Il 9 maggio, in un’intervista con La Stampa, il capogruppo alla Camera del Partito democratico Graziano Delrio ha detto che i «circa 37 miliardi di euro» che l’Italia potrebbe ottenere dal Meccanismo europeo di stabilità (Mes) per l’emergenza coronavirus «sono più di un quarto del bilancio della sanità» del nostro Paese.
Abbiamo verificato e i numeri dicono che l’ex ministro delle Infrastrutture ha ragione.
Di che soldi stiamo parlando
L’8 maggio l’Eurogruppo – un organo informale del Consiglio dell’Ue che riunisce i ministri dell’Economia dell’area euro – ha annunciato alcune novità sulle trattative che stanno andando avanti da settimane in sede europea per trovare soluzioni comunitarie all’emergenza coronavirus.
Nel comunicato stampa, l’Eurogruppo ha dichiarato, tra le altre cose, di aver trovato l’accordo per la creazione di una nuova linea di credito per il Mes – chiamata Pandemic Crisis Support – che potrà erogare prestiti agli Stati membri dell’area euro per un valore massimo pari al 2 per cento del loro Pil, relativo a fine 2019.
Chi ne farà richiesta potrà spendere questo denaro esclusivamente per «finanziare spese sanitarie dirette e indirette, e i costi relativi alla cura e alla prevenzione per la crisi Covid-19».
Secondo i dati Eurostat, nel 2019 il Pil dell’Italia è stato pari a circa 1.787,7 miliardi di euro (un dato contenuto anche nel Documento di economia e finanza approvato dal governo italiano ad aprile scorso).
Il 2 per cento di questa cifra ammonterebbe dunque circa 35,7 miliardi – una cifra di poco inferiore ai «37 miliardi» citati da Delrio – e indica il prestito massimo che l’Italia potrebbe ottenere dal Mes.
Vediamo adesso in termini di “sanità” a quanto equivarebbero per il bilancio dello Stato questi circa 35,7 miliardi di euro.
Il bilancio della sanità
Secondo il portale OpenBDAP del Ministero dell’Economia e delle Finanze – che raccoglie i dati della finanza pubblica del nostro Paese – nel 2018 (ultimi dati disponibili) la spesa sanitaria in Italia è stata pari a 122,9 miliardi di euro (di cui 113,4 miliardi destinati al Fondo sanitario nazionale), con un incremento del 2,1 per cento rispetto al 2017.
In valori assoluti, la spesa sanitaria italiana è salita negli ultimi anni, con un +6,6 per cento rispetto ai 115,3 miliardi del 2012. I potenziali 35,7 miliardi di euro del prestito del Mes corrisponderebbero dunque al 29 per cento – «più di un quarto», come correttamente riportato da Delrio – di quanto speso due anni fa in sanità dal nostro Paese.
Il verdetto
Secondo Graziano Delrio, i circa 37 miliardi che l’Italia potrebbe prendere in prestito dal Mes per le spese sanitarie dirette e indirette legate all’emergenza coronavirus «sono più di un quarto del bilancio della sanità».
Abbiamo verificato e il capogruppo alla Camera del Pd riporta dati corretti.
In base all’accordo trovato dall’Eurogruppo, il Mes potrà fornire prestiti decennali agli Stati dell’area euro che ne faranno richiesta. L’importo massimo è del 2 per cento del Pil per singolo Paese richiedente, una percentuale che per l’Italia rappresenterebbe circa 35,7 miliardi di euro.
Questa cifra equivale a circa il 29 per cento di tutta la spesa sanitaria del nostro Paese nel 2018, che ammontava a una cifra di 122,9 miliardi di euro.
In conclusione, Delrio si merita un “Vero”.
«Finalmente un primato per Giorgia Meloni, se pur triste: in due anni la presidente del Consiglio ha chiesto ben 73 voti di fiducia, quasi 3 al mese, più di qualsiasi altro governo, più di ogni esecutivo tecnico»
7 dicembre 2024
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