Salvini è fuorviante sul tetto al contante nell’Ue

Secondo il leader della Lega, il limite italiano è stato raddoppiato «da 5 mila a 10 mila euro», ma questo messaggio è impreciso e fuorviante
Pagella Politica
L’8 dicembre, il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini ha scritto sui social che l’Unione europea ha raddoppiato «il tetto all’uso del contante previsto dal governo italiano da 5 mila a 10 mila euro». Secondo il leader della Lega, con questa scelta l’Europa «conferma la libertà di usare il proprio denaro come si vuole». 

Anche altri esponenti della Lega hanno pubblicato sui social messaggi simili. Per esempio, l’europarlamentare Susanna Ceccardi ha scritto su Facebook: «Un tetto al contante europeo da fissare a 10 mila euro! Così l’Europa dà ragione alla Lega».

Ma che cosa c’è di vero in queste dichiarazioni? Abbiamo verificato e il messaggio di Salvini è impreciso e fuorviante.

Di che cosa stiamo parlando

La dichiarazione del leader della Lega fa riferimento all’annuncio con cui, il 7 dicembre, il Consiglio dell’Unione europea ha espresso la sua posizione su alcune proposte legislative della Commissione europea in materia di antiriciclaggio e di contrasto al finanziamento del terrorismo. Ricordiamo che il Consiglio dell’Ue, composto dai ministri degli Stati membri competenti per le materie in discussione, ha tra i suoi compiti quello di negoziare e adottare le leggi dell’Unione europea, insieme al Parlamento europeo, basandosi sulle proposte della Commissione.

In questo caso, il Consiglio dell’Ue ha dato il suo via libera alle nuove norme che, tra le altre cose, propongono di introdurre un limite all’uso del denaro contante nei 27 Stati membri. A oggi, la maggior parte dei Paesi europei ha limiti all’uso del contante, con valori diversi tra loro, mentre altri Paesi, come Germania e Austria, non hanno tetti al contante. In base alla proposta europea, negli Stati membri le persone che «commerciano beni» o «forniscono servizi» dovranno accettare o effettuare pagamenti in contanti per un valore massimo di 10 mila euro, o per un valore equivalente in valuta straniera, sia che la transazione venga fatta con un’unica operazione sia che venga fatta in più pagamenti collegati tra loro. 

Come spiega il sito ufficiale del Consiglio dell’Ue, «ora che ha concordato la sua posizione in merito al regolamento e alla direttiva antiriciclaggio, il Consiglio è pronto ad avviare negoziati con il Parlamento europeo al fine di concordare la versione definitiva dei testi». Dunque, le nuove norme non sono ancora entrate in vigore, come ha lasciato intendere Salvini. In ogni caso, la scelta dell’Ue è quella di andare verso un restringimento della libertà di pagare in contanti a livello europeo, seppure con una soglia fissata a 10 mila euro, visto che prima questo limite per tutti gli Stati membri non c’era.

Che cosa c‘entra l’Italia

Salvini è poi fuorviante quando dice che l’Ue ha raddoppiato «il tetto all’uso del contante previsto dal governo italiano da 5 mila a 10 mila euro». Qui è necessaria una premessa. Al momento in Italia sono vietati (art. 49) i pagamenti in contanti superiori ai 2 mila euro. Dal 1° gennaio 2023 questa soglia dovrebbe scendere a mille euro, ma il disegno di legge di Bilancio approvato dal governo Meloni, ora all’esame della Camera, propone (art. 69) di alzare questa soglia a 5 mila euro. Questo nuovo limite diventerà legge se il testo sarà approvato da entrambi i rami del Parlamento entro la fine dell’anno, senza modifiche.

A differenza di quello che dice Salvini, però, l’annuncio del Consiglio dell’Ue non porterà questi 5 mila euro a 10 mila euro. Le norme in discussione in sede europea prevedono infatti che se uno Stato membro ha un limite al tetto al contante inferiore ai 10 mila euro, quel limite dovrà rimanere in vigore. Nel 2019, la stessa Ue aveva raccomandato all’Italia di potenziare i pagamenti elettronici anche abbassando il limite all’uso del contante. L’anno successivo, invece, la Banca centrale europea aveva espresso perplessità sulla scelta del secondo governo Conte di abbassare il tetto al contante a 2 mila euro fino al 2021 e poi a mille euro, senza però indicare una soglia alternativa. 

Negli scorsi giorni, durante le audizioni alla Camera sulla legge di Bilancio, la Banca d’Italia, la Corte dei Conti e l’Ufficio parlamentare di bilancio – tre organismi indipendenti – hanno criticato la scelta del governo Meloni di alzare il tetto all’uso del contante a 5 mila euro, perché rischia di limitare il contrasto all’evasione fiscale.

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