Invitato ad Otto e Mezzo Salvini torna a snocciolare dei dati che gli stanno molto a cuore – la spesa pubblica pro capite regionale – stilando, come al solito, dei confronti molto interessanti tra realtà regionali al servizio del messaggio che vuole far passare (come in questo caso, in cui confrontava la spesa lombarda con quella molisana).
Difendendo in particolare la Giunta regionale veneta (a guida leghista) di fronte alla sfidante del Pd Alessandra Moretti, il segretario della Lega Nord asserisce come le due Regioni attualmente presidiate dal suo partito siano le più virtuose in termine di “spesa pubblica”. Vediamo subito.
A cosa si riferisce Salvini
L’astro nascente della destra italiana in realtà fa riferimento ad una non meglio precisata “spesa pubblica”, ma andando a controllare i dati di spesa corrente della Corte dei Conti non ci tornano i suoi calcoli: il Veneto spenderebbe circa 1.800 euro per abitante, la Lombardia 2.100 (pagamenti, dalla tabella nel link).
Ciò a cui fa probabilmente riferimento Salvini è la spesa per il personale, reperibile in un altro rapporto della Corte dei Conti (la relazione 2014, quindi la più recente, e non i bilanci che cita lui, riportati dal Ministero del Tesoro e risalenti al 2008). Se guardiamo infatti i dati più aggiornati, rispetto a quanto cita Salvini, otteniamo il seguente grafico:
Una situazione leggermente diversa rispetto a quella citata da Salvini, ma tutto sommato simile in termini di graduatoria: in spese di personale la Lombardia e il Veneto, con rispettivamente 13 e 20 euro di spesa per abitante, sono le Regioni più virtuose. E d’altronde, come potete vedere nell’excel che abbiamo riportato, i dati 2008 per la Lombardia ed il Veneto corrispondono esattamente a quello che cita Salvini: 20 euro per la Lombardia, 31 per il Veneto.
Insomma, Salvini cita male il dato (spesa pubblica piuttosto che spesa regionale), e fa riferimento ad un rapporto decisamente datato. Non sbaglia il senso generale del discorso, ma l’imprecisione gli costa il “Vero”. Deve accontentarsi del “C’eri Quasi”.