In questi giorni sta facendo discutere un’intervista al capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari sul Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), pubblicata il 3 aprile da Affaritaliani.it. «Ho parlato con molti sindaci di comuni piccoli e i problemi sono numerosi. Ha senso indebitarsi con l’Unione europea per fare cose che non servono?», ha dichiarato Molinari. «Giusto quindi ridiscutere il piano con la Commissione europea: o si cambia la destinazione dei fondi o spenderli per spenderli a caso non ha senso. Forse sarebbe il caso di valutare di rinunciare a una parte dei fondi a debito». Il giorno dopo, durante la sua partecipazione al Vinitaly di Verona, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha risposto a distanza a Molinari, dicendo che non prende in considerazione «l’idea di perdere le risorse» del Pnrr. Intanto il ministro per gli Affari europei, il Pnrr, il Sud e la Politica di coesione Raffaele Fitto ha annunciato in una nota che riferirà in Parlamento sullo stato di attuazione del piano, dopo i problemi evidenziati di recente dalla Corte dei Conti.
Alcuni economisti hanno però iniziato a prendere sul serio la proposta di Molinari, che non è nuova, visto che sin dagli esordi del Pnrr alcuni già si ponevano dubbi sulla reale capacità dell’Italia di spendere tutti i soldi in arrivo dall’Europa.
Alcuni economisti hanno però iniziato a prendere sul serio la proposta di Molinari, che non è nuova, visto che sin dagli esordi del Pnrr alcuni già si ponevano dubbi sulla reale capacità dell’Italia di spendere tutti i soldi in arrivo dall’Europa.