Schlein confronta le mele con le pere sui risultati delle regionali

La segretaria del PD prova a ridimensionare i consensi di Fratelli d’Italia mescolando dati che non sono direttamente confrontabili
ANSA
ANSA
Il 25 novembre la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha commentato in una conferenza stampa i risultati delle tre elezioni regionali tenutesi nei due giorni prima, cercando di ridimensionare i consensi di Fratelli d’Italia. Il partito di Giorgia Meloni «fa l’11 per cento in Campania, il 18 per cento in Veneto e in Puglia», ha detto Schlein, aggiungendo: «Mi sembrano un po’ lontani dal famoso 30 per cento dei sondaggi».

Il problema di questa dichiarazione è che parte da numeri sostanzialmente corretti, ma mischia dati regionali e sondaggi nazionali, facendo un confronto che non è omogeneo.
Partiamo dai dati. In Campania Fratelli d’Italia ha preso l’11,9 per cento dei voti, mentre in Veneto e in Puglia il 18,7 per cento. In tutti e tre i casi, quindi, Schlein ha arrotondato per difetto la percentuale di voti raccolta da Fratelli d’Italia, ma questo è un dettaglio. Per quanto riguarda i sondaggi, invece, è vero che la media delle rilevazioni condotte nel mese di ottobre dava il partito di Meloni sopra il 30 per cento dei consensi.

Questi numeri, però, non bastano a sostenere che il consenso nazionale di Fratelli d’Italia sia necessariamente sovrastimato o in contraddizione con i risultati regionali.

Innanzitutto, il confronto tra i risultati delle elezioni regionali e dei sondaggi nazionali non è metodologicamente valido. Le percentuali ottenute da Fratelli d’Italia in tre regioni specifiche non sono comparabili con il consenso stimato sull’intero territorio nazionale, perché riflettono dinamiche territoriali diverse e pesi elettorali non sovrapponibili.

Le tre regioni citate da Schlein, infatti, sono contesti strutturalmente sfavorevoli per Fratelli d’Italia, per ragioni politiche e di radicamento. In Campania e Puglia la destra ha tradizionalmente risultati più deboli, mentre in Veneto il peso del presidente uscente della Lega, Luca Zaia, ha condizionato i rapporti di forza nella coalizione. Usare proprio queste tre regioni come esempio tende a enfatizzare artificialmente la distanza con i sondaggi nazionali.

In più, alle elezioni regionali sono in campo liste civiche e forze politiche locali che non si presentano alle elezioni politiche nazionali: in un voto nazionale, chi ha votato per queste liste potrebbe scegliere Fratelli d’Italia.

A dire il vero, le ultime elezioni regionali hanno mostrato una crescita di Fratelli d’Italia rispetto alle precedenti. Cinque anni fa il partito di Meloni ha preso il 12,6 per cento in Puglia, il 6 per cento in Campania e il 9,5 per cento in Veneto. Pur rimanendo lontani dai livelli delle politiche del 2022, i risultati delle tre recenti elezioni regionali non rappresentano un arretramento rispetto al passato.
Se si amplia lo sguardo alle altre tre elezioni regionali svolte nelle settimane precedenti, il quadro cambia. In Toscana Fratelli d’Italia ha ottenuto il 26,8 per cento, nelle Marche il 27,4 per cento e in Calabria l’11,6 per cento. Anche questi sono dati locali, non confrontabili con i sondaggi nazionali, ma mostrano che in alcuni territori il partito si avvicina molto di più alla soglia del 30 per cento richiamata da Schlein.

C’è poi la questione dell’affluenza elettorale, storicamente più bassa alle regionali rispetto alle elezioni politiche nazionali. Questo comporta che il bacino di elettori effettivamente mobilitati nelle consultazioni locali sia diverso da quello delle politiche, rendendo ancora più difficile confrontare in modo diretto le percentuali dei singoli partiti.

Un’ulteriore considerazione riguarda l’affidabilità dei sondaggi nazionali. Alle ultime due consultazioni su scala nazionale – le elezioni politiche del 2022 e le elezioni europee del 2024 – le rilevazioni pubblicate prima del periodo di silenzio elettorale si sono rivelate complessivamente accurate nel fotografare i rapporti di forza tra i partiti, nonostante le due settimane di “buio” previste dalla legge.

Alla luce di tutte queste osservazioni, i dati citati da Schlein non dimostrano che il 30 per cento attribuito a Fratelli d’Italia dai sondaggi sia eccessivo o incompatibile con i risultati regionali.

Unisciti a chi crede che il giornalismo debba verificare, non tifare.

Con la membership di Pagella Politica ricevi:

• la nuova guida sul premierato;
• la newsletter quotidiana con le notizie più importanti sulla politica;
• l’accesso agli articoli esclusivi e all’archivio;
• un canale diretto di comunicazione con la redazione.
PROVA GRATIS PER UN MESE
In questo articolo
Newsletter

Politica di un certo genere

Ogni martedì
In questa newsletter proviamo a capire perché le questioni di genere sono anche una questione politica. Qui un esempio.

Ultimi articoli