Negli scorsi giorni è partito alla Camera dei deputati l’esame del disegno di legge di Bilancio per il 2023, approvato dal governo Meloni, che dovrà ricevere il via libera del Parlamento entro la fine dell’anno. Prima di passare per il voto dell’aula, il testo deve essere esaminato dalla Commissione Bilancio, dove sono iniziate le audizioni con cui i parlamentari raccolgono informazioni per valutare più nel dettaglio il contenuto e gli effetti della legge di Bilancio.
Tra gli altri, fino a oggi sono stati ascoltati i rappresentanti di tre istituzioni indipendenti, che hanno un ruolo di primo piano nel nostro Paese: l’Istat, che è l’istituto nazionale di statistica; la Banca d’Italia, che è la banca centrale italiana; e la Corte dei Conti, un organismo che ha funzione di controllo sulla spesa pubblica.
Dal reddito di cittadinanza alle pensioni, tutte e tre queste istituzioni hanno sollevato critiche verso le misure principali contenute nel disegno di legge di Bilancio del governo Meloni.
Tra gli altri, fino a oggi sono stati ascoltati i rappresentanti di tre istituzioni indipendenti, che hanno un ruolo di primo piano nel nostro Paese: l’Istat, che è l’istituto nazionale di statistica; la Banca d’Italia, che è la banca centrale italiana; e la Corte dei Conti, un organismo che ha funzione di controllo sulla spesa pubblica.
Dal reddito di cittadinanza alle pensioni, tutte e tre queste istituzioni hanno sollevato critiche verso le misure principali contenute nel disegno di legge di Bilancio del governo Meloni.