Il 19 febbraio il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha firmato a Milano un’intesa con la Regione Lombardia per la gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata. A margine dell’evento, Piantedosi ha risposto alle domande dei giornalisti sulle condizioni in cui vivono le persone trattenute nei centri di permanenza per i rimpatri (CPR). Negli anni varie inchieste giornalistiche e le indagini di procure hanno infatti mostrato la gestione precaria di queste strutture, con gravi conseguenze sulla vita delle persone che sono trattenute al loro interno.
Tra le altre cose, rispondendo a una domanda dei giornalisti, Piantedosi ha smentito che nei CPR possano esserci richiedenti asilo. Secondo il ministro, «non è previsto» che questi «possano stare nei CPR». Le norme sull’immigrazione dicono però una cosa diversa.
Tra le altre cose, rispondendo a una domanda dei giornalisti, Piantedosi ha smentito che nei CPR possano esserci richiedenti asilo. Secondo il ministro, «non è previsto» che questi «possano stare nei CPR». Le norme sull’immigrazione dicono però una cosa diversa.