Il 4 dicembre, in un video pubblicato sui social, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha difeso (min. 10:04) la proposta del suo governo di alzare il limite all’uso del contante a 5 mila euro. Secondo Meloni, la tesi secondo cui il tetto al contante contrasta l’evasione fiscale sarebbe «tragicamente smentita dai numeri», come dimostrerebbe un grafico realizzato da Unimpresa, un’associazione di imprese italiane. «Unimpresa ha fatto uno studio e ci dice che, negli ultimi dieci anni, l’anno nel quale il tasso di evasione fiscale è stato il più basso è il 2010», ha dichiarato la presidente del Consiglio. «Qual era il tetto al contante nel 2010? 5 mila euro, cioè è falso che la possibilità di utilizzare moneta contante favorisca l’evasione fiscale». Secondo la presidente del Consiglio, «per paradosso, più è basso il tetto al contante e più si rischia evasione».
Se si analizza più nel dettaglio il grafico, però, si scoprono due cose. La prima è che il confronto tra i dati è impreciso e parziale, la seconda è che il messaggio veicolato dal grafico, così come l’argomentazione di Meloni, è fuorviante.
Se si analizza più nel dettaglio il grafico, però, si scoprono due cose. La prima è che il confronto tra i dati è impreciso e parziale, la seconda è che il messaggio veicolato dal grafico, così come l’argomentazione di Meloni, è fuorviante.