Tra il 18 e il 19 novembre il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Roberto Calderoli ha firmato quattro accordi preliminari con Veneto, Lombardia, Piemonte e Liguria per portare avanti il percorso dell’autonomia differenziata. Si tratta della possibilità, prevista dalla Costituzione, che le regioni a statuto ordinario possano ottenere maggiori competenze in alcune materie.
Questi accordi sono delle “pre-intese”, come le ha definite lo stesso Calderoli, delegato a firmarle dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Non producono effetti giuridici vincolanti, ma servono a stabilire una prima intesa politica: tracciano il perimetro e gli obiettivi su cui governo e regioni intendono negoziare per arrivare, in seguito, alle intese definitive.
Questi accordi sono delle “pre-intese”, come le ha definite lo stesso Calderoli, delegato a firmarle dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Non producono effetti giuridici vincolanti, ma servono a stabilire una prima intesa politica: tracciano il perimetro e gli obiettivi su cui governo e regioni intendono negoziare per arrivare, in seguito, alle intese definitive.