La legge che rende la gestazione per altri “reato universale” è stata approvata

Il via libera definitivo è arrivato dal Senato: ora potranno essere puniti gli italiani che ricorrono a questa pratica all’estero
Ansa
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Il 16 ottobre il Senato ha approvato definitivamente il disegno di legge che punisce i cittadini italiani che ricorrono alla cosiddetta “gestazione per altri” (GPA) all’estero. La legge italiana già punisce «chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità» con «la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600 mila a un milione di euro». Ora queste pene riguardano anche i cittadini italiani che ricorrono alla gestazione per altri all’estero. 

Il disegno di legge è stato approvato con il voto favorevole dei senatori dei partiti che sostengono il governo Meloni, mentre i senatori dei partiti all’opposizione – dal Partito Democratico al Movimento 5 Stelle, passando per Italia Viva – hanno votato contro. Prima del voto finale in aula, i partiti dell’opposizione avevano presentato oltre venti emendamenti al testo per modificarlo o bloccarlo, ma sono stati tutti respinti. Il disegno di legge, già approvato dalla Camera a luglio 2023, entrerà in vigore a tutti gli effetti nei prossimi giorni, dopo la promulgazione da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

La gestazione per altri, nota anche come “maternità surrogata” o “utero in affitto”, è una forma di procreazione medicalmente assistita in cui una donna si assume l’obbligo di portare a termine una gravidanza per conto di un’altra persona single o di una coppia. La surrogazione può essere tradizionale, nel caso in cui l’ovulo fecondato sia quello della donna che porterà a termine la gravidanza (e quindi sarà pure la madre biologica del bambino), o gestazionale, nel caso in cui la donna si presti a portare a termine la gravidanza dopo l’impiantazione di un ovulo appartenente a un’altra donna. In questo caso la gestante non ha quindi alcun legame genetico con il bambino. Entrambi i gameti possono poi provenire o dal futuro padre o madre legale, oppure da donatori, dando spazio a vari scenari. 

Con la nuova legge promossa da Fratelli d’Italia, e sostenuta dai suoi alleati di governo, il reato che punisce la maternità surrogata è diventato “universale”, ossia è punito dalla giustizia italiana anche se il cittadino lo commette fuori dai confini nazionali. 

«Con l’approvazione definitiva di oggi al Senato, il ddl che rende l’utero in affitto reato universale è finalmente legge. Una norma di buonsenso contro la mercificazione del corpo femminile e dei bambini. La vita umana non ha prezzo e non è merce di scambio», ha commentato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che nella scorsa legislatura aveva presentato alla Camera una proposta di legge simile. Anche il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, da sempre contrario a questa pratica, ha definito il voto del 16 ottobre al Senato «un altro impegno mantenuto, una vittoria contro lo squallido business miliardario che sfrutta le donne per fini economici e mercifica orribilmente i bambini». 

I partiti di opposizione, sebbene abbiano votato contro il testo in Senato, hanno posizioni più varie sulla gestazione per altri. Alcuni la ritengono una pratica lecita, e anzi la vorrebbero rendere legale in Italia; altri invece la condannano, anche se sono contrari a renderla un reato universale. Per esempio, durante la discussione in aula, la senatrice di Italia Viva Raffaella Paita ha detto che secondo lei l’istituzione del reato universale «è una follia», aggiungendo però che «la gestazione per altri è una cosa intollerabile». «Sono nettamente contraria: non può passare l’idea dello sfruttamento di una donna per condizioni economiche e sociali», ha dichiarato Paita. 

Secondo alcuni parlamentari, tra cui la senatrice di Alleanza Verdi-Sinistra Ilaria Cucchi, la nuova legge sarebbe «incostituzionale». Secondo il senatore di Italia Viva Ivan Scalfarotto, la legge non rispetterebbe alcuni articoli della Costituzione, tra cui l’articolo 3, secondo cui tutti sono uguali di fronte alla legge. «Questo disegno di legge ci dice che la gestazione per altri è reato universale se la fanno gli italiani, se la fa il nostro gregge, il gregge di Giorgia, che non si deve muovere. Infatti, se la fa Elon Musk, gli si aprono le porte di Palazzo Chigi», ha aggiunto Scalfarotto, facendo riferimento al fatto che l’imprenditore statunitense ha avuto almeno un figlio facendo ricorso alla gestazione per altri. Nella scorsa legislatura Scalfarotto ha presentato un disegno di legge per regolamentare la “gravidanza solidale per altri”, così come l’attuale segretario di Più Europa Riccardo Magi.
Sulla costituzionalità o meno della legge si esprimerà eventualmente la Corte Costituzionale, che già in una sentenza del 2021 aveva invitato il legislatore a trovare delle soluzioni per definire lo status giuridico dei bambini nati all’estero da genitori italiani tramite gestazione per altri, vista «l’attuale situazione di insufficiente tutela degli interessi del minore». Al momento non è chiaro se la legge approvata dal Senato soddisfi o meno la richiesta della corte, che comunque nel 2017 aveva definito la gestazione per altri una pratica «che offende in modo intollerabile la dignità della donna e mina nel profondo le relazioni umane». 

La maternità surrogata è legale in diversi Paesi del mondo. Alcuni di questi, tra cui la Russia, l’Ucraina e vari Stati americani, prevedono un pagamento per le donne che portano avanti la gravidanza, mentre in altri Paesi la procedura è permessa solo a titolo gratuito, come nel Regno Unito, nei Paesi Bassi, in Canada e in Australia. In Francia, Spagna e Germania la procedura è proibita in tutti i casi, come succede in Italia. 

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