Nella tarda serata di mercoledì 20 novembre, il Parlamento europeo ha concluso le valutazioni dei candidati commissari europei, che nelle scorse settimane sono stati esaminati dalle commissioni parlamentari. Al termine di una lunga trattativa, tutti i membri della seconda Commissione von der Leyen sono stati promossi. Le ultime approvazioni in ordine di tempo sono state quelle di due vicepresidenti esecutivi: l’italiano Raffaele Fitto (Fratelli d’Italia) e la spagnola Teresa Ribera (Partito Socialista Operaio Spagnolo), il cui giudizio è stato per giorni al centro delle trattative tra i gruppi parlamentari.
Contro Fitto si erano espressi i partiti di centrosinistra nel Parlamento europeo, contrari ad assegnare una vicepresidenza a un esponente dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR), partito di cui fa parte Fratelli d’Italia. Ribera, che attualmente ricopre l’incarico di ministra per la Transizione ecologica in Spagna, era stata invece criticata dai partiti di centrodestra per la gestione delle alluvioni di Valencia. Vediamo come si è svolta la trattativa che ha portato alla conferma di Fitto e Ribera come commissari, e che cosa ha permesso di sbloccarla.
Contro Fitto si erano espressi i partiti di centrosinistra nel Parlamento europeo, contrari ad assegnare una vicepresidenza a un esponente dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR), partito di cui fa parte Fratelli d’Italia. Ribera, che attualmente ricopre l’incarico di ministra per la Transizione ecologica in Spagna, era stata invece criticata dai partiti di centrodestra per la gestione delle alluvioni di Valencia. Vediamo come si è svolta la trattativa che ha portato alla conferma di Fitto e Ribera come commissari, e che cosa ha permesso di sbloccarla.