Un quadro impietoso, quello tratteggiato dal segretario della Lega Nord, ma non del tutto corretto. Vediamo perché, procedendo per punti.



1. Debito pubblico



I dati della Banca d’Italia mostrano che nei primi sei mesi dell’anno il debito delle amministrazioni pubbliche è salito continuamente, da 2.090 a 2.168 miliardi di euro. In fondo non c’è molto da stupirsi: a prescindere dalle discussioni circa la percentuale del 3% di deficit cui l’Italia è chiamata ad attenersi, resta il fatto che, fintantoché il nostro Paese continua ad avere un deficit di bilancio, il debito pubblico è destinato a salire.






2. Produzione industriale



Il secondo parametro citato da Salvini – spesso indicato come termometro dell’economia – è la produzione industriale. Dalle pagine dell’Istat possiamo ricavare l’andamento di quest’ultima negli ultimi mesi: non si direbbe che sia un bello spettacolo. Fatto 100 il valore della produzione industriale nel 2010, gli ultimi dati relativi a giugno del 2014 mostrano una produzione industriale a quota 91,8. Effettivamente, come ricorda Salvini, rispetto all’inizio dell’anno il dato è in (leggero) calo. Allargando l’orizzonte a tutto il 2013 la situazione è un pelo più incoraggiante, e il trend negativo sembrerebbe invertirsi.











3. Disoccupazione



In riferimento all’ultimo dato, invece, il leghista si sbaglia e di fronte all’apocalittico scenario delineato dal politico questo è un bene. Il sempre salvifico Istat ci mostra che il tasso di disoccupazione è sceso dal 12,9% di inizio anno al 12,3% di giugno. L’inversione del trend in questo caso appare più marcato, dopo che nel 2013 la disoccupazione era aumentata in modo pressoché continuo. Segnaliamo tuttavia che circa una settimana dopo la dichiarazione di Salvini sono usciti i dati Istat relativi al mese di luglio, che vedono la disoccupazione riportarsi nuovamente al 12,6%. In ogni caso, ciò non toglie che i livelli attuali siano più bassi di quelli registrati a inizio anno.






Salvini sciupa un “Vero” che sembrava ormai conquistato per accontentarsi di un “Nì”!