Il 29 novembre, il capogruppo del Partito democratico alla Camera Graziano Delrio ha detto in un’intervista a Il Messaggero che l’Italia ha il tasso di natalità più basso d’Europa.

Abbiamo verificato e il dato riportato da Delrio è corretto. Non solo l’Italia ha il tasso di natalità più basso d’Europa, ma le recenti simulazioni dell’Istituto nazionale di statistica (Istat) offrono un quadro ancor più negativo per il 2020 e per il 2021.

Vediamo i numeri.

Il tasso di natalità

Il tasso di natalità di uno Stato è il rapporto tra il numero dei nati vivi e il totale della popolazione. Secondo i dati provvisori Eurostat aggiornati al 9 ottobre 2020 e relativi al 2019, l’Italia ha effettivamente il tasso più basso fra i 27 membri dell’Unione europea con 7 nascite ogni mille persone. Il tasso medio Ue è invece di 9,5 nati vivi ogni mille persone. Diversamente, se si considera l’Europa come area geografica, l’Italia ha lo stesso tasso dell’Andorra, mentre solo San Marino registra un rapporto più basso (6,7 nati vivi ogni mille persone). Guardando ai maggiori Paesi europei, la differenza con l’Italia è significativa: il tasso è all’11,2 in Francia e al 9,4 in Germania. Dal grafico Eurostat si nota inoltre il trend negativo degli ultimi dieci anni: il tasso di natalità italiano continua a scendere anno dopo anno dal 2009, quando era di 9,6 nati vivi ogni mille persone.

Considerando i numeri assoluti, il 24 novembre, nel corso di un’audizione parlamentare sulla legge di Bilancio, il presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo ha sottolineato il «costante calo delle nascite che si è verificato ininterrottamente dal 2009» nel Paese. L’Italia è passata dai 576.659 nati del 2008 ai 420.170 del 2019. Anche quest’anno, secondo i dati provvisori relativi al periodo gennaio-maggio, si contano già circa 4.500 nati in meno rispetto allo stesso periodo del 2019 (-2,7 per cento).

Ma l’Istat prevede un’ulteriore diminuzione.

Il clima di «paura e incertezza» della pandemia

Secondo le simulazioni dell’Istituto, sul breve termine «va considerato come l’attuale crisi sanitaria ed economica possa influire negativamente, oltre che sul numero decessi, anche sulla stessa frequenza annua di nati» perché è «legittimo ipotizzare che il clima di paura e incertezza» e le crescenti difficoltà economiche condizioneranno negativamente la scelta delle coppie italiane di fare figli.

Di conseguenza, i circa 420 mila nati nel 2019, «che già rappresentano un minimo mai raggiunto in oltre 150 anni di Unità Nazionale», potrebbero scendere, secondo uno scenario Istat aggiornato sulla base delle tendenze più recenti, «a circa 408 mila nel bilancio finale». Nel 2021, ha ipotizzato l’Istituto, il numero potrebbe scendere ulteriormente a circa 393 mila nati.

Il verdetto

Il capogruppo del Partito democratico alla Camera Graziano Delrio ha detto che l’Italia ha il tasso di natalità più basso d’Europa.

Abbiamo verificato e il dato riportato da Delrio è corretto. Il tasso di natalità nel nostro Paese è sceso da 7,3 nati vivi ogni mille persone nel 2018 a 7 nel 2019. È il rapporto più basso fra i 27 membri dell’Unione europea.

Il costante calo delle nascite dal 2009 a oggi è evidente anche guardando i numeri assoluti. L’Italia è passata dai 576.659 nati del 2008 ai 420.170 del 2019, il minimo raggiunto dall’Unità di Italia. Le recenti simulazioni dell’Istat offrono un quadro ancor più negativo per il 2020 e per il 2021. La paura e l’incertezza causate dalla crisi sanitaria ed economica potrebbero infatti influire negativamente sulla scelta delle coppie di fare figli. L’Istat stima che le nascite nel 2020 potrebbero fermarsi a 408 mila e arrivare a un ulteriore minimo di circa 390 mila nati nel 2021.

Graziano Delrio merita un “Vero”.