Aggiornamento 2 settembre, ore 21:30 – Abbiamo aggiornato l’articolo con i nomi dei candidati commissari indicati da Belgio e Romania.
Venerdì 30 agosto il Consiglio dei ministri ha designato il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr Raffaele Fitto (Fratelli d’Italia) come candidato italiano al ruolo di commissario europeo. «La nostra scelta ricade su una persona che ha una grandissima esperienza e che ha saputo governare le deleghe che gli sono state affidate in questo governo con ottimi risultati», ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Al di là dei giudizi sull’operato di Fitto nel governo Meloni, la sua nomina come commissario europeo non può ancora essere data per scontata. In seguito alla proposta da parte dei governi nazionali, infatti, i candidati al ruolo di commissario devono superare l’esame del Parlamento europeo, che deve poi approvare la Commissione europea nel suo complesso. Oltre all’impegno europeo e alle competenze tecniche, quest’anno anche l’equilibrio di genere potrebbe giocare un ruolo nell’eventuale promozione o bocciatura dei candidati: attualmente la maggioranza dei profili indicati dai governi nazionali sono uomini, rendendo complicato il raggiungimento della parità di genere chiesto a fine luglio dalla presidente Ursula von der Leyen.
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Venerdì 30 agosto il Consiglio dei ministri ha designato il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr Raffaele Fitto (Fratelli d’Italia) come candidato italiano al ruolo di commissario europeo. «La nostra scelta ricade su una persona che ha una grandissima esperienza e che ha saputo governare le deleghe che gli sono state affidate in questo governo con ottimi risultati», ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Al di là dei giudizi sull’operato di Fitto nel governo Meloni, la sua nomina come commissario europeo non può ancora essere data per scontata. In seguito alla proposta da parte dei governi nazionali, infatti, i candidati al ruolo di commissario devono superare l’esame del Parlamento europeo, che deve poi approvare la Commissione europea nel suo complesso. Oltre all’impegno europeo e alle competenze tecniche, quest’anno anche l’equilibrio di genere potrebbe giocare un ruolo nell’eventuale promozione o bocciatura dei candidati: attualmente la maggioranza dei profili indicati dai governi nazionali sono uomini, rendendo complicato il raggiungimento della parità di genere chiesto a fine luglio dalla presidente Ursula von der Leyen.