Il 28 marzo il governo Meloni ha annunciato di aver approvato in Consiglio dei ministri un disegno di legge che riguarda il «divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici». Durante una conferenza stampa, il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida (Fratelli d’Italia) ha spiegato che il governo «dice no alla carne sintetica», quella ottenuta per esempio dalle cellule staminali di un animale e non dalla sua macellazione. «L’Italia è la prima nazione libera dai rischi dei cibi sintetici», ha ribadito Lollobrigida il giorno dopo su Facebook, dove anche il leader della Lega Matteo Salvini ha scritto che grazie al governo è «vietato vendere, importare, produrre e distribuire carne e altri cibi sintetici» nel nostro Paese.
Nel presentare questo nuovo provvedimento, il governo sta facendo però confusione per una serie di motivi. Dai termini usati all’impatto delle misure, cerchiamo di fare un po’ di chiarezza sulla base delle informazioni pubblicamente disponibili.
Nel presentare questo nuovo provvedimento, il governo sta facendo però confusione per una serie di motivi. Dai termini usati all’impatto delle misure, cerchiamo di fare un po’ di chiarezza sulla base delle informazioni pubblicamente disponibili.