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Il lago di Garda non è pieno solo al 25 per cento, come dice Bonelli

| 17 marzo 2023
La dichiarazione
«Il lago di Garda è pieno di acqua solo al 25 per cento, il lago di Como solo al 17 per cento»
Fonte: Camera dei deputati | 15 marzo 2023
ANSA
ANSA
Verdetto sintetico
Il co-portavoce di Europa verde sbaglia a leggere i dati.
In breve
  • Al 6 marzo le percentuali di riempimento del lago di Garda e del lago di Como erano pari rispettivamente al 25 per cento e al 17,8 per cento. Al 17 marzo queste percentuali erano pari al 38,6 per cento e al 21,2 per cento. Questo non vuol dire che nelle ultime settimane entrambi i laghi siano perlopiù privi d’acqua. TWEET
  • La percentuale di riempimento non si calcola su tutta l’acqua presente nel lago, ma sul cosiddetto “valore massimo di invaso”. Questo volume è compreso tra il limite minimo e il limite massimo dell’attività di regolazione delle acque, quella su cui agiscono gli esseri umani con sbarramenti. TWEET
Il 15 marzo, durante un question time alla Camera, il co-portavoce di Europa verde Angelo Bonelli ha chiesto alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni qual è la strategia del governo contro i cambiamenti climatici e contro la siccità che da mesi sta colpendo il Nord Italia. Tra le altre cose Bonelli ha dichiarato che il lago di Garda «è pieno di acqua solo al 25 per cento» e il lago di Como «solo al 17 per cento». 

Messa in questa termini, sembra che il lago di Garda, ossia il più grande lago italiano, abbia solo un quarto della sua acqua e quindi sia vicino a essere di fatto vuoto. Per fortuna le cose non stanno così: Bonelli sbaglia a leggere i numeri sul riempimento dei laghi, anche se il problema della siccità esiste.

La fonte dei dati

Nel suo intervento alla Camera Bonelli non ha indicato la fonte dei suoi dati. Entrambe le percentuali citate dal co-portavoce di Europa verde provengono con tutta probabilità dall’ultimo bollettino pubblicato il 9 marzo dall’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici nel distretto idrografico del fiume Po. Questo osservatorio è coordinato dall’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po, un ente pubblico vigilato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ma anche da altri ministeri, che raggruppa tutte le istituzioni interessate alla salvaguardia e allo sviluppo del bacino padano.

Una parte del bollettino dell’osservatorio è dedicata all’accumulo di acqua nei grandi laghi del Nord Italia: il lago Maggiore, il lago di Como, i laghi d’Iseo e d’Idro, e il lago di Garda. Qui si legge che al 6 marzo 2023 il lago Maggiore aveva una «percentuale di riempimento» del 41,5 per cento, il lago di Como del 17,8 per cento, i laghi d’Iseo e d’Idro del 20,8 per cento e il lago di Garda del 25 per cento. Sulla base di queste percentuali è sbagliato dire, come ha fatto Bonelli, che il lago di Como «è pieno di acqua solo» al 17 per cento e quello di Garda al 25 per cento. A dispetto di quello che può sembrare a una veloce lettura, le percentuali di riempimento non dicono quanta acqua c’è nel lago sul totale di quella che può contenere.

Come leggere i dati

Per capire come leggere correttamente i dati bisogna fare un piccolo passo indietro. I grandi laghi del Nord Italia sono laghi «regolati»: questo vuol dire che il livello dell’acqua nel lago è regolato con sbarramenti dagli esseri umani per recuperare acqua e usarla per vari scopi, per esempio industriali o per l’irrigazione, o evitare piene pericolose. La regolazione dei laghi è affidata a consorzi: per esempio il lago Maggiore è regolato dal Consorzio del Ticino, il fiume emissario principale del lago.

A seconda delle stagioni, la regolazione del livello delle acque in un lago può essere fatta entro certi limiti, calcolati sulla base del cosiddetto “zero idrometrico” o “zero dell’idrometro”. Lo zero idrometrico è un valore arbitrario che viene fissato per valutare le variazioni nel livello delle acque di un lago e non corrisponde, come si potrebbe pensare a una lettura frettolosa, al livello più basso del fondale. Per esempio nel lago Maggiore lo zero idrometrico è fissato a 193,01 metri sopra al livello del mare. Nel lago Maggiore il livello minimo di regolazione è fissato a 50 centimetri sotto lo zero idrometrico, mentre il livello massimo varia a seconda delle stagioni: dal 1° marzo al 31 ottobre è fissato a un metro e venticinque centimetri sopra lo zero idrometrico, mentre dal 1° novembre a fine febbraio a un metro e mezzo sopra allo zero idrometrico. 

Tra il limite minimo della regolazione e il limite massimo è compresa una quantità di acqua chiamata “valore massimo di invaso”. Per intenderci, è quella su cui può agire la regolazione e che nel lago Maggiore corrisponde a 315 milioni di metri cubi di acqua, che diventano 420 milioni d’inverno, quando il limite massimo di regolazione è più alto. Ribadiamo una cosa importante: questo non vuol dire che nel lago Maggiore ci sono solo tra i 300 e gli oltre 400 milioni di metri cubi di acqua. Se fosse così, vorrebbe dire che la diga di Monte Cotugno in Basilicata, con il suo invaso da 482 milioni di metri cubi di acqua, conterrebbe più acqua del lago Maggiore, il che non è ovviamente vero.

Il lago di Como e il lago di Garda hanno limiti di regolazione diversi e di conseguenza un volume di invaso diverso, ma il ragionamento non cambia. 

Dunque quando si parla del “valore massimo di invaso” di un lago si parla di una piccola parte di tutta l’acqua che può contenere il lago dal fondale alla superficie. Stabilire con precisione qual è il volume di acqua in un lago non è comunque semplice: per esempio la Treccani parla per il lago Maggiore di 37,1 miliardi di metri cubi, ma la qualità dell’acqua sul fondale è diversa da quella più vicina alla superficie del lago. In ogni caso è sul valore massimo di invaso che sono calcolate le percentuali di riempimento dei laghi.

Il riempimento dei grandi laghi

Tornando ai dati del bollettino dell’Osservatorio, questi provengono dal portale laghi.net, dove è possibile monitorare in tempo reale una serie di parametri raccolti dagli enti regolatori dei grandi laghi del Nord Italia. Durante la mattina di venerdì 17 marzo, il lago Maggiore ha un riempimento del 44,9 per cento, il lago di Como del 21,2 per cento e il lago di Garda del 38,6 per cento. Ancora una volta, questo non vuol dire che il lago Maggiore è mezzo pieno (o mezzo vuoto). Queste percentuali di riempimento sono calcolate sul volume massimo di invaso, determinato dai limiti minimi e massimi della regolazione, e non su tutto il volume di acqua del lago. 

Inoltre citare come ha fatto Bonelli solo i dati sul riempimento di due laghi, tra l’altro sbagliandone l’interpretazione, rischia di essere fuorviante. Prendiamo i dati più aggiornati del lago di Como e del lago di Garda: il primo ha una percentuale di riempimento al 17 marzo intorno al 21 per cento su un volume d’invaso di 246 milioni di metri cubi di acqua, il secondo vicino al 39 per cento su un volume d’invaso di 458 milioni di metri cubi di acqua. In questi termini il lago di Garda sembra essere messo meglio del lago di Como, ma in realtà non è proprio così. Il portale laghi.net fornisce i dati storici delle altezze idrometriche del lago, ossia del livello dell’acqua rispetto allo zero idrometrico. Quest’anno il livello dell’acqua nel lago di Como è più vicino alla media registrata tra il 1946 e il 2022 rispetto a quanto lo sia il livello dell’acqua del lago di Garda, che invece è più vicino ai valori minimi registrati negli ultimi 76 anni. 

Facciamo un ultimo esempio. Il 7 agosto 2022 il livello di acqua nel lago di Como ha toccato il livello minimo di regolazione, ossia 40 centimetri sotto lo zero idrometrico. Il suo volume di riempimento era quindi dello zero per cento, ma il lago non era vuoto. L’immagine sotto, scattata da una webcam nel comune di Varenna, mostra come appariva il lago quel giorno.
Immagine 1. Lago di Como, 7 agosto 2022
Immagine 1. Lago di Como, 7 agosto 2022
Tutto questo non significa che il problema della siccità non esista. Come spiega l’ultimo bollettino dell’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici, all’inizio di marzo lo scenario di severità idrica nel Nord Italia, un indicatore che dà conto della disponibilità di acqua, era “Media”, senza precipitazioni, il livello subito inferiore a quello massimo, “Alta”. I dati però vanno letti correttamente per evitare messaggi scorretti e fuorvianti, come quello secondo cui nel lago di Garda c’è un solo un quarto dell’acqua e nel lago di Como solo un settimo circa.

Il verdetto

Secondo Angelo Bonelli, «il lago di Garda è pieno di acqua solo al 25 per cento, il lago di Como solo al 17 per cento». Abbiamo verificato e il co-portavoce di Europa verde sbaglia a leggere i dati.

Al 6 marzo le percentuali di riempimento del lago di Garda e del lago di Como erano pari rispettivamente al 25 per cento e al 17,8 per cento. Al 17 marzo queste percentuali erano pari al 38,6 per cento e al 21,2 per cento. Questo non vuol dire che nelle ultime settimane entrambi i laghi siano perlopiù privi d’acqua.

La percentuale di riempimento non si calcola su tutta l’acqua presente nel lago, ma sul cosiddetto “valore massimo di invaso”. Questo volume è compreso tra il limite minimo e il limite massimo dell’attività di regolazione delle acque, quella su cui agiscono gli esseri umani con sbarramenti.

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