Alle comunali il centrodestra ha vinto 4 a 2, per ora

Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia hanno prevalso in quattro capoluoghi di provincia mentre gli avversari in due. A fine maggio ci saranno sette ballottaggi
ANSA/FILIPPO VENEZIA
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Domenica 14 e lunedì 15 maggio gli elettori di quasi 600 comuni italiani sono andati al voto per eleggere il nuovo sindaco e rinnovare i consigli comunali. L’affluenza ha superato di poco il 59 per cento, in calo rispetto alle elezioni comunali del 2018 (61,2 per cento). Tra i 13 capoluoghi di provincia al voto, sette erano amministrati da sindaci uscenti di centrodestra, quattro dal Partito democratico insieme ad alcune liste civiche, uno dal Partito democratico insieme al Movimento 5 stelle e uno da un sindaco esponente di liste civiche. 

Risultati alla mano, al momento il centrodestra ha vinto in quattro capoluoghi di provincia, il Partito democratico insieme al Movimento 5 stelle ne ha vinto uno, mentre un altro è stato vinto dal Partito democratico insieme ad Azione, Italia viva e ad alcune liste civiche. Le restanti sette città capoluogo andranno invece al ballottaggio domenica 28 e lunedì 29 maggio.

Dove ha vinto il centrodestra

La coalizione di centrodestra, con Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e altre liste civiche, ha vinto in quattro capoluoghi di provincia al primo turno. 

A Treviso e a Sondrio sono stati riconfermati i sindaci uscenti, Mario Conte e Marco Scaramellini, rispettivamente con il 65 e il 58 per cento dei voti. La candidata del centrodestra Matilde Celentano ha vinto con più del 70 per cento delle preferenze a Latina, dove alle scorse elezioni aveva vinto il centrosinistra. A Imperia il centrodestra ha vinto con Claudio Scajola, che nel 2018 era stato sostenuto da liste civiche e che ieri è stato riconfermato con circa il 63 per cento dei voti.

Dove hanno vinto il Pd e Movimento 5 stelle

In queste elezioni comunali il Partito democratico e il Movimento 5 stelle si sono alleati in quattro capoluoghi di provincia: Brindisi, Latina, Teramo e Pisa. Al momento l’unica città in cui i due partiti hanno vinto è Teramo, dove il sindaco uscente Gianguido D’Alberto è stato riconfermato con quasi il 55 per cento dei voti. 

Il Partito democratico insieme ad Azione, Italia viva e ad alcune liste civiche ha vinto a Brescia, dove Laura Castelletti è stata eletta sindaca con circa il 55 per cento. Negli ultimi cinque anni Castelletti è stata vicesindaca di Brescia e da febbraio 2023 ha svolto le funzioni di sindaco, dal momento che il sindaco uscente Emilio Del Bono è stato eletto in consiglio regionale della Lombardia, incarico incompatibile con quello di sindaco.

La lista del Movimento 5 stelle, che si è presentata da sola in otto città, ha ottenuto in media meno del 3 per cento dei voti. Il miglior risultato l’ha ottenuto a Terni (6,6 per cento), mentre il peggiore a Imperia (1,2 per cento). A Terni il partito di Giuseppe Conte ha sostenuto la candidatura di Claudio Fiorelli, mentre a Imperia quella di Stefano Semeria. In entrambi i casi si è trattato di candidati sindaco autonomi dagli altri partiti.

I risultati di Azione e Italia viva

In queste elezioni comunali Azione e Italia viva hanno presentato liste unitarie con il proprio simbolo in cinque capoluoghi, ottenendo in media il 4 per cento dei voti. Il risultato migliore di Azione e Italia viva è stato registrato a Brescia, dove la lista unitaria dei due partiti (insieme a Più Europa) ha sostenuto la candidata del Partito democratico Castelletti e ha ottenuto il 7 per cento. Ad Ancona la lista di Azione e Italia viva in sostegno della candidata sindaco del Partito democratico Ida Simonella ha ottenuto il 3,7 per cento, mentre a Vicenza, dove ha appoggiato il candidato del Partito democratico Giacomo Possamai, il 3,5 per cento. A Treviso e a Pisa Azione e Italia viva hanno sostenuto invece candidati sindaco autonomi. A Treviso Nicolò Maria Rocco ha preso il 4 per cento, mentre a Pisa Rita Mariotti ha ottenuto l’1,3 per cento.

A Siena i simboli di Azione e Italia viva si sono presentati divisi. La lista di Azione, che ha appoggiato il candidato sindaco Roberto Bozzi, ha ottenuto circa l’1,3 per cento, mentre quella di Italia viva (“Destinazione Terzo polo”), in sostegno di Massimo Castagnini, l’1,8 per cento. Nelle altre città i partiti di Calenda e Renzi non hanno presentato il loro simbolo.

Dove si andrà al ballottaggio

Al ballottaggio del 28 e 29 maggio, dove parteciperanno i due candidati più votati al primo turno che non hanno raggiunto il 50 per cento dei voti, andranno sette capoluoghi di provincia.

In base ai voti presi al primo turno, il centrodestra è in vantaggio in cinque capoluoghi: Ancona, Brindisi, Pisa, Siena e Terni. Ad Ancona Daniele Silvetti ha preso il 45,2 per cento mentre Ida Simonella, sostenuta da Partito democratico, Azione e Italia viva, il 41,2 per cento. A Brindisi Giuseppe Marchionna ha ottenuto circa il 44 per cento, mentre il candidato del Partito democratico e del Movimento 5 stelle Roberto Fusco il 33,5 per cento. A Pisa il sindaco uscente Michele Conti ha sfiorato la vittoria al primo turno con il 49,9 per cento dei voti e al ballottaggio sfiderà Paolo Martinelli, appoggiato dal Partito democratico e dal Movimento 5 stelle, che ha ottenuto il 41,2 per cento. A Siena Nicoletta Fabio ha preso il 30,5 per cento, superando di poco la candidata del Partito democratico Anna Ferretti, che si è fermata al 28,9 per cento. A Terni il ballottaggio sarà invece tra Orlando Masselli del centrodestra e il presidente della Ternana calcio Stefano Bandecchi, candidato di Alternativa popolare e Italexit di Gianluigi Paragone. Al primo turno Masselli ha preso quasi il 35,6 per cento mentre Bandecchi ha superato di poco il 28 per cento.

A Massa la situazione è diversa. Qui è in vantaggio il sindaco uscente e candidato di Lega e Forza Italia (ma non di Fratelli d’Italia) Francesco Persiani. Al primo turno Persiani ha ottenuto il 35,3 per cento contro il circa 30,1 per cento di Enzo Romolo Ricci, candidato del Partito democratico e di Alleanza Verdi-Sinistra. Il candidato di Fratelli d’Italia Marco Guidi è arrivato terzo, con circa il 20 per cento delle preferenze, ed è stato escluso dal ballottaggio. 

L’unica città in cui al momento è in vantaggio il candidato del Partito democratico, di Azione e Italia viva è Vicenza. Qui Possamai ha ottenuto al primo turno il 46 per cento contro il 44,2 per cento del sindaco uscente e candidato del centrodestra Francesco Rucco.

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