I partiti al governo invitano a non votare ai referendum

Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno iniziato a promuovere l’astensione sui quesiti su cittadinanza e lavoro dell’8 e 9 giugno
ANSA/CESARE ABBATE
ANSA/CESARE ABBATE
Nelle ultime ore, vari esponenti dei partiti che sostengono il governo Meloni hanno invitato gli elettori a non partecipare ai referendum su cittadinanza e lavoro in programma l’8 e il 9 giugno.

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«È una scelta libera: non è obbligatorio andare a votare. È una scelta di non votare al referendum, non è illiberale. Anzi: è illiberale obbligare la gente ad andare a votare un referendum. Se la legge prevede che ci debba essere un quorum, vuol dire che poi i cittadini devono riconoscere l’importanza di questo referendum», ha dichiarato il vicepresidente del Consiglio e segretario di Forza Italia Antonio Tajani. «Noi non lo condividiamo, e qui non andare a votare è una scelta politica, non è una scelta di disinteresse nei confronti degli argomenti. Il referendum non è un voto per le elezioni politiche: se uno considera che il referendum non sia giusto, è giusto che il referendum non raggiunga il quorum».

Sulla stessa posizione si è espresso anche il deputato della Lega Igor Iezzi. «La nostra linea è quella dell’astensione. Non è certo un segnale di disimpegno, anzi: è il massimo dell’impegno. Puntiamo a fare in modo che non si raggiunga il quorum. È una posizione prevista a livello costituzionale», ha dichiarato il capogruppo del partito di Matteo Salvini in Commissione Affari costituzionali della Camera.

Secondo diverse fonti stampa, Fratelli d’Italia ha inviato una nota interna al partito, invitando i suoi esponenti a promuovere l’astensione ai referendum di giugno. Per ora la presidente del Consiglio Giorgia Meloni non ha rilasciato dichiarazioni in merito, ma nei mesi scorsi ha espresso la sua contrarietà al referendum sulla cittadinanza, che propone di ridurre a cinque anni il periodo minimo di residenza in Italia per uno straniero extracomunitario che voglia richiedere la cittadinanza italiana.

In un’intervista pubblicata il 6 maggio dal Corriere della Sera, il segretario di Più Europa Riccardo Magi ha criticato l’invito all’astensione lanciato dai partiti di maggioranza. «Mi pare che, a poco più di un mese dal voto, il governo getti la maschera. In modo, diciamolo, un po’ vergognoso da parte di chi ha una responsabilità istituzionale», ha detto Magi, tra i promotori del referendum sulla cittadinanza. «Chi sta preparando l’elezione diretta del premier e sostiene di avere il popolo con sé, dovrebbe dire al popolo di andare a votare. Ma, in realtà, a me pare che abbiano paura».
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