A gennaio si è fermata la crescita nei sondaggi di Fratelli d’Italia

Il partito di Giorgia Meloni resta quello con più consensi, seguito dal Movimento 5 stelle e dal Partito democratico senza particolari cambiamenti 
ANSA
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Durante il mese di gennaio i sondaggi elettorali non hanno evidenziato particolari cambiamenti tra le intenzioni di voto degli elettori. Fratelli d’Italia resta il partito in cima alla classifica per consensi, pur arrestando la crescita degli ultimi mesi, mentre al secondo e al terzo posto ci sono il Movimento 5 stelle e il Partito democratico, rimasti stabili.

Per capire che cosa dicono i sondaggi a gennaio e come sono cambiati consensi nel primo mese del 2023, abbiamo analizzato tutti i sondaggi realizzati in questo periodo di tempo, pubblicati sul sito della Presidenza del Consiglio. Per evitare distorsioni, abbiamo pesato i risultati dei sondaggi per la dimensione del campione degli intervistati e per la data in cui sono stati condotti.

Ricordiamo che i sondaggi vanno letti con attenzione. Per esempio hanno tutti un margine di incertezza: per questo motivo guardiamo alla media dei sondaggi, e non a un singolo sondaggio, per avere un quadro il più affidabile possibile.

Che cosa dicono i sondaggi a gennaio

Secondo i sondaggi, a gennaio Fratelli d’Italia è rimasto il primo partito del Paese con il 29,1 per cento dei consensi (il dato è all’interno di un margine di incertezza che va dal 26,3 al 31,9 per cento). Alle elezioni del 25 settembre 2022 il partito di Giorgia Meloni aveva preso il 26 per cento dei voti. 

Nella coalizione di governo ci sono poi la Lega che è all’8,7 per cento (6,9-10,4 per cento) e Forza Italia al 7 per cento (5,4-8,5 per cento). Noi Moderati, la lista elettorale che lo scorso 25 settembre ha raccolto quattro partiti, non è rilevato da tutti i sondaggisti, ma in base ai dati a disposizione è allo 0,9 per cento (0,4-1,6 per cento).

Il secondo partito del Paese è il Movimento 5 Stelle che è al 17,7 per cento (15,4-20,21 per cento). Poco dopo c’è il Partito Democratico al 15,9 per cento (13,6-18,2 per cento), che ormai da quasi tre mesi è dietro al partito di Giuseppe Conte. Ricordiamo che alle elezioni del 25 settembre il Pd era arrivato davanti al Movimento 5 stelle con il 19 per cento dei consensi contro il 15,4 per cento. Nell’ambito del centrosinistra, Alleanza Verdi-Sinistra è data al 3,3 per cento (2,2-4,4 per cento) mentre Più Europa al 2,6 per cento (1,6-3,6 per cento).
L’alleanza tra Azione e Italia viva, che hanno iniziato un percorso per diventare una partito unico, è data dai sondaggi all’8,1 per cento (6,4-9,8 per cento), quindi davanti a Forza Italia e non troppo distante dalla Lega. Infine Italexit, il partito di Gianluigi Paragone rimasto escluso dal Parlamento per non aver preso abbastanza voti alle scorse elezioni, è dato al 2,2 per cento (1,3-3,1 per cento).

Come sono cambiati i sondaggi a gennaio

I sondaggi a gennaio non hanno registrato particolari variazioni, ma si sono consolidate dinamiche che erano già in atto dalla fine del 2022.

La crescita nei sondaggi di Fratelli d’Italia si è arrestata e il partito della presidente del Consiglio ha perso in un mese 0,6 punti percentuali. Secondo alcuni commentatori, questa dinamica potrebbe essere spiegata dalla decisione del governo di non rinnovare il taglio delle accise introdotto temporaneamente dal precedente governo. Alcuni sondaggi hanno infatti evidenziato come una buona parte degli elettori non abbia condiviso questa scelta.

Il Movimento 5 Stelle è rimasto stabile: era al 17,6 per cento all’inizio del mese e ora è al 17,7 per cento. Anche il Partito Democratico non ha subito particolari variazioni, passando dal 16,1 al 15,9 per cento. Per il momento la campagna congressuale del Pd, in vista delle primarie del 26 febbraio, non sembra dunque attirare l’attenzione degli elettori e aiutare il partito a riprendere quota nei sondaggi. 

La Lega non si è mossa dall’8,7 per cento che aveva a inizio anno, mentre Forza Italia ha guadagnato lo 0,2 per cento. Va considerato che una parte degli elettori dei due partiti alleati di Meloni non sembra essere del tutto soddisfatta del lavoro del governo. Anche Azione e Italia viva sono sostanzialmente stabili passando dal 7,9 all’8,1 per cento. Si può comunque osservare che se a inizio anno ai due partiti mancavano 0,8 punti percentuali per diventare il quarto schieramento in classifica, ora gliene mancano solo 0,6 per superare la Lega.
Infine, Alleanza Verdi-Sinistra e Italexit hanno perso lo 0,1 per cento e Noi Moderati lo 0,2 per cento, mentre Più Europa ha guadagnato 0,2 punti percentuali.

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