In risposta a Vittorio Feltri, il quale suggeriva ironicamente che la crescita della Spagna fosse dovuta all’assenza di un vero governo, Matteo Renzi sottolinea a Porta a Porta che la crescita iberica va letta nel contesto di un ingente deficit di bilancio.



La crescita



Gli ultimi dati Eurostat sulla crescita erano, nel giorno della trasmissione, freschi di pubblicazione e, nell’analisi di Feltri, riscontriamo già una imprecisione che Renzi non contraddice nella sua risposta.



Non è vero infatti che la Spagna è “l’unico Paese tra quelli che hanno l’euro che cresce così tanto”. Nel 2° trimestre 2016 il Pil spagnolo è cresciuto dello 0,8% rispetto al primo trimestre dell’anno – più del doppio della media dell’Eurozona (0,3%) ma comunque meno della Slovacchia (0,9%). Facendo il confronto con l’anno prima la Spagna è di nuovo dietro alla Slovacchia (+3,7% e +3,2% rispettivamente).



Va inoltre sottolineato che Cipro, anch’essa nell’Eurozona, non è molto indietro. L’isola mediterranea ha infatti registrato una crescita dello 0,7% rispetto al trimestre precedente e del 2,7% rispetto allo stesso trimestre del 2015.






Il deficit




Sul deficit spagnolo poco da ridire a Renzi. In Spagna la differenza tra entrate e uscite statali era pari a 5,1% del Pil nel 2015. E’ sempre la Slovacchia però a rovinare il contesto della dichiarazione di Renzi: oltre a crescere più della Spagna all’interno dell’Eurozona, il Paese Est-europeo ha mantenuto, come l’Italia, un deficit di bilancio inferiore o pari al 3,0% dal 2013 in avanti.




In generale, un alto deficit e una buona crescita non sembrano granchè collegati in questo periodo. Delle 5 economie cresciute di più nel secondo trimestre 2016, tre hanno deficit più bassi di quello italiano. Delle 5 cresciute di meno (esclusa l’Italia), tre hanno deficit più alti di noi.



Il verdetto




Stimolato da Feltri, Renzi sostiene che la Spagna sia cresciuta più di ogni altro Paese dell’Eurozona. In realtà gli spagnoli si sono fatti battere dalla Slovacchia. E per quanto il deficit sia stato effettivamente del 5% nel 2015, l’assunto che il deficit spending sia fondamentale per la crescita si urta nuovamente contro lo scoglio slovacco. Bratislava ha difatti mantenuto un deficit sostanzialmente uguale a quello italiano negli ultimi tre anni – e anche allargando ad altri Paesi l’implicazione non regge. “Ni'”