Matteo Salvini non le manda certo a dire. Ma oltre a sentenziare che l’Europa “è il boia che ci sta impiccando”, e che l’euro “è una moneta criminale” – dichiarazioni che mal si prestano al fact-checking – il segretario della Lega ci regala anche qualche dato sul deficit di Francia e Spagna. Tutto corretto?



‘Sto famoso 3%, per dirla alla Salvini, si riferisce al rapporto tra il deficit di bilancio – vale a dire la differenza tra le entrate e le spese dello Stato – e il Prodotto Interno Lordo del Paese. Secondo i criteri di convergenza, anche noti come parametri di Maastricht, il deficit nei Paesi dell’Ue non deve superare il 3% del Pil. L’Italia, secondo le previsioni economiche della Commissione Europea, è stata giusta giusta nel 2013, con un rapporto deficit/Pil del 3%. La stima per il 2014 vede i nostri conti migliorare ulteriormente fino a raggiungere il 2,6% (il nuovo governo di Matteo Renzi vorrebbe invece utilizzare questo 0,4% di margine a parziale copertura dell’annunciata riduzione delle tasse per i redditi più bassi). Come se la cavano Francia e Spagna?



Secondo le previsioni economiche della Commissione Europea, la Francia nel 2013 aveva un rapporto deficit/Pil del 4,2%. Tale valore viene dato in calo, e la Commissione prevede che nel 2014 il deficit diminuirà ulteriormente fino a raggiungere il 4% del Pil. Le previsioni economiche per la Spagna indicano invece un deficit di bilancio al 7,2% del Pil nel 2013 ma una correzione più significativa per quest’anno, con il deficit stimato in calo fino al 5,8% del Pil. Salvini azzecca dunque il dato per la Francia ma, parlando dell’anno in corso, sbaglia di poco quello per la Spagna, che non è “quasi al 7” ma pressapoco al 6 (mentre era sopra il 7 nel 2013). Cosa succede invece se si sfora il parametro del 3%?



L’articolo 126 del Trattato delinea la procedura d’infrazione per deficit eccessivo. In breve, il Consiglio, composto dagli Stati membri, indirizza una serie di raccomandazioni per un graduale rientro del deficit. Se il Paese sotto esame non mette in pratica tali raccomandazioni il Consiglio può indicare una serie di misure da attuare entro un certo limite di tempo per ridurre il deficit. Qualora il Paese in questione continui a fare lo gnorri sono previste sanzioni.



Bisogna dire che la maggioranza dei Paesi dell’Ue ha una procedura per deficit eccessivo ancora aperta. Come mostra questa panoramica della Commissione, soltanto l’Estonia e la Svezia non hanno da temere. Nove Paesi – tra cui l’Italia e la Germania – si sono viste chiudere procedure aperte, mentre 17 Paesi (tra cui Francia, Spagna e Regno Unito) hanno procedure aperte.



Piccola imprecisione per Salvini: “C’eri quasi”.