Negli scorsi giorni vari politici della Lega e di Fratelli d’Italia si sono detti contrari alla proposta del leader di Forza Italia Antonio Tajani di riaprire il dibattito sulla riforma della legge che regola la concessione della cittadinanza italiana agli stranieri, in particolare ai bambini. Gli esponenti di entrambi i partiti di centrodestra hanno usato la stessa argomentazione: le regole in vigore sono già generose e quindi non vanno modificate.
«La legge sulla cittadinanza c’è, funziona, non va cambiata. L’Italia è il Paese in Europa che concede più cittadinanze, oltre 130 mila all’anno, più di Francia e Germania», ha dichiarato per esempio il 12 agosto a La Stampa Nicola Molteni, sottosegretario della Lega al Ministero dell’Interno. Il 19 agosto il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Tommaso Foti ha detto allo stesso quotidiano che «in termini di concessione della cittadinanza siamo al primo posto nell’Unione europea».
È vero che, secondo i dati più recenti e in valore assoluto, l’Italia è il Paese europeo che concede più cittadinanze agli stranieri. Ma se si rapportano i dati alla popolazione residente, l’Italia perde alcune posizioni in classifica, e non solo: in ogni caso il primato italiano non significa che il nostro Paese abbia la legge più generosa nel concedere la propria cittadinanza agli stranieri.
«La legge sulla cittadinanza c’è, funziona, non va cambiata. L’Italia è il Paese in Europa che concede più cittadinanze, oltre 130 mila all’anno, più di Francia e Germania», ha dichiarato per esempio il 12 agosto a La Stampa Nicola Molteni, sottosegretario della Lega al Ministero dell’Interno. Il 19 agosto il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Tommaso Foti ha detto allo stesso quotidiano che «in termini di concessione della cittadinanza siamo al primo posto nell’Unione europea».
È vero che, secondo i dati più recenti e in valore assoluto, l’Italia è il Paese europeo che concede più cittadinanze agli stranieri. Ma se si rapportano i dati alla popolazione residente, l’Italia perde alcune posizioni in classifica, e non solo: in ogni caso il primato italiano non significa che il nostro Paese abbia la legge più generosa nel concedere la propria cittadinanza agli stranieri.