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Donzelli esagera il risultato storico del vicepresidente Fitto

| 19 settembre 2024
La dichiarazione
«Fitto avrà due importanti deleghe e sarà un vicepresidente esecutivo, risultato che l’Italia non aveva mai raggiunto»
Fonte: Radio Radicale | 17 settembre 2024
ANSA/GIUSEPPE LAMI
ANSA/GIUSEPPE LAMI
Verdetto sintetico
La dichiarazione del responsabile dell’organizzazione di Fratelli d’Italia è esagerata.
In breve
  • Raffaele Fitto è stato indicato da Ursula von der Leyen come uno dei vicepresidenti esecutivi della prossima Commissione europea. TWEET
  • È vero che Fitto è il primo italiano a ricevere questa nomina, ma questo ruolo è stato creato solo nel 2019. TWEET
  • In passato l’Italia è stata rappresentata da un vicepresidente in 12 delle 17 precedenti Commissioni Ue. Due italiani sono stati presidenti della Commissione Ue: Franco Maria Malfatti e Romano Prodi. TWEET
Il 17 settembre, in un’intervista con Radio Radicale, il responsabile dell’organizzazione di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli ha commentato la composizione della nuova Commissione europea, annunciata lo stesso giorno dalla presidente Ursula von der Leyen. Donzelli ha sottolineato che il compagno di partito e candidato commissario dell’Italia Raffaele Fitto – attualmente ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr – «avrà due importanti deleghe e sarà un vicepresidente esecutivo». Secondo il deputato di Fratelli d’Italia, questo è «un risultato che l’Italia non aveva mai raggiunto». 

Donzelli ha accolto l’incarico di Fitto – che, ricordiamo, non è ancora definitivo – come «una vittoria di tutta la nazione» e ha invitato a riflettere «chi aveva dato letture sbagliate» sul mancato voto favorevole di Fratelli d’Italia al rinnovo del mandato di von der Leyen.

Al di là dei festeggiamenti per il ruolo assegnato a Fitto e delle letture date a questa nomina politica, Donzelli ha ragione nel dire che l’Italia non ha mai raggiunto un «risultato» di questa importanza all’interno della Commissione Ue? Abbiamo verificato e il deputato di Fratelli d’Italia esagera.

La nuova Commissione

La Commissione europea è il principale organo esecutivo dell’Unione europea ed è attualmente composta da 27 commissari, uno per ciascuno Stato membro dell’Ue. Tra questi è incluso il presidente della Commissione Ue, che in base ai trattati europei decide «l’organizzazione interna della Commissione per assicurare la coerenza, l’efficacia e la collegialità della sua azione». Il presidente può assegnare una delega specifica a ciascuno dei candidati degli Stati membri per il ruolo di commissario europeo, nonché nominare i suoi vicepresidenti. L’unico vincolo posto dai trattati riguarda l’Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza, che è di diritto uno dei vicepresidenti della Commissione Ue.

Il 17 settembre la tedesca von der Leyen, rieletta presidente della Commissione Ue lo scorso luglio, ha presentato i commissari che, se riceveranno la maggioranza dei voti del Parlamento europeo, governeranno l’Ue nei prossimi cinque anni. Von der Leyen ha spiegato di aver nominato «sei vicepresidenti esecutivi», di cui quattro donne e due uomini: «Tre provengono da Stati membri che hanno aderito prima della caduta della cortina di ferro  – ha spiegato la presidente della Commissione UE – e tre da Stati membri che hanno aderito dopo la riunificazione dell’Europa». Gli altri vicepresidenti esecutivi sono la spagnola Teresa Ribera (del gruppo Socialisti e Democratici), la finlandese Henna Virkkunen (del Partito Popolare Europeo), il francese Stéphane Séjourné (Renew Europe), l’estone Kaja Kallas (Renew Europe) e la romena Roxana Mînzatu (Socialisti e Democratici). Fitto è un esponente di Fratelli d’Italia, che al Parlamento europeo fa parte del gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR). 

Il ruolo di “vicepresidente esecutivo” è stato creato proprio da von der Leyen nel 2019, quando erano stati nominati otto vicepresidenti, di cui tre esecutivi. Di norma ciascun vicepresidente ha il compito di coordinare una delle priorità della Commissione Ue. In più, a partire da cinque anni fa, ai vicepresidenti esecutivi è stata affidata la gestione diretta di un settore politico. Quest’anno von der Leyen ha deciso di abbandonare questa suddivisione, nominando soltanto vicepresidenti esecutivi.

Per esempio Fitto, in qualità di commissario, ha ricevuto le deleghe per occuparsi di politiche di coesione e sviluppo regionale (incarico ricoperto nella scorsa Commissione dalla portoghese Elisa Ferreira), ma in qualità di vicepresidente esecutivo si dovrà occupare anche di turismo, agricoltura e pesca. Su questi temi, comunque, sono stati nominati pure dei commissari specifici.

Tra gli altri vicepresidenti esecutivi, Ribera sarà commissaria alla concorrenza e vigilerà sul raggiungimento degli obiettivi del Green Deal, il piano dell’Ue contro i cambiamenti climatici. Virkkunen guiderà i dossier legati a sovranità tecnologica, sicurezza e democrazia, mentre Mînzatu sarà competente in materia di occupazione, istruzione e diritti sociali. Séjourné, indicato dalla Francia in seguito ai dissidi tra von der Leyen e il candidato iniziale Thierry Breton, sarà responsabile per l’industria, le piccole e medie imprese e il mercato unico. Kallas era già stata indicata a luglio dal Consiglio europeo come Alta rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune.

Ricapitolando: è vero che Fitto è il primo italiano nominato vicepresidente esecutivo della Commissione Ue, ma questa carica – andata anche altri cinque Paesi Ue – è stata creata soltanto nel 2019. Ora Fitto dovrà passare l’esame del Parlamento europeo per diventare commissario, così come gli altri nomi indicati da von der Leyen.

A differenza di quanto lascia intendere Donzelli, poi, sia nella precedente legislatura sia in passato il nostro Paese è stato rappresentato nell’Ue con ruoli di primo piano.

I vicepresidenti italiani

Se non si considera la distinzione tra vicepresidenti esecutivi e non, Fitto non è il primo italiano a occupare il ruolo di vicepresidente della Commissione Ue. Nel 2019 questo ruolo non era stato assegnato all’allora commissario italiano Paolo Gentiloni (Partito Democratico), che aveva però ottenuto la delega agli Affari economici, tra le più importanti all’interno della Commissione Ue. In ogni caso le vicepresidenze italiane sono tutt’altro che un’eccezione nella storia dell’Ue. 

Dalla nascita della prima Commissione europea, nel 1958, si sono succedute 17 squadre di commissari (la seconda Commissione von der Leyen sarà la diciottesima). In una prima fase il Parlamento europeo non ha potuto incidere formalmente sul processo di formazione della Commissione Ue. Solo con il Trattato di Maastricht, entrato in vigore nel 1993, il Parlamento ha ottenuto il diritto di votare la Commissione Ue, che è stata eletta per la prima volta in questo modo nel 1995 con l’approvazione della Commissione Santer. 

Dal 1958 a oggi 12 Commissioni hanno avuto un vicepresidente italiano, di cui nove prima del 1995. Il primo italiano a ricevere questo ruolo è stato Piero Malvestiti, esponente della Democrazia Cristiana, all’interno della Commissione Hallstein I (1958-1962). Malvestiti ha condiviso l’incarico con altri due vicepresidenti fino alle dimissioni nel 1959, quando fu nominato presidente della Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA). Dopo di lui, nella Commissione Hallstein II (1962-1967) il ruolo di vicepresidente è spettato prima a Giuseppe Caron (DC) e poi a Lionello Levi Sandri (Partito Socialista Italiano), che lo ha mantenuto anche nella successiva Commissione Rey (1967-1970). Altri vicepresidenti italiani sono stati Carlo Scarascia-Mugnozza (DC) nella Commissione Mansholt (1972-1973); Lorenzo Natali (DC) nelle Commissioni Jenkins (1977-1981), Thorn (1981-1985) e Delors I (1985-1989); Filippo Maria Pandolfi (DC) nella Commissione Delors II (1989-1993); e Antonio Ruberti (PSI) nella Commissione Delors III (1993-1995).

Più di recente, ha svolto l’incarico di vicepresidente Franco Frattini (Forza Italia) nella Commissione Barroso I (2004-2009), sostituito nel 2008 dall’attuale vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani. Tajani ha mantenuto la vicepresidenza nella successiva Commissione Barroso II (2010-2014), quando in qualità di commissario europeo ha ricevuto anche la delega per l’industria e l’imprenditoria. Nella Commissione Juncker (2014-2019) la vicepresidenza è spettata di diritto all’Alta rappresentante Federica Mogherini (PD), ultima italiana a ricoprire questo ruolo prima di Fitto.

Chi conta di più

Come detto, se Fitto è formalmente il primo italiano a ricevere l’incarico di vicepresidente esecutivo, il suo non è comunque l’incarico più prestigioso che un italiano abbia ricoperto all’interno della Commissione europea. Per due volte l’esecutivo comunitario è stato infatti guidato da un rappresentante dell’Italia: Franco Maria Malfatti e Romano Prodi. Il primo, esponente della Democrazia Cristiana, ha guidato la Commissione europea dal 1970 al 1972, quando ha rassegnato le dimissioni per correre alle elezioni politiche italiane. Romano Prodi, già leader della coalizione “L’Unione” e presidente del Consiglio tra il 1996 e il 1998, è rimasto in carica come presidente della Commissione per tutta la durata della quinta legislatura europea, dal 1999 al 2004.

Spesso, inoltre, i politici italiani hanno occupato nello stesso momento più ruoli chiave nelle istituzioni europee. Per esempio nel 2019, oltre all’incarico di commissario agli Affari economici di Gentiloni all’interno della Commissione, all’Italia era stata affidata la presidenza del Parlamento europeo con David Sassoli (PD). In precedenza l’Italia aveva ottenuto due ruoli di vertice nella stessa legislatura quando, tra il 2014 e il 2019, Mogherini è stata scelta come Alta rappresentante e vicepresidente della Commissione Ue, mentre Tajani è stato eletto presidente del Parlamento europeo per la seconda metà della legislatura.

Il verdetto

Giovanni Donzelli ha dichiarato che il ministro Raffaele Fitto, nominato commissario europeo, «avrà due importanti deleghe e sarà un vicepresidente esecutivo, risultato che l’Italia non aveva mai raggiunto». Abbiamo controllato che cosa è successo in passato e il deputato di Fratelli d’Italia esagera. 

È vero che Fitto, nominato commissario alla Coesione e alle Riforme, è il primo italiano nominato vicepresidente esecutivo della Commissione Ue. Ma questo incarico è stato introdotto di recente, nel 2019. 

In passato l’Italia è stata rappresentata da un vicepresidente in 12 delle 17 Commissioni europee precedenti a quella in via di definizione. Due italiani poi sono stati a capo della Commissione Ue: Franco Maria Malfatti (1970-1972) e Romano Prodi (1999-2004).

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