classe politica fatta di amministratori locali di lungo corso: alcuni hanno affrontato tutta la transizione della destra italiana, dal Movimento Sociale Italiano, il partito dei reduci del fascismo e della Repubblica sociale italiana, fino ad Alleanza Nazionale di Gianfranco Fini; altri sono entrati più di recente, provenendo da altri partiti, tra cui proprio la Lega; mentre altri ancora sono personaggi più eccentrici, che nonostante le opinioni controverse, hanno saputo raccogliere in questi anni un ampio consenso popolare.
Fino a pochi anni fa Spresiano, così come gli altri comuni della provincia di Treviso, era dominato dalla Lega. Per intenderci, alle elezioni europee del 2019 a Spresiano la Lega ha preso circa il 54 per cento dei voti, una percentuale crollata cinque anni dopo al 17 per cento, alle elezioni europee di giugno 2024. Il calo dei voti della Lega in Veneto negli ultimi anni è dipeso da vari fattori: dalla gestione del partito a livello locale fino alla linea politica nazionale, considerata da molti troppo appiattita sulle posizioni di Fratelli d’Italia. Allo stesso tempo, di pari passo al calo del partito di Salvini, nella regione è aumentato il consenso per il partito di Giorgia Meloni. Alle elezioni europee del 2019 Fratelli d’Italia ha ottenuto in Veneto meno del 7 per cento dei consensi, circa 160 mila voti. Cinque anni dopo, questa percentuale è salita al 38 per cento, il miglior risultato di Fratelli d’Italia in tutte le regioni italiane.
Ma come è stato possibile che Fratelli d’Italia, partito espressione della destra nazionalista, si sia imposta in Veneto, territorio dalle forti istanze autonomiste, che più di tutti negli ultimi anni è stato un bacino elettorale della Lega? Una possibile risposta a questa domanda la si può ottenere conoscendo meglio la classe politica di Fratelli d’Italia in Veneto. Una classe politica fatta di amministratori locali di lungo corso: alcuni hanno affrontato tutta la transizione della destra italiana, dal Movimento Sociale Italiano, il partito dei reduci del fascismo e della Repubblica sociale italiana, fino ad Alleanza Nazionale di Gianfranco Fini; altri sono entrati più di recente, provenendo da altri partiti, tra cui proprio la Lega; mentre altri ancora sono personaggi più eccentrici, che nonostante le opinioni controverse, hanno saputo raccogliere in questi anni un ampio consenso popolare.