Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), finanziato con oltre 191 miliardi di euro di risorse europee, ha l’obiettivo di piantare in Italia 6,6 milioni di alberi entro il 2024 in 14 città metropolitane. Quasi 1,7 milioni di questi alberi andavano piantati entro la fine di dicembre 2022. Lo scorso 21 marzo la Corte dei Conti ha certificato che finora questo obiettivo è ancora lontano dall’essere raggiunto: alcune città non hanno ancora piantato gli alberi che dovevano piantare, altre li hanno piantati ma poi le piante sono seccate, altre ancora hanno semplicemente piantato semi nei vivai.
La difficoltà di raggiungere questo obiettivo era del tutto prevedibile, come spiegavamo ormai un anno fa in un approfondimento sul tema. Vari esperti avevano sottolineato a Pagella Politica che il progetto del Pnrr era troppo ambizioso a fronte di uno stanziamento di soli 330 milioni di euro e della capacità dei vivai italiani di fornire così tante piante. All’epoca era già chiaro che con tutta probabilità si sarebbero accumulati ritardi sulla tabella originaria del piano. E ora lo ha certificato la Corte dei Conti, con una delibera del Collegio del controllo concomitante, un organismo che ha il compito di vigilare sull’attuazione del Pnrr.
La difficoltà di raggiungere questo obiettivo era del tutto prevedibile, come spiegavamo ormai un anno fa in un approfondimento sul tema. Vari esperti avevano sottolineato a Pagella Politica che il progetto del Pnrr era troppo ambizioso a fronte di uno stanziamento di soli 330 milioni di euro e della capacità dei vivai italiani di fornire così tante piante. All’epoca era già chiaro che con tutta probabilità si sarebbero accumulati ritardi sulla tabella originaria del piano. E ora lo ha certificato la Corte dei Conti, con una delibera del Collegio del controllo concomitante, un organismo che ha il compito di vigilare sull’attuazione del Pnrr.