Il 3 marzo in Commissione Finanze della Camera si è tenuta una votazione che ha rischiato di mettere in crisi la tenuta del governo guidato da Mario Draghi. Lega e Forza Italia, che sostengono l’esecutivo, hanno infatti deciso di votare insieme a Fratelli d’Italia, il principale partito di opposizione.
Durante la seduta della commissione si stava discutendo del disegno di legge delega sulla riforma fiscale. L’opposizione ha presentato un emendamento per modificare le misure proposte dal governo stesso per la revisione del catasto. E qui è arrivato il voto a sostegno anche da Forza Italia e Lega.
Al momento, i risultati della votazione non sono ancora pubblicamente disponibili, ma come riportato da fonti stampa e come confermato dal presidente della Commissione Finanze Luigi Marattin (Italia viva), l’emendamento del centrodestra “unito” non è passato solo per un voto: 22 sì contro 23 no.
Il 2 marzo, durante l’esame del testo in commissione, la sottosegretaria al ministero dell’Economia Maria Cecilia Guerra (Liberi e uguali) aveva sottolineato che, se le divisioni sul catasto avessero bloccato l’esame del provvedimento, si sarebbe «probabilmente» potuta considerare conclusa la «stessa esperienza di governo», posizione ribadita anche da Marattin il 4 marzo, in un’intervista al Corriere della sera, per commentare il voto concluso.
Cerchiamo di capire meglio perché sul catasto il governo non ha ricevuto il sostegno della maggioranza in Commissione e quali sono le posizioni dei partiti.
Durante la seduta della commissione si stava discutendo del disegno di legge delega sulla riforma fiscale. L’opposizione ha presentato un emendamento per modificare le misure proposte dal governo stesso per la revisione del catasto. E qui è arrivato il voto a sostegno anche da Forza Italia e Lega.
Al momento, i risultati della votazione non sono ancora pubblicamente disponibili, ma come riportato da fonti stampa e come confermato dal presidente della Commissione Finanze Luigi Marattin (Italia viva), l’emendamento del centrodestra “unito” non è passato solo per un voto: 22 sì contro 23 no.
Il 2 marzo, durante l’esame del testo in commissione, la sottosegretaria al ministero dell’Economia Maria Cecilia Guerra (Liberi e uguali) aveva sottolineato che, se le divisioni sul catasto avessero bloccato l’esame del provvedimento, si sarebbe «probabilmente» potuta considerare conclusa la «stessa esperienza di governo», posizione ribadita anche da Marattin il 4 marzo, in un’intervista al Corriere della sera, per commentare il voto concluso.
Cerchiamo di capire meglio perché sul catasto il governo non ha ricevuto il sostegno della maggioranza in Commissione e quali sono le posizioni dei partiti.