In queste settimane la Commissione Affari costituzionali della Camera sta esaminando la proposta di modifica della legge sulla cittadinanza italiana, il cui ottenimento è ancora regolamentato da una legge del 1992. Il punto più discusso del testo in esame riguarda l’introduzione del cosiddetto ius scholae, termine che generalmente fa riferimento al criterio che subordina l’ottenimento della cittadinanza alla frequentazione di un ciclo scolastico nel Paese in cui risiede il richiedente, a prescindere dalla sua età.
Il testo sulla cittadinanza ha diviso la maggioranza che sostiene il governo Draghi: mentre il centrosinistra allargato, dal Partito democratico al Movimento 5 stelle, è generalmente favorevole alle modifiche, così come Forza Italia, la Lega si oppone insieme a Fratelli d’Italia, all’opposizione.
Ma quali sono le ragioni principali avanzate dai favorevoli e dai contrari? Abbiamo fatto il punto della situazione.
Il testo sulla cittadinanza ha diviso la maggioranza che sostiene il governo Draghi: mentre il centrosinistra allargato, dal Partito democratico al Movimento 5 stelle, è generalmente favorevole alle modifiche, così come Forza Italia, la Lega si oppone insieme a Fratelli d’Italia, all’opposizione.
Ma quali sono le ragioni principali avanzate dai favorevoli e dai contrari? Abbiamo fatto il punto della situazione.