Beppe Grillo torna ad affrontare il tema del debito pubblico e della spesa per interessi dello Stato italiano che, effettivamente, rappresentano uno dei grossi problemi economici non solo della nostra economia, ma dell’intera Eurozona.
Il governo ha appena pubblicato il nuovissimo DEF 2013, con tutte le cifre su debito pubblico e spesa per interessi a 2012 “chiuso” nella sezione I del Programma di Stabilità per l’Italia:
1. il debito delle amministrazioni pubbliche (al lordo dei sostegni all’Eurozona), al 31 dicembre 2012, risultava ammontare a 1988.6 miliardi di euro: secondo le previsioni, sforerà il tetto dei 2000 miliardi nel 2013 e rimarrà in futuro al di sopra di questa quota (pag. 49 del DEF 2013). Come confermato dal Supplemento al Bollettino Statistico n. 18 di Bankitalia, quota “2000” é stata superata più volte nel corso del 2012 (pag. 9). “Vera”, dunque, questa parte di dichiarazione.
2. Sulla spesa per interessi delle amministrazioni pubbliche (pag. 23), Grillo compie un errore abbastanza rilevante: la spesa é di 86.7 miliardi di euro per il 2012, in forte aumento dal 2011 (78.3 miliardi) ma le previsioni la vogliono in decrescita nel 2013 (83.8 miliardi). Grillo esagera di 13.3 miliardi per il 2012, un errore che gli fa guadagnare un “Ni” per questa seconda parte.
Ricapitolando, il leader del M5S mostra una certa precisione nel riportare l’ammontare del debito pubblico italiano, mentre esagera (forse per eccessiva semplificazione) sulla spesa per interessi annui. Assegniamo un “C’eri quasi” complessivo.