Il 23 agosto, in un’intervista con Il Giornale, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha commentato il dibattito su una possibile riforma della legge che regola la concessione della cittadinanza italiana agli stranieri, in particolare ai bambini. Nei giorni precedenti il leader di Forza Italia Antonio Tajani ha detto infatti che il suo partito è disponibile a discutere in Parlamento dell’introduzione in Italia dello ius scholae (dal latino, “diritto di scuola”). In base a questo principio, la cittadinanza italiana sarebbe concessa agli stranieri che hanno frequentato le scuole o concluso uno o più cicli di studio nel nostro Paese (i requisiti precisi devono essere contenuti in una legge approvata dal Parlamento).
Piantedosi ha dichiarato che «ogni dibattito pubblico sul tema è pienamente legittimo», ma alla domanda dell’intervistatrice Hoara Borselli: «In Europa nessuno applica lo ius scholae o sbaglio?», il ministro dell’Interno ha risposto: «Non sbaglia». Il giorno successivo, in un’intervista con Libero, anche il sottosegretario al Ministero dell’Interno Nicola Molteni (Lega) ha ribadito lo stesso concetto, dicendo che «il modello dello ius scholae non esiste in nessun Paese europeo».
Per controllare se questa dichiarazione è supportata dai fatti oppure no, abbiamo analizzato le leggi che nei 27 Stati membri dell’Unione europea regolano la concessione della cittadinanza agli stranieri. Sia Piantedosi sia Molteni sbagliano: non è vero che nessun Paese Ue ha lo ius scholae.
Piantedosi ha dichiarato che «ogni dibattito pubblico sul tema è pienamente legittimo», ma alla domanda dell’intervistatrice Hoara Borselli: «In Europa nessuno applica lo ius scholae o sbaglio?», il ministro dell’Interno ha risposto: «Non sbaglia». Il giorno successivo, in un’intervista con Libero, anche il sottosegretario al Ministero dell’Interno Nicola Molteni (Lega) ha ribadito lo stesso concetto, dicendo che «il modello dello ius scholae non esiste in nessun Paese europeo».
Per controllare se questa dichiarazione è supportata dai fatti oppure no, abbiamo analizzato le leggi che nei 27 Stati membri dell’Unione europea regolano la concessione della cittadinanza agli stranieri. Sia Piantedosi sia Molteni sbagliano: non è vero che nessun Paese Ue ha lo ius scholae.