Gli sbarchi di migranti non calano più

Nei primi sei mesi del 2025 gli arrivi sono aumentati rispetto all’anno scorso, e il dato mensile è il secondo più alto dal 2013
Ansa
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Nei primi sei mesi del 2025 sono sbarcati sulle coste italiane circa 30 mila migranti. Secondo le elaborazioni di Pagella Politica a partire dai dati dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, gli sbarchi sono in aumento del 16 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, ma calano del 54 per cento rispetto a due anni fa. Il mese con il maggior numero di arrivi al momento è stato maggio con 7.200 migranti sbarcati sulle nostre coste.

Guardando agli ultimi tredici anni, i 30 mila migranti di questi mesi sono un dato maggiore di quello registrato nel 2013, nel periodo tra il 2018 e il 2022, e nel 2024, ma anche sensibilmente minore degli anni di forte immigrazione, come tra il 2014 e il 2017, quando nei primi sei mesi di ogni anno arrivarono in media 73 mila migranti. Complessivamente, nei dodici anni precedenti in media sono arrivati 39 mila migranti nei mesi tra gennaio-giugno, un dato maggiore di quello di quest’anno.

Va comunque considerato che il dato di giugno non è necessariamente rappresentativo di quello che sarà a fine anno. In media gli arrivi dei primi sei mesi sono quasi il 40 per cento di quelli totali di fine anno, ma si può andare dal 26 per cento del 2022 al 21 per cento registrato nel 2017 e nel 2018. I flussi migratori infatti sono soggetti alle condizioni del mare o alla situazione politica dei Paesi di partenza, e perciò le dinamiche non sono così prevedibili.
Nei primi mesi del 2025 l’Italia è il Paese europeo in cui è sbarcato il maggior numero di migranti. Dal 1° gennaio al 6 luglio in Italia sono arrivate quasi 31 mila persone, in Grecia quasi 21 mila, in Spagna quasi 19 mila e a Cipro 1.300. In totale sulle coste europee sono arrivati 72 mila migranti, di cui il 67 per cento uomini, il 10 per cento donne e il 23 per cento minori.

Con quale governo ci sono stati più arrivi

Da quando il governo di Giorgia Meloni è in carica, ossia da ottobre 2022, in media sono arrivati 8.600 migranti al mese, il secondo dato più alto degli ultimi sette governi. 

Il governo con il maggior numero di arrivi è stato quello di Matteo Renzi, in carica tra il 2014 e il 2016, con una media di 14.700 arrivi mensili. Dopo troviamo il governo di Paolo Gentiloni con 7.700, quello di Mario Draghi con 7.400, poi quello di Enrico Letta con 4.500 e il primo governo di Giuseppe Conte con 2 mila. Il secondo governo Conte è stato quello con meno arrivi, con poco più di mille sbarchi al mese.

Bisogna comunque considerare che non tutte le differenze si spiegano con le politiche adottate dai governi. Renzi, per esempio, governò in un momento di forte immigrazione dall’Africa verso l’Europa, mentre il secondo governo di Conte è stato in carica nel periodo della pandemia di Covid-19, quando gli sbarchi subirono una battuta d’arresto. Inoltre, dal governo Gentiloni in poi gli esecutivi italiani hanno iniziato a stringere accordi con i governi di Libia e Tunisia per fermare il più possibile le partenze.

Da dove arrivano i migranti

Un migrante su tre di quelli arrivati in Italia nel 2025 è cittadino del Bangladesh. Il secondo principale Paese di provenienza è l’Eritrea, da cui proviene il 15 per cento dei migranti, seguito dal 12 per cento dell’Egitto, dal 9 per cento del Pakistan, dal 5 per cento di Etiopia e Siria, e poi dal 3 per cento di Sudan e Somalia. Tutti gli altri Paesi contano per meno del 3 per cento sul totale.

Se confrontiamo questo dato con la situazione di un anno fa vediamo che i numeri sono diversi. Nei primi sei mesi del 2024 dal Bangladesh era arrivato il 21 per cento dei migranti, mentre il 14 per cento era originario della Siria, il 13 per cento della Tunisia, l’8 per cento della Guinea e il 6 per cento dell’Egitto.
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