Negli ultimi giorni è tornato di attualità nel dibattito politico italiano uno dei temi che da anni divide di più i partiti in Parlamento. Stiamo parlando del Meccanismo europeo di stabilità, meglio noto con la sigla “Mes” o con il nome di “Fondo Salva-stati”. Il Mes è infatti un organismo nato nel 2011 per aiutare con prestiti gli Stati dell’area euro in difficoltà. Con la pandemia di Covid-19, il ricorso al Mes è più volte stato invocato in Italia per raccogliere risorse da destinare alle spese sanitarie, ma ad oggi la linea di credito istituita per questo scopo non è stata ancora richiesta da nessun Paese.
Ora, ad agitare di nuovo la politica italiana, è tornata la riforma del Mes, che già alla fine del 2020 aveva diviso la maggioranza a sostegno del secondo governo guidato da Giuseppe Conte. Perché oggi, a oltre un anno di distanza, si torna a parlare di Mes? E quali sono i rischi per l’esecutivo di Mario Draghi?
Ora, ad agitare di nuovo la politica italiana, è tornata la riforma del Mes, che già alla fine del 2020 aveva diviso la maggioranza a sostegno del secondo governo guidato da Giuseppe Conte. Perché oggi, a oltre un anno di distanza, si torna a parlare di Mes? E quali sono i rischi per l’esecutivo di Mario Draghi?