In Italia, quando si va a votare ai seggi, gli elettori sono divisi in due liste: quella dei maschi e quella delle femmine. Da anni si discute della possibilità di eliminare questa distinzione perché, secondo alcuni, discrimina le persone che non si riconoscono nel genere maschile e femminile, e che potrebbero rinunciare al voto per non dover identificare pubblicamente il proprio genere.
Fino a oggi, tutti i tentativi per eliminare la distinzione nelle liste non hanno avuto successo, ma le cose presto cambieranno. Il decreto “Elezioni”, con cui il governo ha introdotto la possibilità di votare ai fuorisede ai referendum dell’8 e 9 giugno, è stato modificato dal Parlamento proprio per cancellare la divisione per generi nelle liste elettorali. Questa novità, però, non sarà già valida ai referendum e la sua effettiva applicazione presenta almeno due problemi.
Fino a oggi, tutti i tentativi per eliminare la distinzione nelle liste non hanno avuto successo, ma le cose presto cambieranno. Il decreto “Elezioni”, con cui il governo ha introdotto la possibilità di votare ai fuorisede ai referendum dell’8 e 9 giugno, è stato modificato dal Parlamento proprio per cancellare la divisione per generi nelle liste elettorali. Questa novità, però, non sarà già valida ai referendum e la sua effettiva applicazione presenta almeno due problemi.