La sanità è uno dei temi su cui le regioni potranno chiedere più autonomia allo Stato in seguito al via libera definitivo del disegno di legge sull’autonomia differenziata, voluto dal governo Meloni. La nuova legge sull’autonomia differenziata, approvata dalla Camera lo scorso 19 giugno, stabilisce le modalità in base alle quali le regioni possono chiedere maggiori poteri al governo centrale in 23 materie, tra cui per l’appunto la tutela della salute.
In base alla Costituzione, sulla tutela della salute le regioni italiane godono già di un certo grado di autonomia rispetto al governo centrale: la sanità infatti rientra tra le cosiddette “materie concorrenti”, ossia le materie su cui sia le regioni sia lo Stato possono legiferare. Negli anni le varie regioni hanno dunque sviluppato modelli di organizzazione sanitaria diversi, con notevoli disparità tra l’una e l’altra. Abbiamo analizzato queste disuguaglianze in tre grafici.
In base alla Costituzione, sulla tutela della salute le regioni italiane godono già di un certo grado di autonomia rispetto al governo centrale: la sanità infatti rientra tra le cosiddette “materie concorrenti”, ossia le materie su cui sia le regioni sia lo Stato possono legiferare. Negli anni le varie regioni hanno dunque sviluppato modelli di organizzazione sanitaria diversi, con notevoli disparità tra l’una e l’altra. Abbiamo analizzato queste disuguaglianze in tre grafici.