L’uso attento delle parole é essenziale nel determinare la veridicitá di una dichiarazione, ed i nostri politici sembrano rendersene sempre piú conto. La verifica di quanto affermato da Cuperlo é stata molto facile; basta ricorrere all’estesissimo database del Fondo Monetario Internazionale, uno dei migliori metodi di confronto tra diversi Paesi, e consultare i dati sul rapporto tra spesa pubblica e Pil (aggiornati al 2012).
Secondo quanto riportato dal Fondo Monetario e dal grafico che abbiamo rielaborato qui sotto, nel 2012 l’Italia si trovava al sesto posto, con un rapporto tra spesa pubblica e Pil equivalente al 50,6%. La media dei Paesi membri dell’Unione Europea raggiunge invece il 46,1%, se intesa come media semplice (linea arancione), e 48,8% se pesata per il Prodotto Interno Lordo di ogni singolo Paese nello stesso anno (linea verde). Insomma, il dato sulla spesa pubblica italiana non sembra trovarsi a distanze abissali dalla media europea, considerando che la media pesata ci sembra essere il miglior metodo di calcolo tra i due proposti, anche se due punti non sono comunque da poco. É vero, in effetti, che Cuperlo ha fatto ricorso alla parola “nettamente” per stemperare la sua dichiarazione, sapendo forse che sarebbe stato monitorato. É altresì vero, al contempo, che chi avesse voluto comparare il dato italiano con la media semplice avrebbe potuto trarre conclusioni diverse, dato che quattro punti percentuali e mezzo non sono poi cosí pochi. Insomma, non ci sentiamo di dargli la piena promozione: un ”Ní” ci sembra piú appropriato.