Alle elezioni comunali del 12 giugno, nei 26 capoluoghi di provincia al voto i principali partiti in Parlamento hanno supportato 74 candidati sindaco. Di questi, solo sei avevano meno di quarant’anni di età e solo una era una donna. Come se la sono cavata alla prova delle urne?
Nei 13 capoluoghi di provincia dove si è eletto il nuovo sindaco già al primo turno, i nuovi primi cittadini con meno di 40 anni di età sono due, mentre nessun sindaco già eletto è donna.
A Rieti, nel Lazio, il vicesindaco uscente Daniele Sinibaldi, 36 anni di età, ha ottenuto più del 52 per cento dei voti, supportato da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e altre liste civiche. A Lodi, in Lombardia, con il 59 per cento dei voti, ha vinto invece al primo turno Andrea Furegato, 25 anni di età, l’unico under 30 tra i candidati sindaco dei principali partiti in Parlamento. Furegato ha sconfitto la sindaca uscente Sara Casanova, supportata dal centrodestra, che si è fermata al 37,2 per cento dei voti.
Il destino di altri due candidati under 40, sostenuti dai principali partiti in Parlamento, rimane per ora in sospeso. A Lucca, in Toscana, l’assessore comunale Francesco Raspini, 38 anni, candidato sindaco sostenuto dal Partito democratico e da una serie di liste civiche, andrà al ballottaggio, dopo aver preso il 42,6 per cento dei voti.
A Viterbo, nel Lazio, il Pd, il Movimento 5 stelle e “Viterbo sul serio”, una lista civica sostenuta da Azione di Carlo Calenda, hanno appoggiato l’assessora regionale Alessandra Troncarelli, 34 anni, che andrà al ballottaggio contro la candidata civica Chiara Frontini. Anche Frontini ha meno di 40 anni, per la precisione 33 anni, ma non era rientrata nelle precedenti elaborazioni dei dati sui giovani candidati sindaco di Pagella Politica perché non era sostenuta da nessun principale partito italiano. Al primo turno, Frontini ha preso il 33,1 per cento dei voti, Troncarelli il 27,9 per cento. Al di là di come andrà la sfida al secondo turno, possiamo dire che nei 26 capoluoghi al voto almeno una sindaca eletta avrà meno di 40 anni.
Anche a Piacenza, in Emilia-Romagna, ci sarà un ballottaggio tra due donne: Katia Tarasconi (centrosinistra) e Patrizia Barbieri (centrodestra), ma entrambe hanno più di 40 anni di età. Tra gli over 40, andrà al ballottaggio anche Patrizia Manassero (centrosinistra) a Cuneo, in Piemonte, Barbara Minghetti (centrosinistra) a Como, in Lombardia, Santa Scommegna (centrosinistra) a Barletta, in Puglia, e Laura Fasiolo (centrosinistra) a Gorizia, in Friuli-Venezia Giulia.
Infine, per i restanti due candidati sindaco under 40 la corsa alla carica di primo cittadino si è conclusa già il 12 giugno. Ad Asti, in Piemonte, il musicista Marco Demaria, 38 anni, sostenuto da Azione, Più Europa e Italia viva, non è riuscito ad andare al ballottaggio, fermandosi all’1,3 per cento di voti raccolti. A Barletta, in Puglia, il consigliere comunale Carmine Doronzo, 36 anni, si è candidato a sindaco con il sostegno di una serie di liste civiche, di Italia viva e anche di Sinistra italiana, arrivando però terzo al primo turno, con il 18,5 per cento dei voti, rimanendo fuori dal ballottaggio.
Ricapitolando: dopo i ballottaggi, nel complesso i sindaci eletti nei capoluoghi con meno di 40 anni di età potranno essere al massimo quattro, ossia uno sui sei, sul totale dei 26 capoluoghi. Se tutte le donne dovessero vincere al ballottaggio, quelle elette sarebbero da un minimo di due a un massimo di sei.
Nei 13 capoluoghi di provincia dove si è eletto il nuovo sindaco già al primo turno, i nuovi primi cittadini con meno di 40 anni di età sono due, mentre nessun sindaco già eletto è donna.
A Rieti, nel Lazio, il vicesindaco uscente Daniele Sinibaldi, 36 anni di età, ha ottenuto più del 52 per cento dei voti, supportato da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e altre liste civiche. A Lodi, in Lombardia, con il 59 per cento dei voti, ha vinto invece al primo turno Andrea Furegato, 25 anni di età, l’unico under 30 tra i candidati sindaco dei principali partiti in Parlamento. Furegato ha sconfitto la sindaca uscente Sara Casanova, supportata dal centrodestra, che si è fermata al 37,2 per cento dei voti.
Il destino di altri due candidati under 40, sostenuti dai principali partiti in Parlamento, rimane per ora in sospeso. A Lucca, in Toscana, l’assessore comunale Francesco Raspini, 38 anni, candidato sindaco sostenuto dal Partito democratico e da una serie di liste civiche, andrà al ballottaggio, dopo aver preso il 42,6 per cento dei voti.
A Viterbo, nel Lazio, il Pd, il Movimento 5 stelle e “Viterbo sul serio”, una lista civica sostenuta da Azione di Carlo Calenda, hanno appoggiato l’assessora regionale Alessandra Troncarelli, 34 anni, che andrà al ballottaggio contro la candidata civica Chiara Frontini. Anche Frontini ha meno di 40 anni, per la precisione 33 anni, ma non era rientrata nelle precedenti elaborazioni dei dati sui giovani candidati sindaco di Pagella Politica perché non era sostenuta da nessun principale partito italiano. Al primo turno, Frontini ha preso il 33,1 per cento dei voti, Troncarelli il 27,9 per cento. Al di là di come andrà la sfida al secondo turno, possiamo dire che nei 26 capoluoghi al voto almeno una sindaca eletta avrà meno di 40 anni.
Anche a Piacenza, in Emilia-Romagna, ci sarà un ballottaggio tra due donne: Katia Tarasconi (centrosinistra) e Patrizia Barbieri (centrodestra), ma entrambe hanno più di 40 anni di età. Tra gli over 40, andrà al ballottaggio anche Patrizia Manassero (centrosinistra) a Cuneo, in Piemonte, Barbara Minghetti (centrosinistra) a Como, in Lombardia, Santa Scommegna (centrosinistra) a Barletta, in Puglia, e Laura Fasiolo (centrosinistra) a Gorizia, in Friuli-Venezia Giulia.
Infine, per i restanti due candidati sindaco under 40 la corsa alla carica di primo cittadino si è conclusa già il 12 giugno. Ad Asti, in Piemonte, il musicista Marco Demaria, 38 anni, sostenuto da Azione, Più Europa e Italia viva, non è riuscito ad andare al ballottaggio, fermandosi all’1,3 per cento di voti raccolti. A Barletta, in Puglia, il consigliere comunale Carmine Doronzo, 36 anni, si è candidato a sindaco con il sostegno di una serie di liste civiche, di Italia viva e anche di Sinistra italiana, arrivando però terzo al primo turno, con il 18,5 per cento dei voti, rimanendo fuori dal ballottaggio.
Ricapitolando: dopo i ballottaggi, nel complesso i sindaci eletti nei capoluoghi con meno di 40 anni di età potranno essere al massimo quattro, ossia uno sui sei, sul totale dei 26 capoluoghi. Se tutte le donne dovessero vincere al ballottaggio, quelle elette sarebbero da un minimo di due a un massimo di sei.