Nei primi sei mesi del 2025 sono sbarcati sulle coste italiane circa 30 mila migranti. Secondo le elaborazioni di Pagella Politica a partire dai dati dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, gli sbarchi sono in aumento del 16 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, ma calano del 54 per cento rispetto a due anni fa. Il mese con il maggior numero di arrivi al momento è stato maggio con 7.200 migranti sbarcati sulle nostre coste.
Guardando agli ultimi tredici anni, i 30 mila migranti di questi mesi sono un dato maggiore di quello registrato nel 2013, nel periodo tra il 2018 e il 2022, e nel 2024, ma anche sensibilmente minore degli anni di forte immigrazione, come tra il 2014 e il 2017, quando nei primi sei mesi di ogni anno arrivarono in media 73 mila migranti. Complessivamente, nei dodici anni precedenti in media sono arrivati 39 mila migranti nei mesi tra gennaio-giugno, un dato maggiore di quello di quest’anno.
Va comunque considerato che il dato di giugno non è necessariamente rappresentativo di quello che sarà a fine anno. In media gli arrivi dei primi sei mesi sono quasi il 40 per cento di quelli totali di fine anno, ma si può andare dal 26 per cento del 2022 al 21 per cento registrato nel 2017 e nel 2018. I flussi migratori infatti sono soggetti alle condizioni del mare o alla situazione politica dei Paesi di partenza, e perciò le dinamiche non sono così prevedibili.
Guardando agli ultimi tredici anni, i 30 mila migranti di questi mesi sono un dato maggiore di quello registrato nel 2013, nel periodo tra il 2018 e il 2022, e nel 2024, ma anche sensibilmente minore degli anni di forte immigrazione, come tra il 2014 e il 2017, quando nei primi sei mesi di ogni anno arrivarono in media 73 mila migranti. Complessivamente, nei dodici anni precedenti in media sono arrivati 39 mila migranti nei mesi tra gennaio-giugno, un dato maggiore di quello di quest’anno.
Va comunque considerato che il dato di giugno non è necessariamente rappresentativo di quello che sarà a fine anno. In media gli arrivi dei primi sei mesi sono quasi il 40 per cento di quelli totali di fine anno, ma si può andare dal 26 per cento del 2022 al 21 per cento registrato nel 2017 e nel 2018. I flussi migratori infatti sono soggetti alle condizioni del mare o alla situazione politica dei Paesi di partenza, e perciò le dinamiche non sono così prevedibili.