Il 28 giugno Augusta Montaruli, deputata di Fratelli d’Italia ed esponente della Commissione Affari costituzionali della Camera, ha commentato il via libera della Commissione al testo del cosiddetto “ius scholae”, la riforma della cittadinanza che punta a concedere la cittadinanza italiana ai minori figli di genitori stranieri che abbiano frequentato un ciclo scolastico nel nostro Paese per almeno cinque anni, senza dover necessariamente attendere il compimento dei 18 anni.
Secondo Montaruli, dopo l’esame in Commissione, il testo della riforma «peggiora ulteriormente», dato che «ora la cittadinanza la può richiedere solo un genitore». In questo modo, secondo la deputata di Fdi, «la parità genitoriale (e quella tra uomo e donna) si va a far benedire».
Abbiamo verificato e, al netto del giudizio molto netto espresso sulla «parità genitoriale», la deputata di Fdi ha ragione.
Secondo Montaruli, dopo l’esame in Commissione, il testo della riforma «peggiora ulteriormente», dato che «ora la cittadinanza la può richiedere solo un genitore». In questo modo, secondo la deputata di Fdi, «la parità genitoriale (e quella tra uomo e donna) si va a far benedire».
Abbiamo verificato e, al netto del giudizio molto netto espresso sulla «parità genitoriale», la deputata di Fdi ha ragione.