Time non ha celebrato Meloni come dice Fratelli d’Italia

Il profilo della presidente del Consiglio pubblicato dal settimanale statunitense è più sfumato di quanto sostenuto dal suo partito
Pagella Politica
Il 24 luglio la rivista statunitense Time ha pubblicato un articolo intitolato Where Giorgia Meloni Is Leading Europe (in italiano, “Dove sta guidando l’Europa Giorgia Meloni”), dedicandogli la copertina del numero in uscita ad agosto. Si tratta di un profilo approfondito della presidente del Consiglio, firmato dal giornalista Massimo Calabresi.

Lo stesso giorno, Fratelli d’Italia ha pubblicato sul suo sito le dichiarazioni entusiaste di alcuni esponenti del partito. «La copertina che il prestigioso settimanale americano Time ha dedicato alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni rappresenta un motivo di orgoglio per tutti gli italiani nonché la consacrazione internazionale di un modello politico fondato su coerenza, coraggio, serietà e stabilità», ha dichiarato Raffaele Speranzon, vicepresidente vicario dei senatori di Fratelli d’Italia. «A Giorgia Meloni viene riconosciuta la capacità di affermarsi sulla scena globale come una leader capace di coniugare valori conservatori e pragmatismo, fermezza e responsabilità. La capacità di difendere gli interessi italiani, riaffermare il nostro impegno euro-atlantico, sostenere l’Ucraina, contrastare l’immigrazione clandestina e dialogare con tutti i principali leader mondiali».

Secondo Elisabetta Gardini, vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, dall’articolo del Time emerge «una leadership solida, coerente e riconosciuta, che proietta l’Italia oltre i propri confini restituendole il ruolo di protagonista in Europa e nel mondo».
Il contenuto dell’articolo, però, non conferma questa lettura trionfale. Il profilo pubblicato da Time è articolato e ricco di contrasti. Da un lato riconosce a Meloni il pragmatismo dimostrato sul piano internazionale, dall’altro evidenzia anche le critiche sollevate nei suoi confronti in Italia e all’estero per alcune scelte di governo. 

La stessa rivista scrive che la presidente del Consiglio, pur essendo riuscita a «guadagnarsi il rispetto di leader di ogni orientamento» – dall’ex presidente degli Stati Uniti Joe Biden alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, al vicepresidente degli Stati Uniti J.D. Vance – sta portando avanti una «politica in linea con il gruppo globale di leader autoritari emergenti: consolidamento del potere esecutivo, stretta sui media, controllo sul potere giudiziario, contrasto all’immigrazione irregolare e limitazioni ad alcune forme di protesta».

Il tono generale del profilo è equilibrato e mai celebrativo. L’articolo sottolinea che Meloni ha «confuso i suoi critici» e «si è spostata verso il centro», non rispettando alcune promesse radicali della campagna elettorale, come l’introduzione di un blocco navale nel Mediterraneo. Ma ricorda anche che ha promosso una riforma per rafforzare i poteri del presidente del Consiglio, ha varato nuove norme sulla sicurezza che limitano alcune manifestazioni e ha sostenuto una legge che vieta la gestazione per altri anche all’estero, criticata da associazioni per i diritti delle persone LGBTQ+.
Le dichiarazioni di Fratelli d’Italia danno inoltre per scontato che il Time abbia riconosciuto a Meloni un modello politico fondato su «serietà e stabilità». Ma il settimanale statunitense segnala anche preoccupazioni sul futuro della democrazia in Italia, citando studiosi ed esperti che parlano di «piccoli ma familiari passi per erodere la democrazia» e di un modello che potrebbe «scatenare forze» che l’Europa ha cercato a lungo di tenere sotto controllo. 

Non mancano nel profilo elementi positivi. L’articolo riconosce il ruolo giocato da Meloni nell’isolamento della Cina attraverso il ritiro italiano dalla Belt and Road Initiative (la “Nuova via della seta”), sottolinea il sostegno convinto all’Ucraina e descrive in termini favorevoli l’abilità politica mostrata nella gestione dei rapporti con leader stranieri. 

In conclusione, l’articolo del Time tratteggia una figura complessa e per certi versi contraddittoria, lontana dalla “consacrazione” celebrata da Fratelli d’Italia. La copertina non equivale a un elogio, e l’articolo non conferma l’idea di un modello politico esente da critiche. Insomma, il riconoscimento internazionale c’è, ma è molto diverso da quello rivendicato dal partito di Meloni.

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