Ai ballottaggi il centrosinistra batte 7 a 4 il centrodestra

Le vittorie principali sono state quelle di Verona e Parma. In totale, nei 26 capoluoghi al voto sono state elette tre donne e tre candidati con meno di 40 anni di età
Il nuovo sindaco di Verona, Damiano Tommasi. ANSA/ETTORE FERRARI
Il nuovo sindaco di Verona, Damiano Tommasi. ANSA/ETTORE FERRARI
Domenica 26 giugno, oltre 2 milioni di cittadini di 65 comuni italiani sono stati chiamati a votare per eleggere al ballottaggio il nuovo sindaco. Tra le città al voto, c’erano anche 13 capoluoghi di provincia. Numeri del Ministero dell’Interno alla mano, i candidati supportati dal centrosinistra hanno vinto in sette capoluoghi, mentre quelli di centrodestra in quattro. Nei restanti due capoluoghi sono stati eletti sindaci due candidati civici.

Dove ha vinto il centrosinistra

La vittoria più significativa del centrosinistra è stata quella di Verona, dove l’ex calciatore Damiano Tommasi ha battuto con il 53,4 per cento dei voti il sindaco uscente Federico Sboarina, fermatosi al 46,6 per cento. La candidatura di Tommasi è stata supportata, tra gli altri, dal Partito democratico, dal Movimento 5 stelle e da Azione, mentre quella di Sboarina da Lega e Fratelli d’Italia. A Verona, infatti, il centrodestra era andato diviso al primo turno e al ballottaggio Flavio Tosi, sostenuto da Forza Italia, non ha dato il proprio sostegno ufficiale a Sboarina.

Michele Guerra, sostenuto dal Partito democratico e da altre liste di centrosinistra, ha vinto il ballottaggio di Parma con il 66,2 per cento dei voti, sconfiggendo l’ex sindaco di centrodestra Pietro Vignali. Anche a Parma al primo turno il centrodestra era andato diviso, con Vignali supportato da Lega e Forza Italia, ma non da Fratelli d’Italia. 

A Catanzaro, capoluogo di regione della Calabria, il centrosinistra è riuscito a rimontare il centrodestra, che era uscito in vantaggio dal primo turno. Al ballottaggio, con il 58,2 per cento dei voti, è stato eletto nuovo sindaco Nicola Fiorita, sostenuto dal Pd e dal Movimento 5 stelle, superando la concorrenza di Valerio Donato, il candidato di Lega e Forza Italia, poi sostenuto anche da Fratelli d’Italia, che al primo turno aveva appoggiato una sua candidata.

I candidati del Pd e del centrosinistra hanno poi vinto a Monza, Piacenza, Alessandria e Cuneo.   

Dove ha vinto il centrodestra

Il principale capoluogo vinto dal centrodestra ai ballottaggi è quello di Lucca, dove con il 51 per cento Mario Pardini, sostenuto da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, ha sconfitto Francesco Raspini, supportato dal Pd e da altre liste civiche. Negli ultimi giorni si era parlato molto della sfida di Lucca e del fatto che Pardini avesse ottenuto l’appoggio di Fabio Barsanti, esponente di destra e già candidato sindaco nel 2017 con il partito di estrema destra Casapound. Barsanti era candidato anche al primo turno del 12 giugno scorso ed era arrivato terzo, con il 9,5 per cento dei voti.

Il centrodestra ha poi vinto a Barletta, a Frosinone e a Gorizia.

Dove hanno vinto i candidati civici

Infine, nei restanti due capoluoghi di provincia al ballottaggio sono arrivati primi due candidati civici.

A Como, con il 55,4 per cento dei voti, è stato eletto sindaco Alessandro Rapinese, che ha superato la candidata del centrosinistra Barbara Minghetti, che al primo turno aveva ricevuto più voti di tutti. I partiti di centrodestra hanno già annunciato che dopo il ballottaggio presenteranno ricorso al Tar per chiedere il riconteggio delle schede e annullare una possibile vittoria di Rapinese, che siede in consiglio comunale dal 2008 e che al primo turno ha preso un centinaio di voti in più rispetto a Giordano Molteni, candidato di centrodestra.

A Viterbo ha invece vinto Chiara Frontini, con il 64,9 per cento dei voti, supportata da una serie di liste civiche, davanti ad Alessandra Troncarelli, del centrosinistra. 

Ricapitolando: nel complesso, nei 26 capoluoghi di provincia andati al voto in queste elezioni comunali, considerando anche il primo turno del 12 giugno, i candidati di centrodestra hanno vinto in 13 città, quelli di centrosinistra in dieci e i candidati civici in tre.

Donne e giovani eletti

Al primo turno, le sindache elette erano state zero, numero salito a tre dopo il ballottaggio, grazie all’elezione della già citata Frontini a Viterbo, di Patrizia Manassero a Cuneo (centrosinistra), e di Katia Tarasconi a Piacenza (centrosinistra). 

Tra i 13 capoluoghi al ballottaggio, Frontini è stata l’unico candidato a vincere con meno di 40 anni di età, portando a tre il numero di sindaci under 40 eletto nei 26 capoluoghi al voto, insieme a Daniele Sinibaldi a Rieti (centrodestra) e Andrea Furegato a Lodi (centrosinistra), entrambi eletti al primo turno. Furegato è stato l’unico candidato con meno di 30 anni di età a essere eletto sindaco.

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