A Roberto Vannacci manca un sacco l’Italia

Il generale è stato eletto da poco al Parlamento europeo, ma sta organizzando un suo movimento politico e diverse voci lo danno già come possibile candidato alle regionali in Toscana e Veneto
Ansa
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Oggi Bruxelles, domani il Veneto o la Toscana, dopodomani chissà. L’avventura europea del generale Roberto Vannacci, eletto al Parlamento europeo con la Lega lo scorso giugno, potrebbe aver già esaurito la sua spinta propulsiva. L’intenzione di «paracadutarsi su Bruxelles», espressa più volte da Vannacci in campagna elettorale, sembra essersi tramutata in voglia di prendere il volo, sì, ma per tornare in Italia: da giorni infatti sui giornali si parla con una certa insistenza delle intenzioni più o meno velate del generale di candidarsi alle elezioni regionali venete o toscane, che a meno di sorprese dovrebbero tenersi quest’anno.

Questo ritorno in patria del neoparlamentare europeo, a meno di un anno dalla sua elezione a Bruxelles, non sembra però far parte di una strategia di partito, visto che la collaborazione elettorale tra Vannacci e la Lega potrebbe esaurirsi alle europee. Non a caso il “generalissimo”, come lo chiamano i suoi seguaci, a inizio anno ha fatto richiesta all’EUIPO, l’ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale, di registrare il marchio Il mondo al oirartnoc (“contrario” letto da destra verso sinistra), dal nome del suo best seller autopubblicato nel 2023. Vannacci ha spiegato di aver registrato il marchio per «essere sicuro che venga utilizzato secondo i princìpi che io sposo», ma ha comunque detto ai giornalisti che il logo potrebbe comparire in qualche modalità ancora non chiara alle prossime elezioni regionali. Che sia collegato o meno al logo della Lega, però, non è ancora dato saperlo.

Intanto, tra il 5 e il 6 febbraio il generale ha tenuto una due giorni di incontri e conferenze nelle province di Frosinone e Latina. In nessuno degli eventi organizzati da Vannacci in Ciociaria era presente il simbolo della Lega, ma solo quello di “Noi con Vannacci”, una sorta di movimento politico partito a settembre 2023 e che non può non ricordare il progetto di “Noi con Salvini”, con cui il leader leghista si presentò alle elezioni nel Sud Italia dal 2014 al 2018, quando il partito principale si chiamava ancora Lega Nord.

Una persona ambiziosa

Fin dall’annuncio della sua candidatura con la Lega alle elezioni europee, Vannacci aveva subito chiarito di essere «un candidato indipendente che mantiene la propria identità e che lotterà, con coraggio, per affermare i propri valori di patria, tradizioni, famiglia, sovranità e identità». Anche dopo la sua elezione a parlamentare europeo, ottenuta con oltre mezzo milione di voti in tutti i collegi italiani, il generale ha sempre sottolineato la sua indipendenza rispetto al partito di Salvini, del quale infatti non ha mai preso la tessera. 

Che fosse una persona con ambizioni personali e dotata di un certo carisma lo si era capito fin dall’uscita de Il mondo al contrario, una sorta di manifesto politico in cui Vannacci tratta di una serie di temi di attualità, esponendo una visione politica molto vicina a quella della destra più conservatrice. Il successo del libro ha portato alla nascita di un comitato culturale “Il mondo al contrario”, fondato ad agosto 2023 a Lamezia Terme, in Calabria. Obiettivo del comitato è quello di «costituire un centro di aggregazione del pensiero di tutti coloro che credono nella libertà di espressione». Presidente e fondatore del comitato è Fabio Filomeni, tenente colonnello dell’esercito in pensione e considerato il braccio destro del generale. Per tutto il 2023 e il 2024 il comitato culturale fondato da Filomeni ha fatto da cassa di risonanza per l’opera di Vannacci, organizzando incontri e presentazioni dei suoi libri (a marzo 2024 è uscito Il coraggio vince. Vita e valori di un generale incursore, edito da Rizzoli) ma anche pubblicando post e commenti sul “Vannacci pensiero”, oltre a portare avanti la campagna di tesseramento.

Non è chiaro quante persone si siano realmente tesserate al comitato, che però già lo scorso agosto, ad appena due mesi dall’elezione di Vannacci al Parlamento europeo, ha reso nota l’intenzione di trasformarsi in un’associazione politica a tutti gli effetti, «un passaggio quasi obbligato resosi necessario per stare sempre vicino al generale divenuto scrittore di fama e, al contempo, uomo politico». E quindi tra il 18 e 19 settembre a Viterbo si è tenuto il primo incontro della nuova associazione “Noi con Vannacci”, «per parlare di questa Europa che non ci piace e di come cambiarla» e del futuro di questo nuovo possibile soggetto politico. Peccato che, come riportato da più fonti, i primi incontri del neonato movimento non siano andati benissimo: 50 persone a Viterbo e una trentina a Conversano, in provincia di Bari, pochi giorni dopo.

Nonostante questo, il generale non si è abbattuto e infatti due mesi più tardi l’evento di presentazione del nuovo movimento politico, ribattezzato nel frattempo “Il mondo al contrario”, ha visto la presenza di circa 500 persone tra tesserati, ospiti e semplici sostenitori del “Vannacci pensiero”. Per l’occasione è stato presentato anche il manifesto politico del movimento, incentrato su otto punti cardine: «patria, sicurezza, sovranità, identità, difesa dei confini, famiglia, tradizioni, lavoro».

«Non c’è nessuna alternativa alla Lega, questo non è un partito ma un movimento e il movimento si inquadra, fintanto che io starò nella Lega, all’interno della Lega», ha chiarito lo stesso Vannacci ai giornalisti presenti a Grosseto. 

Dentro o fuori al partito, i lavori di ampliamento di questo nuovo soggetto politico procedono senza sosta: il mese scorso il vecchio sito ilmondoalcontrario.net è stato sostituito dal nuovo ilmondoalcontrario.it, attualmente ancora in fase di sviluppo, mentre il leader prosegue con la sua attività di proselitismo, partecipando a eventi in tutto il Paese e registrando il simbolo per una ormai annunciata partecipazione elettorale.
L'homepage del nuovo sito del movimento "Il mondo al contrario" - Fonte: ilmondoalcontrario.it
L'homepage del nuovo sito del movimento "Il mondo al contrario" - Fonte: ilmondoalcontrario.it

Le elezioni regionali

Come accennato in apertura, da giorni si parla della possibile partecipazione di Vannacci alle regionali in Toscana o Veneto. «Io ho detto che in Veneto ci sarò, come sarò in Toscana, in Campania e in tutte le parti», ha detto il generale in un’intervista su La Stampa del 5 febbraio. «Evidentemente queste parole a qualcuno, memore dei voti che ho preso in Veneto (oltre 70 mila, ndr), hanno fatto tremare la sedia sotto il sedere», ha aggiunto. Il riferimento potrebbe essere proprio all’attuale presidente della Regione Veneto Luca Zaia, esponente di spicco della Lega e che durante la campagna elettorale per le europee aveva criticato la candidatura di Vannacci, affermando che il suo partito ha «altri valori» rispetto a quelli del generale. Su Zaia comunque pende tuttora il vincolo dei due mandati previsto dalla legge, che se non sarà modificata potrebbe impedire all’attuale presidente di candidarsi un’altra volta alla guida del Veneto. La necessità di trovare un candidato nuovo, in un contesto di alleanze difficile per il centrodestra – Fratelli d’Italia ha ormai saldamente superato la Lega anche in Veneto –  potrebbe favorire una nomina “a sorpresa” come quella di Vannacci. 

Va detto comunque che queste rimangono solo delle ipotesi, in Veneto come in Toscana. Allo stesso tempo però è chiaro che l’idea stuzzica il generale, che non conferma ma non smentisce questi retroscena: intervistato da La Verità, lo stesso Vannacci ha detto che la sua candidatura in Toscana «è qualcosa che andrà discussa» con Salvini è che in ogni caso va presa in considerazione perché «da bravo generale, non scarto mai nessuna possibilità».

E l’Europa?

In mezzo a tutte le possibilità di questo nuovo movimento politico e del suo leader, Vannacci rimane ad oggi un parlamentare europeo eletto con la Lega e membro del gruppo dei “Patrioti per l’Europa”, lanciato dal primo ministro ungherese Viktor Orbán lo scorso luglio. Inizialmente il generale era stato nominato come uno dei sei vicepresidenti di questo gruppo parlamentare, guidato dal francese Jordan Bardella del Rassemblement National, ma già a settembre è stato sospeso dalla carica, per motivi mai ufficialmente chiariti ma che sembrano essere dovuti ad alcune posizioni omofobe contenute nel suo primo libro.

Al netto della questione, l’interesse di Vannacci per le vicende regionali italiane sembra aver avuto qualche effetto sul suo lavoro a Bruxelles. Nell’intervista con La Verità il generale ha confermato di essere «il primo ad entrare e l’ultimo ad uscire» dal Parlamento europeo, ma la realtà sembra diversa: tra gli otto parlamentari europei eletti con la Lega, Vannacci risulta il settimo per contributi alle discussioni in aula, avendo pronunciato appena tre interventi durante le assemblee a Bruxelles o Strasburgo. Per intenderci, altri eurodeputati leghisti come Silvia Sardone in questi mesi hanno già espresso più di venti contributi alle discussioni in aula, tra discorsi e dichiarazioni scritte. L’attività di un parlamentare europeo non si misura solo dal numero di interventi in aula, però possiamo dire con un certo grado di sicurezza che nelle assemblee a Strasburgo o Bruxelles la voce del “generalissimo” non si fa sentire spesso.

Al contrario, le attività di Vannacci rendicontate sul suo profilo al Parlamento europeo sono principalmente pareri, proposte di risoluzione e interrogazioni fatte dall’intero gruppo dei Patrioti o dalla delegazione di eurodeputati della Lega.
Una domanda dall'intervista di Vannacci a La Verità del 3 febbraio 2025 - Fonte: La Verità
Una domanda dall'intervista di Vannacci a La Verità del 3 febbraio 2025 - Fonte: La Verità
Insomma, alle elezioni europee di giugno Vannacci è stato il candidato di punta della Lega, ma a sei mesi dalle elezioni le attenzioni sue e del suo neonato movimento sembrano essere tutte rivolte all’Italia e alle prossime elezioni regionali. Che sia come candidato presidente o come leader di una lista civica collegata alla Lega, questo è ancora presto per saperlo. L’unica cosa certa è che la prossima settimana il generale non alzerà la saracinesca del Parlamento europeo, visto che ha fatto sapere che tornerà in Italia per andare al Festival di Sanremo. Da spettatore, per ora.

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