Cronaca della crisi: il Senato dà a Conte una fiducia precaria

Ansa
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Martedì 19 gennaio, alle ore 9.30, il presidente del Consiglio Conte ha reso le proprie comunicazioni sulla crisi in corso al Senato. Dopo quasi dodici ore di dibattito parlamentare, in serata si è tenuto un voto decisivo per il governo.

Conte ha ottenuto la fiducia con 156 favorevoli, 140 contrari e 16 astenuti, i senatori di Italia viva.

Per l’approvazione della fiducia era sufficiente la maggioranza semplice, ovvero la maggioranza relativa dei presenti (anche un solo sì in più dei no). Conte non aveva quindi la necessità di arrivare alla maggioranza assoluta (161) al Senato. Questi numeri risicati, però, potrebbero porre un serio problema di stabilità già nei prossimi giorni.

Pagella Politica ha seguito in diretta gli sviluppi della giornata.



22:39 – La diretta di Pagella Politica finisce qui. Grazie a chi ci ha seguito.

22:34 – Il Senato conferma la fiducia al governo Conte con 156 favorevoli, 140 contrari e 16 astenuti. I presenti erano in tutto 313.

22:10 – La votazione si è conclusa. La presidente Casellati annuncerà a breve il risultato dello scrutinio.

21:20 – Che cos’è successo finora. Stamattina alle 9:30, il presidente del Consiglio Conte ha ripetuto le proprie comunicazioni sulla crisi in corso in Senato, com’è già avvenuto ieri alla Camera. Al centro della giornata, c’è stato lo scontro frontale fra il premier e il leader di Italia viva. Matteo Renzi (in quanto senatore) è intervenuto in aula a Palazzo Madama e ha rivolto una serie di accuse a Conte: «Ha avuto paura di salire al Quirinale e ha scelto un arrocco dannoso per le istituzioni»; «Crede che la politica sia solo distribuzione delle poltrone»; «Si accinge a cambiare la terza maggioranza in tre anni». Il presidente del Consiglio ha replicato con toni non meno accesi, attribuendo la responsabilità della crisi a Italia viva: «Non avete mai trovato porte chiuse – ha detto – ma avete scelto la strada dell’aggressione e degli attacchi mediatici». Dopo le dichiarazioni di voto, è in corso la votazione. Il risultato dovrebbe arrivare poco dopo le 22.

21:17 – Si sono appena concluse le dichiarazioni di voto. Ora si procederà alla votazione per appello nominale: i senatori vengono chiamati uno per volta per esprimere il proprio voto palese (a voce, rispondendo “sì”, “no”, “mi astengo”). Ci vorrà almeno un’ora.

20:56 – L’ultima dichiarazione di voto è del capogruppo del Movimento 5 stelle al Senato Ettore Licheri, a favore della fiducia. «La gente si sta chiedendo perché ci avete portato qui – ha detto Licheri – la gente non ha capito nulla se non che Roma è lontana anni luce dal paese reale».

20:50 – L’uscita poco elegante di Matteo Salvini contro i senatori a vita: «Ricordo ai senatori a vita che legittimamente voteranno la fiducia che il leader dei Cinque stelle [Beppe Grillo] diceva che i senatori a vita non muoiono mai e se muoiono lo fanno un po’ troppo tardi. Che coraggio avete senatori a vita, che coraggio…». Salvini è stato ripreso dalla presidente Casellati.

20:48 – La presidente di Palazzo Madama Casellati ha ricordato che i senatori sono in aula da ormai «undici ore». Gli orari sono slittati in maniera significativa nel corso della giornata. Il risultato del voto, inizialmente atteso per le 20.30, potrebbe non arrivare prima delle 22.

20:30 – Per la dichiarazione di voto della Lega, interviene il segretario Matteo Salvini. «State litigando sui fondi europei – ha detto il senatore parlando del Recovery fund – ma ricordiamo che si tratta per due terzi di prestiti che dovranno essere restituiti, non è “cosa vostra”, ma cosa di tutti». La Lega, come il resto del centrodestra, voterà contro la fiducia.

20:15 – Il capogruppo del Pd al Senato Andrea Marcucci ha confermato la fiducia del suo partito al governo: «Mi ricordo il confronto difficile nello stilare il programma, ma ci abbiamo messo l’anima nell’interesse del nostro Paese. Oggi sono orgoglioso di ciò che questo governo ha fatto, abbiamo trasformato l’Europa, che è a nostra casa che guarda al nostro futuro, quella è una medaglia».

19:53 – «Il Paese non si meritava questa crisi». Le parole della senatrice di Liberi e uguali Loredana De Petris durante la dichiarazione di voto. Leu è fra i partiti che sostengono il governo e voterà la fiducia.

19:47 – Il capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato Luca Ciriani ha annunciato il voto contrario del suo partito alla fiducia: «La sua maggioranza è vuoto politico – ha detto Ciriani in riferimento a Conte – lei vuole mettere insieme, ex, espulsi, casi umani e voltagabbana. Un Senato trasformato in un mercato».

19:40 – «Presidente nonostante le non verità di cui è stata piena la sua replica, comunico che il nostro sarà un voto di astensione», ha concluso la senatrice Bellanova, a nome di Italia viva.

19:33 – Per Italia viva parla la senatrice Teresa Bellanova, presidente del partito ed ex ministra delle Politiche agricole: «Non può essere solo il fronteggiare l’emergenza a tenere in piedi un governo».

19:29 – Sono iniziate le dichiarazioni di voto dei partiti sulla fiducia. Si comincia dalle Autonomie, che voteranno a favore: «Questa crisi è fuori luogo», ha motivato la senatrice Julia Unterberger.

19:25 – Nella concitazione dell’intervento, il presidente del Consiglio ha dimenticato di porre la questione di fiducia sulla risoluzione della maggioranza. Richiamato dalla presidente del Senato Casellati, ha ripreso la parola per chiedere la fiducia.

19:23 – Conte ha rivendicato l’appello al voto dei “volenterosi” come un «invito franco e fatto in modo trasparente di fronte al Paese, la gravità della situazione è tale che non possiamo permetterci di condurre partite in modo opaco».

19:20 – Un passaggio cruciale nella replica di Conte: «Certo c’è un problema di numeri: se non ci sono il governo va a casa, non va avanti». Non è chiaro se il presidente del Consiglio intenda numeri al di sotto della maggioranza relativa.

19:15 – ll presidente del Consiglio ha attribuito a Italia viva la responsabilità della crisi: «Ho difeso le vostre ragioni anche contro altre forze politiche e non avete mai trovato porte chiuse, ma avete scelto la strada dell’aggressione e degli attacchi mediatici». E poi ancora: «Possiamo dire che forse non è la scelta migliore negli interessi del Paese?», ha chiesto Conte retoricamente.

19:10 – La replica di Conte a Matteo Renzi: «Italia viva ha ricostruito le ragioni che ci hanno portato qui. A me non sembra che non si siano trovate soluzioni quando si sono sollevati temi concreti. Sul Recovery Plan – ha continuato il premier – il vostro atteggiamento è stato di bloccarlo per quaranta giorni. Avremmo potuto ritrovarci intorno a un tavolo e dare molto prima al Paese una bozza aggiornata, una bozza che è stata migliorata grazie al vostro contributo, ma anche delle altre forze di maggioranza».

18:56 – «Nonostante siamo stati colpiti per primi dalla pandemia nei primi tre trimestre del 2020 il calo tendenziale del Pil è stato lo stesso che in Francia, inferiore alla Spagna e al Regno Unito». Il presidente del Consiglio riporta informazioni sostanzialmente corrette, come abbiamo scritto in questo articolo. L’Italia è comunque fra i paesi più colpiti economicamente dagli effetti della crisi sanitaria.

18:50 – Conte ha iniziato la sua replica affrontando il tema del calo demografico in risposta alla senatrice ex M5s Tiziana Drago (considerata fra i voti in bilico). L’Italia ha in effetti il tasso di natalità più basso d’Europa, l’abbiamo verificato di recente.

18:47 – La presidente del Senato ha dichiarato conclusa la discussione generale. Ora parlerà nuovamente il presidente del Consiglio, in replica agli interventi dei parlamentari.

18:40 – «Faccio tanti auguri alla maggioranza, voi con i vostri fallimenti ci darete sempre più consenso». Il passaggio conclusivo nel discorso del senatore leghista Alberto Bagnai.

18:13 – Il discorso del leader di Italia viva in sintesi:

1. Renzi ha replicato alla critica di quanti ritengono che non sia il periodo opportuno per una crisi di governo: «Questo è invece il momento per guardarsi fino in fondo dentro e decidere: ora o mai più. Ora ci giochiamo il futuro, non tra sei mesi».

2. Ha rivolto una serie di accuse a Conte: «Ha avuto paura di salire al Quirinale e ha scelto un arrocco dannoso per le istituzioni»; «Crede che la politica sia solo distribuzione delle poltrone»; «Si accinge a cambiare la terza maggioranza in tre anni».

3. «Volete andare avanti con una maggioranza raccogliticcia? Bene, andate avanti, mi auguro sia maggioranza, raccogliticcia lo è di sicuro».

4. Non ha detto esplicitamente come voterà il suo partito, di cui finora ha dichiarato l’astensione. Verrà chiarito durante le dichiarazioni di voto con l’intervento della senatrice Bellanova.

18:05 – Renzi non ha risparmiato dure critiche al presidente del Consiglio. Finora, Italia viva ha garantito la propria astensione al voto di fiducia. Il leader, tuttavia, non si è espresso esplicitamente nel suo discorso. C’è chi crede non si possono escludere colpi di scena e quindi un voto contrario.

18:00 – «Volete andare avanti con una maggioranza raccogliticcia? Bene, andate avanti, mi auguro sia almeno una maggioranza, raccogliticcia lo è di sicuro», ha concluso Renzi. Il senatore si riferisce alla possibilità che il governo ottenga sì la fiducia con una maggioranza relativa, ma non la maggioranza assoluta. E soprattutto che i voti di “appoggio” per il governo vengano da forze molto eterogenee e parlamentari sparsi.

17:50 – Renzi ha rinfacciato a Conte di aver cambiato tre maggioranze in tre anni: «Ha governato con Salvini, ha firmato i decreti sicurezza e quota 100, poi è diventato europeista – ha aggiunto Renzi – e adesso si accinge a cambiare la terza maggioranza in tre anni».

17:49 – Il leader di Italia viva ha detto di aver rifiutato l’offerta di “incarichi internazionali” quando ha incontrato Conte a Palazzo Chigi. «Le è mancata la gavetta della politica e immagina che la politica sia solo l’arte del governo – ha commentato Renzi, sempre riferendosi al presidente del Consiglio – ma questa arte non è solo distribuzione di poltrone».

17:42 – Renzi ha continuato a spiegare le posizioni del suo partito. «Lei ha detto che non è il momento per aprire una crisi, lo hanno detto in molti, anche i miei amici al bar. Io la rispetto ma questo invece è il momento per guardarsi fino in fondo dentro e decidere: ora o mai più. Ora ci giochiamo il futuro, non tra sei mesi».

17:41 – «Lei ha avuto paura di salire al Quirinale, signor Presidente, perché ha scelto un arrocco che temo sia dannoso per le istituzioni», ha continuato il leader di Italia viva.

17:35 – La seduta è ripresa. Ha preso la parola il leader di Italia viva Matteo Renzi. «Quando una storia finisce bisogna dirsi le cose come stanno – ha esordito Renzi, rivolgendosi al presidente del Consiglio – noi non pensiamo che il suo sia il governo più bello del mondo».

17:13 – Nell’attesa che la seduta riprenda, potrebbe tornarvi utile un ripasso del nostro glossario della crisi per decifrare i termini più “caldi” di queste complicate giornate politiche.

16:29 – Il Parlamento ai tempi della pandemia: la seduta è sospesa fino alle 17.30 per una nuova sanificazione dell’aula. Nel frattempo si svolgerà una riunione dei capigruppo.

16:04 – «Mi auguro teniate il ministero all’Agricoltura fuori dalla logica delle spartizioni e delle promesse che state facendo a deputati e senatori per garantirvi la fiducia», ha detto il senatore leghista Gian Marco Centinaio, ex ministro delle Politiche agricole e del Turismo nel primo governo Conte. Il presidente del Consiglio ha annunciato nel suo discorso che non terrà a lungo l’interim del dicastero a cui ha rinunciato Teresa Bellanova (Italia viva) il 13 gennaio.

15:47 – «Sono uno di quelli che nel Movimento 5 stelle voteranno la fiducia al governo solo perché l’alternativa è peggiore», ha spiegato Mattia Crucioli. Il senatore, firmatario con altri dodici parlamentari Cinquestelle di un documento fortemente anti-Mes, in questi giorni era dato fra le possibili defezioni del Movimento alla fiducia. Crucioli si è detto preoccupato per «l’eterogeneità» delle forze a cui si appella Conte e per gli «accenni di eccessiva fiducia nell’Unione Europa» nel discorso del presidente del Consiglio.

15:31 – La senatrice Tiziana Drago (ex M5s, oggi nel Gruppo Misto) ha iniziato il suo discorso rimproverando il presidente del Consiglio di aver privato la scuola di «certezze». Secondo Drago, anche la «famiglia» deve essere messa al centro dell’azione di governo. La senatrice ha ripetuto la notizia priva di fondamento di “genitore 1 e 2”, dicendo che la natura è «perfetta» e bisogna usare i termini “padre” e “madre”. Non è chiaro però se la ex M5s voterà la fiducia al governo.

15:18 – L’ex ministra per gli Affari regionali Erika Stefani (Lega), come i suoi colleghi di partito, ha criticato l’operato del governo, cedendo la parola poi a Gianluca Perilli del Movimento 5 stelle.

15:09 – Il senatore di Forza Italia Franco Dal Mas, dopo aver criticato Conte per quanto riguarda il tema della giustizia, ha chiesto scusa per aver «calcolato male» i tempi del suo intervento, prima di dire che non darà la fiducia al presidente del Consiglio. Tra i sì alla risoluzione pro-Conte ci sarà invece quello del senatore Tommaso Cerno. L’ex direttore dell’Espresso ha aggiunto che intende tornare nel Partito democratico, da cui è uscito un anno fa.

14:56 – Dopo l’ex Forza Italia Gaetano Quagliarello – considerato in questi giorni un voto in bilico, ma che alla fine rimarrà all’opposizione – ora tocca alla ex ministra della Difesa Roberta Pinotti, del Partito democratico. Secondo Pinotti, non è chiaro perché Italia viva abbia fatto nascere la crisi di governo. L’ex ministra ha detto che il Recovery plan potrà essere migliorato, ed è anche per questo che il suo partito si impegna a votare la fiducia per il governo.

14:45 – Nel suo discorso, molto duro contro l’esecutivo, la senatrice di Fratelli d’Italia Daniela Santanchè ha apostrofato Conte con un pirandelliano «uno, nessuno, centomila». Intanto, secondo il giornalista di Repubblica Tommaso Ciriaco, i voti per la fiducia continuano a ballare intorno a 155, soglia che permetterebbe all’esecutivo di avere solo una maggioranza relativa al Senato. Come abbiamo scritto stamattina, questa ipotesi creerebbe un problema di stabilità nei prossimi giorni e nei prossimi mesi.

14:38 – Il senatore del Movimento 5 stelle Agostino Santillo ha detto che l’accesso al Meccanismo europeo di stabilità (Mes) non trova il supporto di «nessun» partito in Parlamento. Santillo esagera: è vero che la maggior parte dei parlamentari è compattamente contraria (vedi Lega, M5s, Fratelli d’Italia), ma ci sono forze che da mesi chiedono di ricorrere al Mes. Tra questi, i parlamentari di Italia viva, e diversi esponenti del Partito democratico e di Forza Italia.

14:35 – Nel frattempo il centrodestra ha pubblicato una nota in cui si dice «al lavoro per costruire l’alternativa» a Conte. Lo ha riportato su Twitter il giornalista parlamentare di SkyTg24 Marco Di Fonzo.

14:24 – Il capogruppo al Senato Massimiliano Romeo ha attaccato il governo, ricordandogli che il Recovery plan non basta per ricevere i soldi dall’Europa. Come abbiamo spiegato più volte, è vero che il piano italiano per il Recovery fund dovrà ricevere il via libera dall’Ue, che valuterà se il nostro Paese sta rispettando le raccomandazioni ricevute. Anche Romeo però, come Gasparri, ha ripetuto la storia, priva di fondamento, su “genitore 1 e 2”.

14:18 – Il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri ha accusato il governo di aver «ripristinato l’orrenda dicitura genitore 1 e genitore 2». Nei giorni passati l’ha detto anche il leader della Lega Matteo Salvini. Abbiamo verificato: no, non solo «genitore 1 e genitore 2» non torneranno sulle carte di identità dei minori, ma non ci sono mai stati.

14:04 – Interviene la senatrice Sandra Lonardo (Gruppo Misto), moglie di Clemente Mastella. Della coppia si è molto parlato in questi giorni. Mastella, attualmente sindaco di Benevento, è stato ministro in due governi di segno opposto: nel primo governo Berlusconi, di centrodestra, e poi nel secondo governo di Romano Prodi, di centrosinistra. Per questo (e altre vicende) è stato indicato più volte come esempio di politico cinico e trasformista. In questa fase il sindaco di Benevento si sarebbe proposto come regista per l’organizzazione di un gruppo di “responsabili” a favore di Conte. La senatrice Lonardo, nel suo intervento, ha risposto aspramente ai detrattori e ha annunciato il voto di fiducia al governo.

13:59 – Nel suo discorso al Senato, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha rivendicato un primato del suo governo, che secondo lui avrebbe aumentato «per la prima volta» gli immatricolati nelle università del Sud. Conte aveva detto una cosa simile anche nella sua replica di ieri alla Camera. Abbiamo verificato che cosa dicono i numeri e Conte, dati alla mano, esagera.

13:41 – Riprende la discussione generale al Senato. Qualche stima sulle tempistiche della giornata. Per le 17.30 si prevede la replica di Conte, che porrà la fiducia su una risoluzione della maggioranza, com’è avvenuto ieri alla Camera. A seguire ci saranno le dichiarazioni di voto dei gruppi parlamentari e verso le 18 dovrebbe iniziare la votazione per appello nominale. L’esito potrebbe essere annunciato intorno alle 20.30.

13:39 – A breve riprenderà la seduta. Nell’attesa, riavvolgiamo il nastro su alcuni passaggi della mattinata. Il presidente del Consiglio Conte ha detto nel suo discorso che bisogna migliorare le politiche di «testing», ovvero il tracciamento dei contagi. Dati alla mano, Lorenzo Ruffino ha spiegato su Pagella Politica perché il governo non ha mantenuto la parola data sui tamponi.

12:43 – La seduta del Senato è stata sospesa per permettere la sanificazione dell’aula. Riprenderà alle 13.35. Nel pomeriggio parlerà anche il leader di Italia viva Matteo Renzi. Il segretario della Lega Matteo Salvini interverrà invece successivamente, durante le dichiarazioni di voto.

12:30 – È in corso l’intervento del senatore Primo Di Nicola (M5s). Sarà l’ultimo della mattinata, poi seguirà una pausa per sanificare l’aula. Lo ha annunciato la presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati.

12:15 – «Non sto difendendo il senatore Renzi, che peraltro, egocentrico com’è, non apprezzerebbe neppure – ha ironizzato la senatrice Emma Bonino nel suo discorso – sto dicendo che tutte queste questioni erano già aperte prima dello strappo di cui vi siete tanto stupiti». La senatrice di +Europa ha annunciato il suo voto contrario alla fiducia: «Serve un governo forte, non come il suo», ha detto rivolgendosi al premier.

11:50 – La senatrice del Movimento 5 stelle Alessandra Majorino ha iniziato il suo intervento con un tributo alla senatrice a vita Liliana Segre. All’inizio della seduta, l’aula ha accolto l’ingresso della senatrice Segre con una standing ovation. Il segretario del Pd Nicola Zingaretti ha postato una foto del momento, commentando “Grazie Liliana Segre”. La senatrice, 90 anni, attivista e superstite dell’Olocausto, si è presentata oggi al Senato per il voto di fiducia nonostante i rischi legati all’età e alla pandemia. Segre voterà a favore della fiducia al governo.
La senatrice a vita Liliana Segre accolta da una standing ovation al suo ingresso in aula al Senato
11:11 – Ha parlato il senatore Riccardo Nencini, ma non è chiaro se voterà a favore della fiducia al governo Conte: «I socialisti valuteranno il suo proposito, tenendo conto che in questi mesi abbiamo sostenuto il suo governo da apolidi, non ne facevamo parte e non siamo stati invitati agli incontri dove si prendevano decisioni importanti». L’intervento era fra quelli più attesi. Nencini, appartenente al Partito socialista italiano, fa infatti parte del gruppo PSI – Italia viva, ma nei giorni passati è stato spesso citato fra gli indecisi. Il passaggio sarebbe molto significativo. Nencini è il detentore del simbolo del Partito socialista italiano, che ha permesso al Senato la nascita del gruppo di Italia viva. Il regolamento di Palazzo Madama prevede infatti che per formare un gruppo sia necessario il simbolo di un partito che abbia partecipato alle elezioni politiche (le ultime nel 2018). «Questa crisi è figlia di lentezze ed errori, da nodi mai sciolti e divisioni interne ai partiti che compongono la maggioranza e poi è stata aggravata da un azzardo che non ho condiviso», ha detto Nencini, così riconoscendo responsabilità sia al governo, sia alla scelta del segretario di Italia viva Matteo Renzi. Secondo il senatore «individuare un capro espiatorio per non assumersi le responsabilità è una strada sbagliata, ma governare l’ignoto non ha mai portato da nessuna parte. Quindi è necessario non pretendere nulla, ma dare chiarezza sulla strada da perseguire».

11:06 – Sta parlando il senatore a vita Mario Monti, ex presidente del Consiglio. Monti ha garantito la propria fiducia al governo e si è detto convinto dalla «spinta europeista» e da alcuni temi economici affrontati nel discorso di Conte.

10:46 – Conte ha concluso le proprie comunicazioni. Al termine del discorso, nell’aula si sono sentiti anche fischi e schiamazzi. Ha ora inizio la discussione generale. Il primo a parlare sarà il senatore Pier Ferdinando Casini (Per le autonomie).

10:44 – Il discorso del presidente del Consiglio al Senato in sintesi:

1. Conte ha rivendicato la visione politica del suo governo e ha elencato le misure messe in atto nell’ultimo anno.

2. Ha fatto un appello esplicito per ottenere l’appoggio delle formazioni che si collocano nel solco della tradizione europeista (liberale, popolare, socialista): «A tutti coloro che hanno a cuore il destino dell’Italia, chiedo oggi: aiutateci».

3. «Non si può cancellare ciò che è successo», ha detto in riferimento al rapporto con Italia viva.

4. Ha annunciato che non terrà a lungo l’interim al ministero dell’Agricoltura e affiderà a una persona di fiducia la delega ai Servizi segreti.

10:43 – Una delle frasi più contestate nel discorso del presidente del Consiglio: «Più dei numeri importante la qualità del progetto politico».

10:42 – «Non intendo mantenere la delega all’agricoltura se non lo stretto necessario e mi avvarrò anche della facoltà, che la legge mi accorda, di designare un’autorità delegata per l’intelligence di mia fiducia». Un altro punto molto importante: la scelta del presidente del Consiglio di tenersi la delega ai Servizi segreti era stata duramente contestata da Italia viva.

10:38 – Il passaggio cruciale del discorso di Conte: l’appello al sostegno delle forze non appartenenti alla maggioranza. «Sarebbe un arricchimento per questa alleanza, lo voglio affermare molto chiaramente, poter acquisire anche il contributo politico di formazioni che si collocano nel solco delle migliori e più nobili tradizioni europeiste: liberale, popolare, socialista. Ma chiedo un appoggio limpido, un appoggio trasparente. A tutti coloro che hanno a cuore il destino dell’Italia, chiedo oggi: aiutateci. Aiutateci a ripartire con la massima celerità». Il presidente del Consiglio è stato interrotto più volte dalle contestazioni dell’aula.

10:36 – Di nuovo l’europeismo: «Questa alleanza sarà chiamata a esprimere una imprescindibile vocazione europeista. Forze politiche, quindi, che sono chiamate a operare una chiara scelta di campo contro le derive nazionaliste e le logiche sovraniste».

10:34 – «Per fare tutto questo servono un governo e forze parlamentari volenterose, consapevoli delle difficoltà che stiamo attraversando e della delicatezza dei compiti, servono donne e uomini capaci di rifuggire gli egoismi e di scacciare via la tentazione di guardare all’utile personale». Ecco il primo appello ai “volenterosi”.

10:30 – Il presidente del Consiglio sta descrivendo gli appuntamenti e gli obiettivi del Paese in politica estera.

10:22 – Conte ha ripetuto che il governo «si impegnerà a promuovere una legge elettorale di impianto proporzionale». L’intenzione, già dichiarata ieri alla Camera, è stata vista come un tentativo di sedurre i partiti più piccoli e Forza Italia, ovvero le forze politiche che avrebbero più interesse a non rimanere schiacciate all’interno delle coalizioni (privilegiate dalle leggi elettorali maggioritarie). Il presidente oggi ha replicato a queste insinuazioni: «Vorrei chiarire: leggo delle interpretazioni maliziose. Negli anni passati noi abbiamo vissuto una frammentazione della rappresentanza. Sono emersi nuovi processi. Se vogliamo ricomporre questo quadro non possiamo farlo con una legge elettorale che costringa nello stesso involucro forze pur così diverse. Non stabilizzerebbe il quadro. Dobbiamo mettere a punto uno strumento che possa dispiegare a pieno le differenze sul campo».

10:20 – Conte continua a delineare il proprio programma su temi molto trasversali.

10:16 – Il presidente del Consiglio sta elencando gli obiettivi futuri del suo governo. A partire da due priorità: «Innanzitutto dobbiamo continuare a lavorare tutti insieme per mettere in sicurezza il Paese e portarlo fuori da questa pandemia – ha detto Conte – e dobbiamo completare il Recovery Plan».

10:13 – «Non si può cancellare quel che è accaduto», ha detto Conte. È uno dei passaggi fondamentali del suo intervento. Il presidente del Consiglio sembrerebbe chiudere definitivamente la porta a Matteo Renzi, anche nell’eventualità di nuovi governi.

10:11 – «C’era davvero bisogno di aprire una crisi politica in questa fase?», ha chiesto retoricamente Conte nel suo discorso. Il presidente del Consiglio ha rivolto una serie di critiche evidentemente rivolte al partito di Matteo Renzi, con il quale la rottura sembrerebbe insanabile: «I ministri e gli alleati di governo che hanno potuto seguire da vicino le vicende di queste ultime settimane sono testimoni del fatto che abbiamo compiuto ogni sforzo, con la massima disponibilità, per evitare che questa crisi, ormai latente, potesse esplodere. Nonostante continue pretese, critiche sempre più incalzanti, continui rilanci concentrati peraltro non casualmente sui temi palesemente divisivi rispetto alle varie sensibilità delle forze di maggioranza».

10:09 – «Ne è seguita un’astensione delle ministre di Italia Viva al momento dell’approvazione, in Consiglio dei ministri, del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, nonostante ci sia stato un chiaro contributo, apprezzato contributo al miglioramento della bozza che era stata originariamente presentata, vi è stata questa astensione motivata sostanzialmente o comunque principalmente per il fatto che questa nuova bozza non contempla le risorse del Mes, che però come sapete è uno strumento di finanziamento che nulla ha a che vedere con il Recovery Fund. Da ultimo, lo scorso 13 gennaio è stata indetta una conferenza stampa nel corso della quale sono state poi confermate le dimissioni delle ministre».

10:07 – Il tono di Conte si abbassa quando arriva a parlare della crisi. «Purtroppo al culmine di alcune settimane di attacchi anche mediatici molto aspri, devo dirlo a volte anche scomposti, alcuni esponenti di Italia Viva hanno anticipato e poi confermato di volersi smarcare da questo percorso comune», ha detto il presidente del Consiglio.

10:03 – Conte sta elencando tutte le misure messe in atto dal governo in risposta alla pandemia. «Non avremmo potuto realizzare tutto questo se non ci fosse stata condivisione, collaborazione e responsabilità in ciascuna forza politica». Il presidente ha marcato e ripetuto più volte le parole “ciascuna forza politica”. Il riferimento è ai partiti che fino ad oggi hanno fatto parte della maggioranza. Infine, un apprezzamento anche nei confronti delle opposizioni: «In questa prospettiva, è stato fondamentale il senso di responsabilità manifestato anche dalle forze politiche di opposizione, che – pur nella chiara differenziazione, nella dialettica politica delle differenti posizioni che hanno assunto – hanno contribuito, avete contribuito, ad affrontare alcuni passaggi critici».

9:56 – Il tema dell’europeismo è uno dei fili rossi nel discorso del presidente del Consiglio e ricorrerà anche nell’appello alle forze politiche esterne alla maggioranza. Il premiar ha definito la «scelta europeista» come «una delle ragioni fondative dell’alleanza di governo». «Fortemente “politica” – ha sottolineato Conte– è stata la determinazione con la quale il governo ha chiesto all’Unione di rispondere alla crisi in modo radicalmente diverso rispetto al passato e di farsi promotrice di politiche espansive, finanziate da strumenti di debito comune, orientate al raggiungimento di strategie condivise».

9:51 – Conte sta riassumendo l’operato del suo governo nell’ultimo anno, rivendicando una “visione” nelle decisioni prese. «È stata “politica” la scelta di tutelare in via prioritaria la salute – ha detto il premier – e tutta “politica” è stata la scelta di destinare – anche ricorrendo a ripetuti e progressivi scostamenti di bilancio – ingenti risorse al sostegno di lavoratori, imprese, famiglie e categorie fragili, con ristori proporzionati alle perdite subite».

9:49 – «Abbiamo operato sempre le scelte migliori? Abbiamo assunto sempre le decisioni più giuste? –Ciascuno esprimerà le proprie valutazioni».

9:46 – Il presidente Conte al Senato: «L’esperienza della pandemia ha rafforzato, nelle forze politiche che con lealtà hanno sostenuto il Governo, la consapevolezza del valore del dialogo e del confronto dialettico tra posizioni anche distanti, presupposto ineludibile per compiere le scelte più giuste e per assumere le decisioni fondamentali, alle quali – per la gravità dell’ora – non potevamo certo sottrarci».

9:43 – «All’inizio di questa esperienza di governo, il 9 settembre 2019 – ha ricordato Conte – prefigurai in quest’aula un chiaro progetto politico per il Paese. Già allora ero consapevole che un’alleanza tra formazioni politiche provenienti da storie, esperienze, culture di differente estrazione poteva nascere solo sulla base di due discriminanti fondamentali: il convinto ancoraggio ai valori costituzionali e poi la seconda discriminante fondamentale, la solida vocazione europeista del nostro Paese, in modo da consentire all’Italia di tornare protagonista nello scenario europeo e contribuire a fare recuperare alla medesima all’Unione europea il ruolo di la leadership che le spetta nel contesto geo-politico internazionale».

9:40 – Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha iniziato il suo intervento in aula al Senato. Come avviene sempre, le comunicazioni del presidente del Consiglio vengono ripetute quasi identiche alla Camera e al Senato.
9:15 – A breve il presidente del Consiglio Giuseppe Conte parlerà al Senato. Intanto, che cosa sappiamo del voto di oggi alla caselle di partenza? I 18 senatori di Italia viva, così come i deputati ieri alla Camera, si asterranno dal voto di fiducia. Questa non è una scelta del tutto neutra, ma facilita la strada del governo. La maggioranza relativa viene calcolata sul totale dei presenti e, in base al regolamento del Senato, vengono considerati presenti solo i voti contrari e favorevoli. In altri termini, l’astensione abbasserà la soglia necessaria alla maggioranza relativa. Senza i 18 senatori di Italia viva e forse due senatori a vita (il presidente emerito Giorgio Napolitano non ci sarà per motivi di salute ed è in dubbio anche la presenza di Renzo Piano), la maggioranza verrà probabilmente calcolata su 301 presenti.

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