L’8 ottobre, in una diretta YouTube, il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha detto che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump vuole fare uno «scherzo» alla pasta italiana, che «adesso subirà dazi al 107 per cento». «Sarebbe una catastrofe», ha aggiunto Conte, sottolineando che «esportiamo tantissima» pasta negli Stati Uniti.
Tre giorni prima, il 5 ottobre, anche Più Europa aveva fatto un’accusa simile. «Dal 1° gennaio la nostra pasta avrà dazi del 107 per cento negli Stati Uniti. Obiettivo? Favorire le imitazioni e la delocalizzazione della produzione negli Stati Uniti. Risultato? Sarà quello di estromettere le nostre aziende da quel mercato», aveva scritto su Instagram il partito guidato da Riccardo Magi.
Abbiamo controllato se queste accusa stanno in piedi. In breve, le dichiarazioni di Conte e Più Europa sono fuorvianti.
Tre giorni prima, il 5 ottobre, anche Più Europa aveva fatto un’accusa simile. «Dal 1° gennaio la nostra pasta avrà dazi del 107 per cento negli Stati Uniti. Obiettivo? Favorire le imitazioni e la delocalizzazione della produzione negli Stati Uniti. Risultato? Sarà quello di estromettere le nostre aziende da quel mercato», aveva scritto su Instagram il partito guidato da Riccardo Magi.
Abbiamo controllato se queste accusa stanno in piedi. In breve, le dichiarazioni di Conte e Più Europa sono fuorvianti.